La sera del 1° aprile al Fantareale Slam, il concorso letterario, tenutosi presso l’aula magna di Villa Maria, nel cuore del quartiere Monteverde Vecchio di Roma, tra cani rompiscatole, amantidi religiose e farfalle che rubano la memoria ha vinto l’animale più rappresentativo del fantastico: il liocorno.
Filippo Agostini vince lo slam con il racconto Perché i liocorni si sono estinti(o non si sa dove sono e a farche).
Il 23 marzo alle ore 21.00 ha avuto luogo, presso il Teatro India, l’ultima serata della manifestazione Lettori di razza, nata da un’idea di Lisa Ginzuburg. A quest’ultimo ed interessante incontro hanno partecipato Dacia Maraini e Igiada Scego. L’una, autrice ben nota nel panorama letterario italiano, l’altra, autrice giovane ed interessante figlia di una letteratura di migrazione, che sebbene in ritardo rispetto ad altri paesi europei, inizia a dare i primi frutti anche qui in Italia. Le due autrici, dirette da Elio De Capitani, hanno condotto con sostanza e dolcezza una lettura incrociata di testi, nati a rappresentare il ruolo, il volto e la sostanza di un’esperienza amara come quella della migrazione. Un’immigrazione che spesso noi italiani tentiamo di dimenticare e che in realtà, è stata parte fondante del nostro percorso storico e umano.
Si spengono le luci sul palco del Circolo degli Artisti, al buio si intravede una piccola sagoma che si muove e si sistema di fronte all’asta del microfono. Lentamente le luci si accendono e la sagoma prende forma: è Kaki King, giovane chitarrista di enorme talento originaria di Atlanta, Georgia, ma cresciuta artisticamente a New York. Le sue dita iniziano a muoversi velocemente sul manico della chitarra acustica: seduta e rilassata suona in maniera impeccabile, senza accennare il minimo sforzo.
Il 1 di Maggio è entrato nel pensiero storico comune, come Festa dei Lavoratori, in cui si mangiano quantità al limite della decenza di fave e pecorino (almeno a Roma n.d.r.), ma anche come il giorno in cui si svolge l’ormai tradizionale Concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma, primo unico e vero happening tutto italiano all’insegna della musica, con piu’ di 10 ore di concerto sul cui palco si esibiscono tutti i piu’ grandi musicisti dello stivale, davanti ad una coloratissima distesa di bandiere e migliaia di giovani.
Roberto Angelini, il cantautore che anni fa usci’ con un brano mainstream come “Gattomatto”, ritorna sulla scena musicale italiana con un album degno di nota e una presentazione ufficiale al Circolo degli Artisti di Roma, che conferma le sue doti nella composizione ed esecuzione dei brani.
A Roma è impossibile non conoscere il Circolo degli Artisti. Longevo da ormai un ventennio, un’eternità se si pensa al panorama musicale del live così instabile ed effimero. Situato in zona Pigneto, spazio musicale d’avanguardia, sperimentazione e rock’n roll, ma anche discoteca e ritrovo di eventi culturali. Insomma réunion per i gusti più disparati del mondo artistico e musicale della notte romana, non tralasciando un’atmosfera distesa e culturalmente interessante.
La storia di Luigi Malabrocca e’ davvero una storia strana in un mondo frenetico e competitivo come il nostro. Lui, infatti, invece di far di tutto per arrivar primo al Giro d’Italia ricorreva ad ogni espediente pur di arrivare ultimo. L’opera dedicata a Malabrocca rientra nella rassegna Gli Arrabbiati del Naviglio ospitata sino al 22 marzo dal Teatro Filodrammatici di Milano e dedicata a quattro realta’ teatrali formatesi artisticamente nella metropoli meneghina, che portano in scena altrettanti lavori in cui gli attori sono anche registi e drammaturghi, pronti a mettere in risalto i sogni, i punti di vista, le fragilita’, le visioni e le speranze di personaggi reali o immaginari.
Taranto, Brindisi e Manfredonia sono bagnate da un mare meraviglioso e profumate di sapori mediterranei. Eppure, oltre agli abusati luoghi comuni sul sud e sul suo popolo solare, la Puglia detiene un triste primato di inquinamento ambientale e mortalità diffusa. I tre centri urbani citati rappresentano i vertici di quel triangolo di prepotenza e morte la cui somma degli angoli interni è in barba ad ogni legge geometrica ed equivale allo zero, alla nullità e all’inesistenza.
Al teatro Lo Spazio.it, Roma, fino al 22 marzo 2009, Selene Gandini racconta la sua verita’, aspra e acerba, tanto da bruciarci la bocca screpolata, ma pur sempre salutare perche’ purificante, come la fantasia di un bambino, come un limone. La verita’ e’ un limone questa la conclusione di Tuye-ye’-ye’ (piu’ che il nome del protagonista unico sul palcoscenico sembra una cantilena), un ritornello che torna in mente come un mantra che si ripesca nella mente e porta allo sfinimento prima di potersene liberare.
Si spengono le luci all’improvviso e lo spettacolo ha inizio sulle calde, leggiadre e penetranti note di un pianoforte, che abbraccia affettuosamente il pubblico dal primo istante. Sulla scena pochi elementi ma tanta fantasia, perchè non è servito alcunchè per presentare questo musical, Incantando Roma, andato in scena al Teatro allo Scalo dal 14 al 22 marzo scorso, con la regia di Sandro Torella.
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