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Tag: marco Settembre

Il ribaltone, le rape, il fagottello

[IL_7 SU…]

il7Qualcuno potrebbe trovare inelegante un articolo che inizi con le parentesi, e allora cominciamo solo adesso ad entrare nel merito de (Le teorie di) Copernico; questa però è la massima concessione che possiamo fare a voi, lettori che fingete di seguirci sulla strada del formalismo ma che invece volete solo leggere di musica senza perdervi in preamboli o pistolotti introduttivi.

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Paolo Petrocelli, un cittadino attivo

Di questi tempi carichi di promesse tecnologiche eppure oscuri quasi come le “ere di mezzo”, dato che non mancano neanche le profezie apocalittiche per la fine dell’anno, sorprende che ci sia qualcuno che, in barba all’ossessione per la privacy, abbia deciso di far parlare di sé, non per raccontare le proprie tragedie o per denunciare i tagli alla pensione della nonna, ma piuttosto per far conoscere la propria storia, dal profilo assolutamente positivo ed edificante, tanto da poter fungere da esempio per chi volesse credere ancora in qualcosa, compreso soprattutto il proprio talento.

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Il Sensei, i mangiapreti, il rubacuori

[IL_7 SU…]

il7Quando l’asfalto comincia a bollire, si sa che alcune menti frizzano, e infatti mi sembra di ricordare che fosse d’estate che un mio vecchio conoscente, un po’ gaudente, un po’ guascone e un po’ ciondolante, ma capace di improvvisi irrigidimenti a scatti per autoincitarsi, aveva preso a dire: “Sensei!”, ovvero, in giapponese, “Maestro”, di quel tipo che è anche maestro di vita, e spesso maestro di arti marziali.

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Cosmopolis, regia di D. Cronenberg

Locandina CosmopolisEra auspicabile che, in un periodo in cui rischiamo di dover razionare anche l’acqua per la pasta oltre alla benzina nell’automobile, e in cui alla guida del paese c’è un governo estremamente “tecnico” che però pare abbia perso l’appoggio dei “poteri forti”, sopraggiungesse qualcuno o qualcosa a fornirci qualche ragguaglio “teorico” con tanto di “messa in prospettiva” e non senza una certa eleganza nell’argomentazione para-filosofica, collocandosi a metà tra la parabola ad uso dell’uomo della strada e la silloge di spunti di riflessione ellittici.

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Myra/on, Silvia e Natascia: ce n’è per tutti i gusti!

[ARTI VISIVE]

tavola1natascia silviaROMA- ♥! Entra un moscone viola nel mio studio e ronza una spirale eccentrica attorno allo schienale della mia poltrona Luigi XV, mi volto, ed una lama di luce dalla parete abbacina la mia visione ordinaria e mi propone, al posto dell’armadio, un tazebao bianconero che si sgretola in milioni di cubetti e perle riflettenti mondi, mentre al suo interno, in vestiti di carta multicolori e plissettati, si muovono con sognante lentezza figure di circensi nobili e damine carnascialesche.

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Essere e non essere, questo è Meta-Teatro!

[TEATRALMENTE]

teatralmenteDallo zero assoluto del buio di scena emerge un nobiluomo spiritualmente incurvato e immalinconito, che avanza in un salotto cinto di immaginari quanto sdruciti tendaggi intrisi di pensoso romanticume ottocentesco, ripudiato e carico di librerie barocche ricolme di volumi e poltrone stile impero dal velluto consunto e ingiallito, tutto condensato in realtà in un baule pieno di appunti confusi e di tre metronomi, balocchi alla Man Ray custodi rigidi di un tempo ottuso.

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I polpacci, i distributori di benzina, la sinestesìa

[IL_7 SU…]

il7Claudio Zilli sembra proprio un ragazzotto irreprensibile: ha un myspace semplice e commovente, senza fronzoli, ha un’immagine pulita da dirimpettaio del pianerottolo e fa del pop-folk italiano senza proprio “portarne la bandiera”, ma perché semplicemente gli riesce bene e lo fa stare tranquillo e rilassato, con lo sguardo placido, i jeans e magari le scarpe slacciate, che come si sa, danno quel senso d’incompiuto che crea fascino e al contempo fa capire che uno non ci crede troppo.

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I gringos, le candele, il Kursaal

[IL_7 SU…]

il7Ci risiamo; inaspettata, ecco una ricaduta! Nel senso che di nuovo ci tocca assemblare a fiuto (quasi a casaccio) tre gruppi tra quelli che si esibiscono al ConteStaccio nell’ambito del nostro concorso, con la piena consapevolezza che non possiamo indovinare esattamente tre che hanno suonato la stessa sera, in mancanza di un database preciso.

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