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Violapolvere_ Spazi

violapolverePossono non esserci molte cose più difficili che essere una band onesta. In che senso, dite?
Pensateci: avere un’immagine ( e – che non è la stessa cosa! – un immaginario) senza diventare degli sparapose da competizione; prendersi tutta la fatica di scrivere per creare un contatto con l’esterno senza mai tradire il principio di urgenza, verità e qui-e-ora, epperò ambire a vivere di questo come di un lavoro senza mai porsi come messia calati dal cielo per svolgere missioni per conto di Dio; avere uno stile, ma non essersi mai potuti (né voluti, né vivaddio dovuti) agganciare a questo o quell’estemporaneo fiumiciattolo modaiolo per avere altre orecchie all’ascolto.

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Dola J Chaplin_ To The Tremendous Road

dola1Ci sono dischi che nascono nell’intimità di una stanza, mentre qualcuno giocherella con una chitarra, altri che nascono per strada mentre si osserva il mondo, in entrambi i casi se le note vengono dal cuore sono un viaggio nell’anima di chi l’ha scritto. Sicuramente To The Tremendous Road rientra in quest’ultimo caso.

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W.E. Edward e Wallis, regia di Madonna

WE-locandinaWally Winthrop (Abbie Cornish) è una giovane donna di New York sposata con William Winthrop, un famoso dottore della città. Il loro matrimonio, per quanto pubblicamente invidiabile, non va a gonfie vele, e Wally, alla ricerca di una via di fuga mentale e fisica, si imbatte nella romantica storia di re Edoardo VIII, che negli anni’30 abdicò al trono per amore di Wallis Simpson.

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Cosmopolis, regia di D. Cronenberg

Locandina CosmopolisEra auspicabile che, in un periodo in cui rischiamo di dover razionare anche l’acqua per la pasta oltre alla benzina nell’automobile, e in cui alla guida del paese c’è un governo estremamente “tecnico” che però pare abbia perso l’appoggio dei “poteri forti”, sopraggiungesse qualcuno o qualcosa a fornirci qualche ragguaglio “teorico” con tanto di “messa in prospettiva” e non senza una certa eleganza nell’argomentazione para-filosofica, collocandosi a metà tra la parabola ad uso dell’uomo della strada e la silloge di spunti di riflessione ellittici.

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Stereokimono_ Intergalactic Art Cafè

Stereokimono - Intergalactic Art CafeCi sono circostanze in cui ci si sente imperdonabilmente fortunati a scrivere di musica. Non tanto o non solo per i dischi (sì, non rompete: ha ancora senso chiamarli così) o le canzoni, o insomma per il loro contenuto (che alle volte decisamente sovraccarica quantitativamente le orecchie e rischia pericolosamente di farci concordare col buon Cristiano Godano che intervistato dalla nostra Chiara Macchiarulo notava la forbice che la diffusione digitale crea fra l’offerta musicale e la sua domanda): no, non è lì il (solo) motivo di questo senso di fortuna.

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