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Autore: admin

Centro Pecci: OPEN CALL PER CURATORI

Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci riaprirà al pubblico nel settembre 2016 con un Grand Opening: una mostra collettiva che ospiterà importanti artisti internazionali insieme a giovani emergenti e che darà il primo passo per definire ciò che il Centro Pecci diventerà in futuro. Un luogo del contemporaneo dove l’arte incontra il cinema, il teatro-danza e la musica, ma anche gli altri ambiti culturali e scientifici, costruendo la propria identità sul confronto e sull’apertura transdisciplinare attraverso cicli di eventi, talk, spettacoli e performance.

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Triennale di Milano: open call under 35

Sei un Architetto, Designer, Artista, Filmaker, Musicista, Fashion Designer, Performer Under 35?

Presenta il tuo progetto alla Triennale di Milano per la XXI edizione dell’ Esposizione Internazionale intitolata 21st Century. Design After Design! 

Per candidarti hai tempo fino al 31 ottobre 2015.

La Triennale di Milano ha deciso di raccogliere, mappare e selezionare i progetti più originali e innovativi italiani e internazionali nei campi delle arti applicate (Architettura, Design, Artigianato), delle Arti Visive e dello Spettacolo, del Cinema, della Musica, della Moda.

L’open call è rivolta ai giovani professionisti sotto i 35 anni (singoli, gruppi, “collettivi”, scuole).

Le opere devono essere prodotte in modo indipendente e devono rispondere al tema 21st Century. Design After Design.

I progetti possono essere di tutti i tipi, sia teorici che reali, eseguiti su qualsiasi supporto.

Le proposte selezionate saranno organizzate in mostre, in modalità che dipendono dalla tipologia di progetto, a rotazione durante il periodo della XXI Esposizione Internazionale e in eventi (musicali, seminariali, workshop). Sarà inoltre pubblicato un catalogo delle proposte selezionate.

La GIURIA che sceglierà i progetti è composta da:

Stefano Micelli, presidente, Università Ca’ Foscari
Richard Sennett, London School of Economics
Silvana Annicchiarico, Triennale Design Museum
Alberto Cavalli, Fondazione Cologni
Francesco Bombardi, Fab Lab, Reggio Emilia
Fabio D’Agnano, IUAV, Venezia
Stefano Maffei, Politecnico di Milano
Carlo Martino, ADI, Roma
Laura Traldi, giornalista e blogger

L’aumento delle nuove tecnologie della comunicazione, la drastica riduzione del loro costo, l’espansione della mobilità personale, la presenza di un linguaggio comune, la necessità di trovare sbocchi produttivi per il design e la presenza di un mercato alternativo generato da Internet permettono ai designer di sperimentare le soluzioni più audaci e innovative.
In questo contesto, la ricerca non è più una pratica solitaria, o un esercizio bidirezionale tra il designer e il committente, ma piuttosto un’attività circolare, che coinvolge competenze e culture diverse, non tutte per forza appartenenti al mondo della produzione e della tecnologia, ma anche a quello dell’arte, della scienza, della filosofia, che porta a qualcosa di più della semplice fabbricazione di un prodotto o di un oggetto.
È quindi importante affrontare i cambiamenti inerenti all’idea stessa di sviluppo del progetto.
Il design ha abbandonato la sua visione di costante cambiamento di prodotti e tendenze al servizio del mercato e ora vuole essere considerato come l’esatto opposto dell’effimero. 
Ciò significa che deve necessariamente adottare un approccio diverso nei confronti di numerosi aspetti che da sempre fanno parte del mondo del design: proprietà intellettuale e diritto d’autore, formazione e istruzione, città e ambiente, professione e tecnologie.

Qual è il modo migliore per illustrare e spiegare il nuovo genere di progetti, iniziative imprenditoriali e linguaggi artistici che caratterizza il moderno scenario economico? L’importanza crescente della produzione digitale come trasformerà e rimodellerà il patrimonio culturale e le tradizioni? In che modo saranno sfruttate le nuove opportunità tecnologiche dalle varie economie e come cambierà il concetto di innovazione e design alla luce di queste opportunità? In che modo l’invecchiamento delle società trarrà profitto da un’idea di produzione e consumo più personalizzata e quale sarà il ruolo dei designer in questo scenario? Come cambierà il profilo del designer rispetto al nuovo contesto economico e alle nuove regole di divisione del lavoro a livello internazionale?

Sono solo alcune delle domande cui l’Esposizione 2016 cercherà di dare risposta anche grazie al contributo di tutti i partecipanti alla call.

Info: 21triennale@triennale.org
www.21triennale.org