CINEMA- Negli ultimi anni cinematografici, lo ammettiamo, una figura importante come quella di Michael Douglas si era andata perdendo per strada.
E questo è quello che capita solitamente ad attori di un certo calibro, arrivati al culmine della loro carriera che non riescono in un certo qual modo a reinventarsi.
CINEMA- Quando ci si ritrova a parlare dei mirabolanti Fratelli Wachowski, l’unica definizione che può venire in mente è “innovazione”. Dai tempi di quel lontano Matrix del ’99, i due registi hanno deliziato gli occhi di noi spettatori con immagini uniche,trasportandoci in dimensioni decisamente oniriche. Con la loro ultima pellicola intitolata “Speed Racer”, i due vogliono rendere omaggio a quello che fu l’Anime giapponese più famoso degli anni ’80: “Match Go Go Go”.
LIBRI- Nella sezione Racconti d’Autore, la Giulio Perrone Editore ci presenta due artiste davvero interessanti: – Sandra Patrignani, Cani e gatti, Giulio Perrone, pg 84, € 5,00 – Lia Levi, Nessun giorno ritorna, Giulio Perrone, pg 87, € 5,00
La prima ci propone un racconto lungo che ha come sottotitolo la dicitura “Storia di un matrimonio”, e racconta di una tenera, complicata, intensa vita matrimoniale agli sgoccioli in cui a riempire i vuoti tra Giacomo, vignettista di successo e Patrizia, grafica di un giornale, ci sono una folla di animali domestici: cani e gatti, da cui appunto deriva il titolo.
CINEMA- Negli ultimi anni il Cinema e la Tv hanno mostrato gli svariati volti della storia, soprattutto nei fasti della corte della dinastia dei Tudors, con impronte sempre più realistiche e fedeli. L’altra donna del Re, in originale The Other Boleyn Girl, si propone di offrire al pubblico una storia prettamente romanzata, che narra le vicende delle due sorelle Bolena: Anna (Natalie Portman) e Maria (Scarlett Johansson), sorelle amorevoli e fedeli l’una nei confronti dell’altra.
LIBRI- Silvia Pingitore, alla sua prima fatica letteraria ci ha lasciato davvero sbalorditi. Dapprincipio perché ci sembrava usasse tinte fosche e linguaggio stra-giovanile per descrivere il famigerato mondo della scuola, infine solo perché ci è sembrata, a suo modo, davvero geniale.Il talento letterario è una dote che va coltivata a fondo, forse è per questo che la Pingitore, sebbene sia così giovane, si permette il lusso di critiche profonde alla società attuale, di macchiette esclusive sul mondo giovanile e di allusioni più o meno esplicite al famigerato mondo del giornalismo e della famiglia, tutto in modo irriverente e innovativo.
CINEMA- Da sempre il cinema ha aperto le porte delle emozioni, toccando svariate volte i problemi più quotidiani. Rapporti omosessuali, paure, dipendenze e gravidanze inaspettate, spaccati di vita che una volta erano impossibili da raccontare. Se, poco tempo fa, era stata la Commedia “Molto incinta” a regalarci delle deprimenti risate ora tocca alla pellicola rivelazione dell’anno, ovvero “Juno”. Juno (una bravissima Ellen Page) ha una pipa in bocca, siede su una poltroncina di un improvvisato salotto in mezzo ad un prato e comunica al suo compagno, con finta indifferenza, che è in dolce attesa.
LIBRI- “Vi sembrerà di sentire una storia che, in un certo senso, assomiglia a un dramma teatrale, suddivisa in capitoli come atti di una tragedia. Ma gli atti hanno una durata, un filo logico, un’evoluzione e un finale. In questa storia no…” Fuori di qui è la storia di Jesus, ragazzo ribelle e scontroso dallo strano nome, orfano di madre, che scivola lentamente ed inconsapevolmente verso una spirale di violenza e vendette senza precedenti, e tutto per amore di una ragazza, Gaia, e di una adolescenza vissuta tra mille problemi: dall’accettazione degli altri, alla droga, dall’amore all’odio.
Partiamo dal presupposto che questo film va odiato e amato allo stesso tempo: alcune scene ci appaiono troppo romanzate e altre così realiste da farci venire una morsa allo stomaco. Eppure Tutta la Vita Davanti, l’ultima fatica di Paolo Virzì, ci spinge vorticosamente all’interno di emozioni vive e palpabili. Ci fa ridere, sognare, arrabbiare e, infine, anche commuovere.
LIBRI- “Il primo fu il formicolio. […] Il secondo fu lo stridio. […] Il terzo fu il respiro. […] Il quarto fu il dolore. […] La quinta fu la paura. […] Il sesto fu il terrore. […] E dopo che strisciò il formicolio, dopo che salì lo stridio, dopo che il respiro mancò e che venne il dolore, dopo che la paura marciò e che lo travolse il terrore, dopo tutto, tutto venne spazzato via dall’ossessione.”
CD MUSICA- Il nome del gruppo richiama immediatamente il leggendario taccuino che ha custodito schizzi, storie e suggestioni prima che diventassero immagini o frasi di opere famose. Sì, certo… manca la vocale finale, ma mi piace pensare ai Moleskin come un gruppo semplice e lineare, proprio come quel taccuino nero: essenziale nelle forme, ma dai contenuti spesso preziosi e privati. I Moleskin chiedono permesso con un disco intitolato “Penelope”, copertina verde e grafica essenziale, quasi a voler accostarsi al pubblico senza prepotenza, alla ricerca di qualcosa di bello ma non per forza graffiante.
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