Tutto ebbe inizio nel 2004 quando sette autori realizzarono il loro primo cd Liberalarte, un semplice disco masterizzato con la copertina fotocopiata in bianco e nero. Un’autoproduzione con slogan: “L’Arte non è una merce!”. Oggi questi stessi autori in concerto al Brancaleone, ormai al terzo disco, presentano il loro ambizioso progetto di “Fronte popolare della musica LIBERA” associato al Copyleft e alle Creative Commons.
Chi ha detto che Carmen Consoli aveva abbandonato il rock? La Cantantessa è tornata sul palco imbracciando la sua inseparabile Fender rosa per proporre il nuovo atteso tour che segna il ritorno alle origini di un’artista ormai matura. Partito lo scorso 30 ottobre da Torino il Mediamente isterica tour ha fatto tappa nella Capitale per tre sere consecutive: 10, 11 e 12 novembre al Circolo degli Artisti. Ed è stato subito sold out.
Lo scorso sabato 15 novembre l’Init Club di Roma ha ospitato il Roma Burns Festival, rassegna di musica e arte indipendente alla sua prima edizione. Tra i protagonisti Ilenia Volpe, Madkin band e Ibrido x_N. Ma la protagonista assoluta è stata la musica indie e grunge, filo conduttore di tutta la serata. La kermesse ci ha permesso di venire a conoscenza di nuove realtà underground della scena romana, non molto conosciute forse, ma che di certo avrebbero tutto il diritto di esserlo.
Piji presenta, contemporaneamente al suo primo Ep Lentopede, un tour promozionale originalissimo: “Lentopede – W la gavetta tour”, che a partire dal 16 novembre al Caffè Fandango, lo vedrà suonare tutte le sere per un mese, in vari locali della Capitale.
Enzo Iacchetti vince la sessantaduesima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno. Nei quindici minuti di Pazza di te, il regista e sceneggiatore narra la storia di Francesca, bella trentacinquenne coraggiosa di fronte alla superficialità e la vacuità del mondo. Un cortometraggio dedicato al coraggio delle donne che affrontano da sole le difficoltà di una maternità solitaria e delle scelte d’amore e di vita. Nel cast Piero Marra, Simona Samarelli, Kay Rush.
La compagnia del Teen Theatre ha presentato fino al 16 novembre 2008 al Teatro romano Stanze Segrete : Giochi di Famiglia, opera teatrale di Biljana Srbljanović. Portare in scena questa pièce teatrale è l’indicazione di una scelta particolare e ben indirizzata da parte di una giovane compagnia teatrale, guidata nella regia da Massimiliano Rossi. Uno scritto teatrale di un’autrice di Belgrado, capitale della Repubblica Serba, conosciuta al pubblico italiano per la sua collaborazione con il quotidiano La Repubblica e il suo Diario di guerra di Biljana.
Casa di bambole ovvero bambole di casa del Gruppo Dire ha evidentemente saputo attivare un massiccio passaparola capace di rendere merito delle sue innegabili qualità visto che la sala del Teatro Lo Spazio – che l’ha ospitato dall’11 al 16 novembre – è stato al completo fino all’ultima replica. Tra il pubblico ci sono anche molti bambini, emozionati ed impazienti all’idea di veder prendere vita sul palcoscenico alle bambole con cui sono cresciuti e lo spettacolo – vincitore del Premio Schegge d’Autore per la miglior regia di Andrea Baracco – riesce a non deludere le loro aspettative grazie ad un’azione dinamica, accattivante e molto divertente.
Non in fila al casello sulla Salerno-Reggio Calabria, ma alla Galleria L’Acquario, in via Giulia 178 è in corso l’”indagine figurativa” di Flavia Mastrella denominata Autopatia, una serie di accorpamenti oggettuali tesi verso un impossibile/futuribile antropomorfismo, che manifestano la loro neuropatìa da pilota e forse quindi la loro antipatia calcolata aderendo al ricordo di chissà quanti car-crash, di cui sono il derivato iconico ed ironico neo-dadaista.
La città è uno dei temi più ricorrenti nell’arte e spesso il rapporto che viene ad istaurarsi tra arte e città è talmente forte da suscitare intense emozioni sia per colui che trasforma tale rapporto in creazione artistica, sia per colui il quale si trova ad usufruire di codesto connubio. Nella storia dell’arte la città non è solo il luogo in cui si celebrano i versi di un poeta, le vicende di un personaggio, tema tipico della letteratura europea, basti pensare alla Praga di Franz Kafka, alla Dublino di James Joyce o alla Sanremo di Italo Calvino, essa acquista un valore significativo soprattutto quando segna il passaggio da un’epoca all’altra, quando si lascia alle spalle un tempo passato per abbracciarne uno nuovo. Una rinascita o la fine di un’esistenza.
E’ più di qualche tempo che ci penso e quando la scorsa settimana mi sono imbattuta di nuovo nello splendido poema cavalleresco di Chrétien de Troyes, un poeta bardo attivo nelle corti di Champagne e Fiandra tra il 1160 ed il 1190, mi sono ricordata come è nato il mio interesse per la storia della famosa “Quete du Graal” (la conquista del Graal). Recentemente pare che questo argomento sia tornato in auge, soprattutto in seguito al forte successo commerciale del famoso libro di Dan BrownIl codice Da Vinci, edito dalla Mondadori, che attraversa la diatriba religiosa sulla ricerca del Graal, il ruolo della famosa Maria Maddalena e dello stesso Gesù Cristo, nonché dell’ordine dei Templari, in maniera davvero poco storica e molto poco ortodossa, sebbene lanci dei suggerimenti interpretativi davvero interessanti.
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