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Lo psichedelico, teatrale e urlato impeto finale: VI serata 2009

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Dolci melodie, elettronica, rock’n’roll, bolle di sapone e paillettes

02_musica_federico_cauMUSICA EMERGENTE- Anche quest’anno il MArteLive volge verso il termine. Sei serate di arte, emozioni, passioni e anche delusioni in cui gli artisti si sono confrontati in ciò che sanno fare meglio: creare, divertirsi e far divertire.
La nona edizione ci ha mostrato ciò che questa macchina in pieno funzionamento riesce a produrre: serate all’insegna dell’inventiva e la simultaneità che spinge lo spettatore nella frenesia di poter assistere ad ogni esibizione.
Martedì 2 giugno era la Festa della Repubblica, dopo il lungo ponte sotto la pioggia i romani dovevano essere saturi di ore dedicate all’ozio, le aspettative della serata erano di veder entrare poca gente e tutti per il concerto dei Meganoidi. Invece il pubblico romano ci ha sorpresi ancora e, anche questa volta, l’Alpheus era colmo di persone e la sala riservata alla musica emergente ha potuto godere dei suoi spettatori attenti ed esigenti.

I Vinegar Socks sono stati il primo gruppo ad esibirsi. Quattro strumenti a corda, contrabbasso, mandolino, chitarra e violino per un folkrock originale e ben strutturato. I brani possiedono melodie dolci e ritmi disarmanti, una formazione che, probabilmente, in acustico riesce a esprimersi al meglio delle proprie capacità visibilmente esemplari. Racchiusi in una parola: emozionanti!

L’elettro funk dei Shirleysaid porta verso una calma dei sensi che quasi ci incolla alle sedie. Buone sonorità per una formazione ben strutturata. Brani dal sapore d’oltreoceano e in particolare della magnifica terra Islandese e, quindi, al gusto Bjork. Nella calma di melodie ben eseguite forse manca qualche brano più ritmato.

Giunti da Avezzano i Querr Dolls ci hanno proposto, come loro stessi dicono, una musica terapeutica e di facile ascolto. Seguono una gradevole linea melodica accompagnata dalla voce femminile che dona un groove indie-rock italiano, ma dalla sezione ritmica, in particolare la batteria, forse un po’ povera.

I semplici e diretti Soul Drivers sono il quarto gruppo a esibirsi. Originali, ballabilli, fantasiosi e molto british. La formazione suona un rock’n’roll accattivante e d’effetto con un forte elemento di originalità: la tastiera con i suoi suoni synth. Forse proprio per questo motivo ricordano i magnifici Talking Heads di David Byrne. Ma, tralasciando i facili paragoni, rimangono una band che promette molto bene.

L’ultimo gruppo a salire sul palco si presenta con occhiali colorati e mantelli da supereroi, loro sono i My Radio Boy. Un dj set, accompagnato da voci in synth, bizzarro ma d’effetto. Bolle di sapone ad annunciare un brano dedicato a Tiberio Timperi e giacca in paillettes argentata per colui che si sacrifica a collocarsi al centro della sala in posizione da Tony Manero, con il dito indice alzato.  Eclettici e sperimentali in un electro punk coinvolgente.

Adesso aspettiamo il responso delle votazioni curiosi di sapere chi finalmente si scontrerà, durante la finalissima nazionale, con gli artisti provenienti da tutta l’Italia. Buona fortuna a tutti!

(Paola D’Angelo)

 

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