Le bollette di luce, acqua e gas lievitano pericolosamente verso l’alto come un soufflè. Se usciamo di casa, quella in affitto perché una residenza di proprietà è ormai un miraggio, ci ricordiamo che il pieno all’auto equivale ad accendere un mutuo. Prendere treni o aerei significa pagare troppo, spesso per essere mal serviti o ignorati.
LIBRI- “Vi sembrerà di sentire una storia che, in un certo senso, assomiglia a un dramma teatrale, suddivisa in capitoli come atti di una tragedia. Ma gli atti hanno una durata, un filo logico, un’evoluzione e un finale. In questa storia no…” Fuori di qui è la storia di Jesus, ragazzo ribelle e scontroso dallo strano nome, orfano di madre, che scivola lentamente ed inconsapevolmente verso una spirale di violenza e vendette senza precedenti, e tutto per amore di una ragazza, Gaia, e di una adolescenza vissuta tra mille problemi: dall’accettazione degli altri, alla droga, dall’amore all’odio.
Nei giorni precedenti le elezioni, quello che ci ha stupito è stato il grande movimento popolare delle rete che, tra estratti di articoli di giornale e consigli popolari e personali, ha cercato in ogni modo e con ogni mezzo di far tornare agli italiani indecisi e delusi la volontà di esercitare un diritto/dovere inalienabile, quale quello del “voto”. Andando oltre la propria posizione politica, il messaggio, per tutti, è stato chiaro: votate, votate e votate. Esprimete il vostro parere, non allontanatevi dalla politica, perché la politica è sì di coloro che governano, ma, in una democrazia (dal greco demos = popolo e kratìa = potere) è il popolo la vera politica e così deve continuare ad essere, nonostante il debito pubblico, le proposte di legge anticostituzionali e nonostante il Governo rappresenti sempre meno le vere volontà della gente comune.
Partiamo dal presupposto che questo film va odiato e amato allo stesso tempo: alcune scene ci appaiono troppo romanzate e altre così realiste da farci venire una morsa allo stomaco. Eppure Tutta la Vita Davanti, l’ultima fatica di Paolo Virzì, ci spinge vorticosamente all’interno di emozioni vive e palpabili. Ci fa ridere, sognare, arrabbiare e, infine, anche commuovere.
I had a nightmare. E ve lo racconto, come se fosse plausibile. Un intero settore della scena politica italiana, che ha voluto definirsi demagogico ma liberticida, controriformista ma patito degli gnocchi, aveva stabilito che, anche se con tutta probabilità non sarebbe mai entrato nella maggioranza non tanto per i risultati ma per puro snobismo, non avrebbe considerato la questione contro- bollata,
Ma che ve lo dico a fare che, da sempre, la letteratura è stata legata alla politica? Certo non sempre, o comunque non in tutti i casi letterari, ma spesso è stato così, tanto da produrre opere socialmente impegnate, critiche, o anche solo propagandistiche (vedi G. D’Annunzio, per esempio).E’ come se la politica, con i suoi discorsi, i suoi inneggi, le sue idee, lasciasse sempre la porta spalancata agli interventi più o meni letterari e più o meno schierati degli artisti, degli scrittori.
Abbiamo aspettato anni, ma ce l’abbiamo fatta a diventare una democrazia compiuta. Oggi, a più di 60 anni dalla firma della Costituzione e a quasi venti (esagero..) da Tangentopoli, possiamo dirci un sistema al termine della transizione. Diciamolo con orgoglio: anche noi siamo in Europa!
Entro a scuola. Varco la soglia della speranza e metto piede nell’androne al pianterreno. Sull’angolo, un carabiniere ha preso il posto quotidianamente occupato dal bidello. In bacheca la lista dei candidati. Inconfondibile nel layout. Cerco di comprendere quale sia il mio seggio. In questo sono agevolato dal mio spiccato senso dell’orientamento.
Il Settecento è stato il secolo della rivoluzione industriale, l’Ottocento quello delle grandi discussioni teoriche sulle merci e infine il Novecento quello che ha visto trionfare prima il consumismo dei beni fisici e poi di quelli immateriali. Il nuovo millennio invece lo abbiamo iniziato chiedendoci se internet avrebbe prima o poi sancito la morte del prodotto fisico.
Il mito della velocità. Arte, motori e società nell’Italia del ‘900 Palazzo delle Esposizioni – Roma 19 febbraio/18 maggio 2008 Allacciate le cinture, si parte! Un viaggio nella velocità e nel suo mito, attraverso le macchine, gli oggetti e le atmosfere che ne hanno caratterizzato l’evoluzione. Sono questi i temi della mostra Il mito della velocità. Arte, motori e società nell’Italia del ‘900.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.