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Tag: martelive

Sanremo: il backstage della Riviera dei Fiori

[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiOra che i riflettori del Festival della Canzone Italiana si sono spenti, Sanremo ripiomba nel piacevole torpore che avvolge le località di mare durante la bassa stagione. Bisognerà attendere qualche mese prima che la folla torni ad inondare la Città dei Fiori, con buona pace di chi ci abita stabilmente e di chi può godersi il mare anche d’inverno.

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Dai topi ai sogni d’amore

[IL_7 SU…]

il7I Vinegar Socks pizzicano corde simulando sgocciolii di note in “Life in the sewer” (Vita nella fogna) accompagnando con tenerezza il tran tran di un poveraccio dentro e fuori dal suo tombino, e quando, nelle rigide serate invernali, torna al suo ricovero dopo aver fatto la spesa nei cassonetti con una social card di cartone tra i denti per avere le mani libere per frugare meglio…

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Il MACRO, la tana del futurismo

[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaAchille Bonito Oliva spiega cosa è rimasto, dopo un secolo, del Futurismo: un movimento che sconvolse il concetto di estetica, in Italia, ma non solo. Il Futurismo Manifesto 100 x 100 è spiegato esteticamente e scenograficamente da uno dei più importanti curatori italiani che sceglie la sede più ad hoc nella capitale per trattare quella che fu l’idea di futuro, il MACRO Future. Fino al 27 maggio 2009 il MACRO ci racconterà il futuro come lo volevano all’inizio del secolo scorso.

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La cura

[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraSe solo avesse avuto davvero il becco come un piccione, sarebbe stato semplice accogliere a cuor leggero le dichiarazioni rilasciate da Povia prima, durante e dopo il Festival e soprattutto la canzone cattiva presentata in concorso, e giudicare tutto ciò per quello che è: guano.
Trattandosi invece di un bipede, abbiamo dovuto concedergli libertà d’espressione e un palco sul quale manifestarla.

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Nel signorile palazzo di Rue de Grenelle…

[L’ILLETTERATA]

evakentMuriel Barbery, in Italia, è stata resa famosa dal tam tam dei lettori che hanno osannato il suo romanzo: L’Eleganza del riccio, edito dalla E/O, vincitore di diversi premi, tra i quali il Premio Georges Brassens 2006, il Premio Rotary International e il Prix des Libraires assegnato dalle librerie francesi. L’Elegance du Hèrisson è stato una delle sorprese editoriali del 2006 in Francia: ha infatti avuto ben 50 ristampe ed ha venduto oltre 600.000 copie, occupando il primo posto nella classifica delle vendite per trenta settimane.

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Il curioso caso di Benjamin Button, regia di David Fincher

CINEMA- “Ho fatto sì che l’orologio andasse indietro. Forse così i nostri figli caduti in guerra potranno rialzarsi e camminare, a coltivare, a lavorare, a fare bambini, a vivere a lungo pienamente. Forse anche mio figlio potrebbe tornare. Se ho offeso qualcuno chiedo scusa, spero vi piaccia il mio orologio”, Mr. Gateau (il signor Torta) era completamente cieco e nel 1918 creò per la stazione ferroviaria di New Orleans un fantastico orologio.

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Overlook Hotel _ Il sustain sinusoidale non e’ passato

CD MUSICA- Un incipit di forte impatto quello del nuovo lavoro degli Overlook Hotel, band di kubrickiana ispirazione che unisce il forte sapore musicale nostrano a una dichiarata vicinanza ai modelli anglosassoni.
Pianoforte in primo piano che sfuma lentamente per poi accendersi su ritmi ossessivi e di nuovo svanire nel buio. Il movimento è sinusoidale, in effetti: le sonorità si aprono e si chiudono, si alzano e si abbassano senza una vera e propria concatenazione interna, quando tutto sembra svanire ecco che i tasti e le corde vibrano ancora, scuotendo l’aria e l’orecchio.

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Daniel Pennac, Ecco la storia, letto da Claudio Bisio

AUDIOLIBRI- Ecco la storia, è un funambolico racconto di specchi in cui un dittatore agorafobico lascia il suo posto ad un sosia, nel tentativo inutile di sfuggire alla morte predetta da una strega, la Mae Branca. Questo spaventoso presagio è quello che gli creerà una forma di agorafobia così condizionante da costringerlo a trovarsi un sosia che governi al suo posto e ad andarsene in Europa a godersi bellamente la vita. Il sosia, a sua volta, stanco di quel ruolo, troverà un altro sosia che si farà poi sostituire da due altri individui, dei gemelli, uno buono e uno malvagio, che chiuderanno questo strano percorso del potere.

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Lo voleva (giustamente) Strehler

Sono passati più di trent’anni da quando Maurizio Micheli portò in scena, per la prima volta, Mi voleva Strehler: era il 15 novembre del 1978 quando i pochi spettatori del piccolo Teatro Gerolamo (oggi chiuso) assistettero al debutto di questo monologo scritto dal comico con Umberto Simonetta. Da allora lo spettacolo ha collezionato più di mille repliche diventando un vero e proprio cult. Repliche destinate ad aumentare visto che fino al 28 febbraio è programmato al Teatro Franco Parenti di Milano.

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