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Tag: letteratura

P. Prestipino, Il ”Quore” nel Palazzo

LIBRI- Non si tratta di un errore di battitura, il titolo del libro ha proprio questa grafia. Divertente se pensiamo che l’autrice è un’ex insegnante di latino e greco. Il Quore nel Palazzo è il primo romanzo di Patrizia Prestipino. Autrice dalle mille sfaccettature che si barcamena tra la vita politica (presidentessa fino alla scorsa legislatura del municipio XII di Roma e oggi assessore alle politiche giovanili della stessa provincia), e l’attività di animalista come dirigente dell’Ente Nazionale Protezione Animali di Roma.

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Sergio Caputo “Disperatamente solo”

Com’è nata in Sergio Caputo l’esigenza di scrivere un libro dopo 11 album di canzoni?
Intanto era un’aspirazione che avevo io a livello personale, ma poi c’erano da diversi anni pressioni e consigli di fans, estimatori che mi spingevano a esprimermi su uno spazio di più ampio respiro rispetto a quello della canzone.
La canzone, per sua natura, è qualcosa dal tempo limitato, sintetico e ripetitivo per sua forma.

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“C’era una volta” il teatro comico ad Atene

[TEATRO]

Ad Atene alla fine del V e dell’inizio del IV sec. a.C., il teatro comico era il luogo dove si esprimeva l’insoddisfazione verso la classe dirigente. Si criticava il potere e nell’azione teatrale vanivano incanalate le pulsioni “antipolitiche” dei cittadini.
C’è da sottolineare che l’insulto pubblico (epiteti molto sofisticati, ovviamente) contro il politicante di turno, nel corso della satira risultava, funzionale al mantenimento dello stesso regime politico e non rappresentava un avvenimento controproducente per il potere.

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Silvia Pingitore, Via Ripetta 218 Liceali acidi

LIBRI- Silvia Pingitore, alla sua prima fatica letteraria ci ha lasciato davvero sbalorditi. Dapprincipio perché ci sembrava usasse tinte fosche e linguaggio stra-giovanile per descrivere il famigerato mondo della scuola, infine solo perché ci è sembrata, a suo modo, davvero geniale.Il talento letterario è una dote che va coltivata a fondo, forse è per questo che la Pingitore, sebbene sia così giovane, si permette il lusso di critiche profonde alla società attuale, di macchiette esclusive sul mondo giovanile e di allusioni più o meno esplicite al famigerato mondo del giornalismo e della famiglia, tutto in modo irriverente e innovativo.

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Jacopo Reali, Fuori di qui

LIBRI- “Vi sembrerà di sentire una storia che, in un certo senso, assomiglia a un dramma teatrale, suddivisa in capitoli come atti di una tragedia. Ma gli atti hanno una durata, un filo logico, un’evoluzione e un finale. In questa storia no…”
Fuori di qui è la storia di Jesus, ragazzo ribelle e scontroso dallo strano nome, orfano di madre, che scivola lentamente ed inconsapevolmente verso una spirale di violenza e vendette senza precedenti, e tutto per amore di una ragazza, Gaia, e di una adolescenza vissuta tra mille problemi: dall’accettazione degli altri, alla droga, dall’amore all’odio.

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Politica, letteratura e letteratura politica

[L’ILLETTERATA]

evakentMa che ve lo dico a fare che, da sempre, la letteratura è stata legata alla politica?
Certo non sempre, o comunque non in tutti i casi letterari, ma spesso è stato così, tanto da produrre opere socialmente impegnate, critiche, o anche solo propagandistiche (vedi G. D’Annunzio, per esempio).E’ come se la politica, con i suoi discorsi, i suoi inneggi, le sue idee, lasciasse sempre la porta spalancata agli interventi più o meni letterari e più o meno schierati degli artisti, degli scrittori.

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Giordano Aterini, Un soldo per le tue paure

 

LIBRI- “Il primo fu il formicolio. […] Il secondo fu lo stridio. […] Il terzo fu il respiro. […] Il quarto fu il dolore. […] La quinta fu la paura. […] Il sesto fu il terrore. […] E dopo che strisciò il formicolio, dopo che salì lo stridio, dopo che il respiro mancò e che venne il dolore, dopo che la paura marciò e che lo travolse il terrore, dopo tutto, tutto venne spazzato via dall’ossessione.”

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Quando lo spazio di una pagina è la parola

[L’ILLETTERATA]

 

evakentIl Futurismo è stato soprattutto un movimento artistico italiano del XX secolo, sebbene nello stesso periodo simili movimenti artistici si svilupparono in altre nazioni europee.
La nascita ufficiale del termine “futurismo” fu opera del poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti che ne codificò la filosofia artistica pubblicando il Manifesto del futurismo (1909), rilasciato inizialmente a Milano e successivamente sul quotidiano francese Le Figaro il 20 febbraio.

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Il_7 sulla seduzione

[IL_7 SU…]

Dopo l’inarrestabile ondata di progresso che negli ultimi decenni ha prodotto la levigazione plastificante delle fogne, l’edulcorazione sfavillante dei relitti urbani e la ricementificazione profumata di cortili abbandonati invasi dall’ortica, oggigiorno ci si aspetterebbe un risanamento ecologico anche delle relazioni umane, specie tra individui che ambiscono ad un congiungimento carnale reciproco dopo prolungate e deliziose prese in giro reciproche.

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