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Tag: Eva Kent

Il mestiere più antico del mondo

[STREAP- TEASE: FUMETTI  MESSI A NUDO]

diegociorraApprofittiamo del tema della settimana e parliamo un po’ del mestiere più antico del mondo. Pensate per un attimo alle incisioni ritrovate in alcune grotte della Francia sud- occidentale, o alla celebre arte paleolitica della caverne di Altamira in Spagna;quelle scene di caccia già raccontavano una storia, e sono la testimonianza che il desiderio di comunicare la realtà ed intrattenere i propri simili con forme d’arte è un istinto insito da sempre nella natura umana. Erano fumetti?

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Politica, letteratura e letteratura politica

[L’ILLETTERATA]

evakentMa che ve lo dico a fare che, da sempre, la letteratura è stata legata alla politica?
Certo non sempre, o comunque non in tutti i casi letterari, ma spesso è stato così, tanto da produrre opere socialmente impegnate, critiche, o anche solo propagandistiche (vedi G. D’Annunzio, per esempio).E’ come se la politica, con i suoi discorsi, i suoi inneggi, le sue idee, lasciasse sempre la porta spalancata agli interventi più o meni letterari e più o meno schierati degli artisti, degli scrittori.

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Amore al seggio

[LE PROUDERIE]

 

Entro a scuola. Varco la soglia della speranza e metto piede nell’androne al pianterreno. Sull’angolo, un carabiniere ha preso il posto quotidianamente occupato dal bidello. In bacheca la lista dei candidati. Inconfondibile nel layout. Cerco di comprendere quale sia il mio seggio. In questo sono agevolato dal mio spiccato senso dell’orientamento.

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Imbucati in rete

[STREAP-TEASE: FUMETTI  MESSI A NUDO] 

diegociorraIl Settecento è stato il secolo della rivoluzione industriale, l’Ottocento quello delle grandi discussioni teoriche sulle merci e infine il Novecento quello che ha visto trionfare prima il consumismo dei beni fisici e poi di quelli immateriali. Il nuovo millennio invece lo abbiamo iniziato chiedendoci se internet avrebbe prima o poi sancito la morte del prodotto fisico.

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Quando lo spazio di una pagina è la parola

[L’ILLETTERATA]

 

evakentIl Futurismo è stato soprattutto un movimento artistico italiano del XX secolo, sebbene nello stesso periodo simili movimenti artistici si svilupparono in altre nazioni europee.
La nascita ufficiale del termine “futurismo” fu opera del poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti che ne codificò la filosofia artistica pubblicando il Manifesto del futurismo (1909), rilasciato inizialmente a Milano e successivamente sul quotidiano francese Le Figaro il 20 febbraio.

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Addio all’aroma di caffè

[LE PROUDERIE]

…“io solo ristretto”, “ma è imbevibile”, “ah…guarda…quello turco è il migliore”, “io, se non è bollente non lo bevo” “non potrei vivere senza il caffè”, “ci metti il latte? Ma così lo rovini…”, “Secondo me il migliore è l’Illy”, “lo prendo amaro, come la vita…”, “possono togliermi tutto, ma il caffè, quello no!”,“…e anche un bicchiere d’acqua, per favore”, “comunque, l’espresso del bar è tutta un’altra cosa”, “ah…quello fatto con la mia moka è insuperabile”, “un deca, grazie”, “in tazza grande, gentilmente”, “me lo faccia lungo, per cortesia”…

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Clelio Mattone

[P2P]

 

Perché si può parlare del futurismo, della velocità e quindi dell’ansia di progresso e della volontà di potenza: ma in ogni anfratto e per ogni viuzza si nasconde lui
Clelio Mattone è un nome di fantasia, ma certo è solo il modello di tante repliche viventi (o replicanti umani) che potete incontrare giorno per giorno al bar, in metro e che, di sicuro, avete avuto come compagno di università.

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Dylan Dog: il principe dei seduttori

[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

Di Corto Maltese si ricorda lo sguardo malinconico, profondo come il mare che fa da sfondo alle sue avventure. Un fascino che seduce, ma non un seduttore nel senso stretto del termine…Anche Diabolik fa colpo con i due occhi neri come la notte, o come il manto di una pantera, che sono l’unica parte del corpo che la tutina nera lascia visibili… ma nonostante ammali donne d’alta società per “lavoro” il suo cuore è devoto all’unica che ha saputo domarlo, Eva Kant.

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Seduttivo Conte

[PER QUEL CHE VALE]

 

Il più incredibile, straordinario seduttore in formato canzone è senza dubbio Paolo Conte. Colui che, tra l’altro, ha dato il titolo alla mia rubrica.
Le sue canzoni profumano di sensualità. Sensualità mascolina, intendiamoci, buia e feroce, elegante e impetuosa. E in un certo senso anche la sua figura misteriosa e silente, sorniona, è pura sensualità.
Voglio dire, c’è chi ha bisogno di dimenare il sederino, tipo Justin Timberlake, e a chi basta dire “zazzarazzaz”, beato lui!

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