Cristiano Godano è un “dritto”. Sono oggettiva. Si può anche non essere dei fanatici per la musica dei Marlene Kuntz, ma se si ha l’occasione di un incontro con Godano non si può che rimanere colpiti dalla sua consapevolezza, dai valori per cui fa il suo mestiere, e giuro sono ancora oggettiva.
L’estate cagliaritana, l’estate della mia terra, è sinonimo di Poetto, balli sfrenati sulla sabbia umida e musica dal vivo in riva al mare. Nonostante sia stata spietatamente rovinata da una violenta opera di ripascimento e da politiche pubbliche maldestre, la spiaggia più famosa del Campidano rimane ancora punto di riferimento e suggestivo scenario per la vita notturna dei giovani cagliaritani: il lungomare, che a partire dal promontorio dalla Sella del Diavolo si estende per più di 8 chilometri, da maggio a settembre si arricchisce tutte le sere di colori e suoni, attirando sciami brulicanti di giovani e meno giovani che fanno da pubblico agli innumerevoli concerti e spettacoli dal vivo messi in scena rigorosamente gratis.
Nel cuore della Germania dove il caldo estivo è solo una cartolina italiana, si ha la possibilità di visitare una mostra dedicata all’arte contemporanea europea all’interno di una struttura in vetro che ha poco da invidiare alla piramide del Louvre date le sue dimensioni e lo splendido panorama sulla città di Stoccarda, con i suoi castelli e costruzioni moderne fusi in un unico paesaggio. Nel Kunstmuseum di Stoccarda è possibile visitare la mostra dedicata a uno dei principali esponenti del Realismo tedesco, Otto Dix, il quale è divenuto celebre per i suoi ritratti spigolosi e per la sua offesa al Nazismo che lo ha messo al bando distruggendo alcuni dei suoi capolavori.
Forse per un fabbro con tre figli a carico, che abita in un edificio-dormitorio a La Paz il mistero dell’origine dell’Universo non è tra le priorità, nella sua agenda quotidiana, eppure qualche motivo potrebbe averlo, in questi giorni, per preoccuparsi non solo dei problemi materiali ma anche dei problemi della Materia. In effetti, il punto della questione forse non è andare a visitare la mostra sul Big Bang in corso al Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese, ma soprattutto darsi da fare collettivamente sul web, insieme a centinaia di volontari, per creare la giusta agitazione intorno all’esperimento che avrà luogo in Svizzera tra non molto e che grazie al più gigantesco acceleratore di particelle mai costruito, avrà lo scopo di fare un frullato tanto pericoloso da produrre un buco nero capace di risucchiare l’intero nostro pianeta, compreso Marilyn Manson e Umberto Bossi.
Perfetto. Una prosa orribile proprio come l’avevo sempre desiderata. Per vincere l’insicurezza, mi ero dissipato in errori ortografici sodomizzando per bene la lingua di Dante. Ho riletto la storia assicurandomi che fosse banale, sciatta, con una trama imbarazzante sostenuta da un po’ di sesso descritto male. In una settimana è nato il mio “Troppo azzurro per il cielo”, storia inconcludente che ho scritto lottando col sonno mentre il correttore di word impazziva.
Occhi ipnotizzati e sguardi rapiti da una moltitudine di colori – non colori che fondendosi e accostandosi hanno preso forma, ricoprendo e ornando le tele nude. Spettatori ammaliati da dipinti incantatori per la loro originalità, per la capacità di espressione, per il calore e soprattutto l’intensità intrinseca di alcune opere.
Quanto è difficile crescere! Che sbaglino di testa propria o semplicemente imitando i pessimi comportamenti dei cattivi maestri, i giovani sono sempre nell’occhio del ciclone. Lo sanno bene anche i protagonisti delle strisce disegnate, spesso alle prese con i primi ostacoli della vita e con un mondo, quello degli adulti, che pare regolato da norme incomprensibili.
In queste ore si verifica puntuale l’esodo annuale dalle città verso i luoghi della libertà , dove una volta all’anno ci si può concedere la corroborante esperienza di un’immersione totale “Into the wild”, nelle terre selvagge dei pupotti col secchiello, delle matrone con i thermos, dei bagnini abbrustoliti e tamarri, dei capifamiglia cornuti che si consolano con le lasagne sballottate tra due piatti di plastica avvolti in un sacchetto della spesa chiuso con due mollette.
Fa caldo, l’asfalto sotto le scarpe si scioglie, la fantasia ci vorrebbe in paesi esotici e lussureggianti o in spiagge incontaminate che credo esistano solo su pellicola, ma questo è uno dei momenti migliori da dedicare all’arte, la fantasia è solleticata dalla stanchezza o dalla noia e Roma, stanca e annoiata come noi, può diventare ancora più piacevole quando la sera rallenta il passo.
Direttamente da oltre Manica, care mie Fashion Victims arriva il Dress Crossing! Calma, non è nulla di cui preoccuparsi, ma solo una nuova geniale tendenza con la quale è possibile essere sempre alla moda, indossando capi haute couture e accessori costosissimi, e soprattutto, cosa molto interessante, senza prosciugare il conto in banca.
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