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Are you ready for rock’n’roll?

[MUSICA]

_DSC9756ROMA- Martedì 9 giugno sul palco dell’Alpheus di Roma una voce, rivolgendosi verso il pubblico in sala, chiede: “are you ready for rock’n’roll?“.
Migg Jagger in gonnella, un’iguana con calze leopardate, scatenata, incontenibile, ma soprattutto sexy da mozzare il fiato: lei è Juliette Lewis voce e leader dei The New Romantiques.

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Lettera al Padre dal teatro Vittoria

[TEATRO]

let_pad02ROMA- Come i suoi predecessori, anche il terzo concorrente del Premio Attilio Corsini ha offerto al pubblico del Teatro Vittoria l’opportunità di riappacificarsi con l’arte drammatica portando in scena – dal 30 maggio al 4 giugno – un’opera pregevole e raffinata.
Protagonista incontrastato del monologo è Gabriele Linari che, oltre al ruolo di regista e di interprete, riveste per l’occasione anche quello di coautore proponendo una versione personalmente tradotta e riadattata della celebre Lettera al Padre di Franz Kafka.

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Il ritratto di Dorian Gray

[TEATRO]

Il_ritratto_di_Dorian_Gray_foto_scena_3ROMA –  “Basil è ciò che penso di essere. Lord Henry è ciò che il mondo pensa di me. Dorian è ciò che io vorrei essere”.
Queste parole, scritte dallo stesso Oscar Wilde in una lettera del 1894, sono il sottotitolo scelto per la riduzione teatrale de Il ritratto di Dorian Gray, portato in scena l’1 e 2 giugno al Teatro Colosseo di Roma dalla compagnia di allievi-attori Uranusmoon Young Company, per la regia e adattamento di Manuela Ruggiero.

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Da Banana Yoshimoto al Teatro Eliseo

[TEATRO]

Chie-Chian_e_ioROMA- Il Piccolo Eliseo Patroni Griffi di Roma chiude la stagione teatrale con uno spettacolo giovane e fresco tratto dall’ultimo romanzo di Banana Yoshimoto, Chie-Chan e io, nella versione teatrale scritta da Giorgio Amitrano.
Fino al 31 maggio 2009 cinque giovani attori, guidati dalla regia di Carmelo Rifici portano sulla scena un romanzo live e delicato, come è nello stile della scrittrice giapponese.

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I vegetariani lo fanno meglio?!

[ARTI VISIVE]

I_vegetariani_lo_fanno_meglio1ROMA- Che essere vegetariani fosse salutare per il nostro organismo e soprattutto per i nostri amici animali lo sapevamo già da tempo, ma che addirittura i vegetariani abbiano delle doti peccaminose ci lascia davvero senza parole. Eppure secondo una ricerca della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), un’associazione no-profit americana che si occupa della difesa degli animali, i vegetariani risultano avere uno sviluppata sensualità di gran lunga superiore ai non vegetariani, che risultano invece essere troppo noiosi sotto le lenzuola.

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I vegetariani lo fanno meglio?!

[ARTI VISIVE]

I_vegetariani_lo_fanno_meglio1ROMA- Che essere vegetariani fosse salutare per il nostro organismo e soprattutto per i nostri amici animali lo sapevamo già da tempo, ma che addirittura i vegetariani abbiano delle doti peccaminose ci lascia davvero senza parole. Eppure secondo una ricerca della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), un’associazione no-profit americana che si occupa della difesa degli animali, i vegetariani risultano avere uno sviluppata sensualità di gran lunga superiore ai non vegetariani, che risultano invece essere troppo noiosi sotto le lenzuola.

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Ecopoetry, un urlo dalla poesia

[LETTERATURA]

ecopoetry«May Gaia our Great Mother,/ speack through me… may I be a channel, / a conduit for Nature’s words!» (Possa, Gaia nostra Grande Madre, / parlare attraverso di me possa io essere un canale, / un tramite per le parole della Natura!Helen Moore).
Così nasce e si sviluppa una nuova corrente poetica: l’Ecopoetry che dalla fine del secolo scorso si è sviluppata soprattutto nei paesi anglosassoni, dagli Stati Uniti, all’India, dall’Australia al Canada (alla “Brandon University”, è nata una cattedra di ricerca su “Post-postmodern Ecopoetry and Poetry”).

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Ecopoetry, un urlo dalla poesia

[LETTERATURA]

ecopoetry«May Gaia our Great Mother,/ speack through me… may I be a channel, / a conduit for Nature’s words!» (Possa, Gaia nostra Grande Madre, / parlare attraverso di me possa io essere un canale, / un tramite per le parole della Natura!Helen Moore).
Così nasce e si sviluppa una nuova corrente poetica: l’Ecopoetry che dalla fine del secolo scorso si è sviluppata soprattutto nei paesi anglosassoni, dagli Stati Uniti, all’India, dall’Australia al Canada (alla “Brandon University”, è nata una cattedra di ricerca su “Post-postmodern Ecopoetry and Poetry”).

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