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Autore: Edyth Cristofaro

Gli Occhi di Lucio

[LETTERATURA]

Non so quante volte mi è capitato di “sentire” questo noto cantautore: Lucio Dalla, con una certa differente indifferenza, senza soffermarmi mai tanto ad “ascoltare” i contenuti, nè delle sue canzoni, nè della sua personalità.
Un nome, una garanzia? Esattamente il contrario di ciò che avrei potuto confermare fino a poco fa.
Invece questa sera, quasi per caso, “l’ho incontrato” come fosse la prima volta, ritrovandolo in una trasmissione televisiva e concedendogli il tempo di “rivendicare se stesso” …

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Mosaicizzazione di coaguli musicali

[IL_7 SU…]

il7Jack Water (www.myspace.com/jackwater), laureato al DAMS e insegnante di Storia del Blues, si dichiara stanco – “Tired” – di attendere parole d’amore da chi non sa dare, ma, buon per noi, il calore del suo blues sa offrire una rappresentazione comprensiva di quelle attese, sfibranti ma coi pensieri in movimento, e con le ruote – e non solo quelle – che girano, lungo autostrade in cui sferraglia una chitarra rotonda, che per fortuna sempre va e apre gli spazi esterni o interiori ai nostri viaggi più liberatori, e dona splendore alle malinconie più pure.

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Johnny Freak

[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraE’ scivolato via dal calendario un altro Halloween, tra chi non approva l’ennesima “americanata” importata nelle nostre tradizioni, e chi invece considera l’orrorifica notte del 31 ottobre anche più divertente del Carnevale nostrano.
Personalmente di Halloween detesto il campanello di casa che suona a tutti i minuti, con orde strepitanti di ragazzini del quartiere a caccia del loro “dolcetto-scherzetto”, che interrompono le mie letture serali. Ammetto però che, per farmi coinvolgere almeno in parte dal mood della festa, scelgo sempre di rileggere alcune delle mie storie preferite di Dylan Dog, accompagnate da un sottofondo musicale adeguato. Su tutte, le canzoni dei Johnny Freak, band di Cassino le cui liriche si prestano perfettamente come colonna sonora per le tavole in bianco e nero del personaggio di Tiziano Sclavi…

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Piemonte: una regione DOC

[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiIl Piemonte è la terra natale di Luigi Tenco, dove riposano le sue spoglie. È una terra generosa, per i talenti, per le tradizioni culinarie, ricca di memorie, praticamente un libro di storia a cielo aperto: qui si è fatta l’Italia e anche qualche buon italiano.
Non so bene da dove cominciare dovendo proporre un itinerario in Piemonte. Da milanese, vivo questa regione come perfetto serbatoio di meraviglie appena fuori porta. Una delle mete preferite per il fine settimana. È vicina e al tempo stesso lontana: da Milano arrivi a Torino in poco più di un’ora e mezza. Arrivati a Torino però è come se il tempo rallentasse e per raggiungere il tanto agognato ristorantino a Cisterna D’Asti (per dirne una) ci si perde sulle colline.

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Un anno di pop surrealismo al Dorothy Circus

[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaRoma sa sempre stupirmi per i deliziosi gioielli trovati lungo il percorso dei miei tour artistici. Questa settimana ho seguito la strada dei mattoni gialli per giungere al Dorothy Circus, la galleria d’arte che ha compiuto un anno di vita lo scorso ottobre. Non avremo trovato la Città di Smeraldo ma il luogo è un mix di neo gotico e romantic pop da risultare kitsch quanto basta per farcene innamorare. Questa galleria, dalle pareti di stoffa rossa e pois oro, ha un angolo dedicato ai toys d’arte e alle riviste che illustrano le nuove tendenze artistiche d’oltreoceano.

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Buon compleanno MArteMagazine al Premio Tenco

Buon compleanno MArteMagazine! Ebbene si, siamo arrivati ad un anno di vita. L’anno scorso, infatti, proprio il Premio Tenco vide l’inaugurazione sulla scena del MArteMagazine. E oggi sul palco dell’Ariston, con un anno di vita e 36 numeri sulle spalle, torniamo. Sono tanti quelli che partono, anche con le migliori aspettative e poi non riescono a superare i sei mesi di vita. Perché è chiaro che anche se non è la passione quella che manca, sono molti i fattori che impediscono di portare avanti i propri progetti ed i propri sogni. Per fortuna in questo caso non è successo, anzi!

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Gli Oscar del Tenco

Ogni anno si torna a casa arricchiti. Il Premio Tenco, c’è poco da fare, sullo stesso palco che fa da cornice al più noto e discusso Festivalone, regala sprazzi emozionali che è difficile trovare altrove. E allora cominciamo con l’assegnare gli Oscar MArteMagazine per le migliori proposte del Club Tenco, dedicato quest’anno alla memoria del produttore e autore Sergio Bardotti (anche se sinceramente dediche in tono minore). Ebbene si, quest’anno anche noi regaliamo oscar!

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Gli Oscar del Tenco

Ogni anno si torna a casa arricchiti. Il Premio Tenco, c’è poco da fare, sullo stesso palco che fa da cornice al più noto e discusso Festivalone, regala sprazzi emozionali che è difficile trovare altrove. E allora cominciamo con l’assegnare gli Oscar MArteMagazine per le migliori proposte del Club Tenco, dedicato quest’anno alla memoria del produttore e autore Sergio Bardotti (anche se sinceramente dediche in tono minore). Ebbene si, quest’anno anche noi regaliamo oscar!

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Le splendide illusioni di Assunta Pertuso

È difficile trovare un filo conduttore per descrivere Assunta Pertuso (e le splendide illusioni dell’amore) della Compagnia AbeleCaino con la regia di Mirko Feliziani perché si presenta come uno di quei lunghi sogni pieni di simboli e messaggi criptici che al risveglio stentiamo a decifrare. E del sogno, in effetti, lo spettacolo – in scena al Rialto Sant’Ambrogio di Roma dal 7 al 9 novembre – conserva tutto il fascino surreale ed inquietante, sinistro al punto giusto, che scaturisce dalla cifra stilistica magica ed enigmatica su cui è costruito.

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Le splendide illusioni di Assunta Pertuso

È difficile trovare un filo conduttore per descrivere Assunta Pertuso (e le splendide illusioni dell’amore) della Compagnia AbeleCaino con la regia di Mirko Feliziani perché si presenta come uno di quei lunghi sogni pieni di simboli e messaggi criptici che al risveglio stentiamo a decifrare. E del sogno, in effetti, lo spettacolo – in scena al Rialto Sant’Ambrogio di Roma dal 7 al 9 novembre – conserva tutto il fascino surreale ed inquietante, sinistro al punto giusto, che scaturisce dalla cifra stilistica magica ed enigmatica su cui è costruito.

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