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Quattro passi a Sud e arriva anche il MArteLive Italia- V serata 2009

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Il sud spopola anche tra le band emergenti

01_musica_Federico_CauMUSICA EMERGENTE- Un MArteLive da record quello di martedì 26 maggio: L’Alpheus era gremito di gente, tutta radunata per godersi la serata dedicata al Sud del mondo.
Anche la sala riservata alla musica emergente ha ospitato gruppi provenienti dal sud Italia e in particolare dalla Sicilia e dalla Calabria, band scelte durante le selezioni di UnPalcoperTutti.
La diversificazione dei generi ha fatto da padrone nell’esibizione di cinque gruppi musicali eterogenei sia per stile musicale sia per presenza scenica.
Intorno alle 22,30 le luci del palco si accendono sulla prima band in concorso: il duo Anelli Soli. Volumi al massimo e soffocate sonorità blues per due ragazzi provenienti da OZ e che di casino ne fanno parecchio. Chitarra e batteria si accompagnano in un susseguirsi di brani rigorosamente in inglese che possiedono una buona struttura compositiva.

Si presentano eleganti i Radioroad. Camicia marrone e cravatta nera per una band che sa come incitare e coinvolgere il pubblico. La voce di Domenico Esposito attrae l’attenzione delle persone sostanti nei corridoi che accorrono a gustarsi i brani alternative rock con ampie parti dedicate ad assoli di chitarra. L’esibizione è quasi interamente in inglese tranne per l’ultimo brano che possiede un testo in italiano prontamente recitato.

La sala si anima ulteriormente con l’ingresso di Andrea Di Donna and Red Light District. Lui, Andrea, possiede quel pizzico di follia necessaria per rendere la presenza scenica accattivante e bizzarra. Quando – per necessità di scaletta – cambia la chitarra, invita il pubblico a fare un applauso alla sei corde. Grintosi e divertenti, sono una formazione Indie-rock con l’aggiunta di qualche dolce melodia.

Prima di iniziare a suonare i siciliani DeMo MoDe ci consegnano i testi delle canzoni che andranno a eseguire per facilitarci la comprensione delle liriche. Pop rock italiano con un po’ di elettronica, i cinque messinesi riescono a mescolare ai testi mediamente impegnati delle melodie rock con riff convincenti.

Le sonorità irlandesi degli Anima Popolare spinge il pubblico in sala a lasciarsi andare in balli festosi nel  tipico stile Irish. Prendete le tribolazioni di una sezione ritmica coinvolgente, un violino vivace, un wa wa e l’immancabile battere in levare, mescolateli e avrete gli Anima Popolare.

(Paola D’Angelo)

 

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