Skip to main content

Quattro passi a Sud e arriva anche il MArteLive Italia- V serata 2009

24grana_Laura_Marinccio

Pagina 7 di 16


Sgoccioli di videoclip

04_video_Fabio_Scalzitti_-_NAJVIRA_-_La_stanza_di_AlessandraVIDEOCLIP- Sempre più puntuali nel dare il via alle proiezioni, gli organizzatori del MArteLive hanno arricchito ulteriormente la serata del 26 Maggio dando spazio alle proiezioni di un trailer, un cortometraggio ed un videoclip realizzati dagli studenti della Scuola di Cinema di Roma. Il clip presentato dimostra come sia possibile esaltare la musicalità di una canzone tramite il racconto di una vicenda ad essa parallela. La forza dei ritmi crossover vengono esaltati dall’ambientazione scabrosa di un interno buio, dove un uomo coperto in viso tiene reclusa una ragazza. Richiamando l’atmosfera del film L’enigmista, il clip punta molto sul trucco marcato che non risparmia neanche i componenti della band, presi a suonare con foga all’interno di una cava assolata. Con la luce esterna arriva la redenzione per la ragazza in catene: il suo aguzzino si prostra nel finale di fronte alla band mentre lei felice corre via, ripresa dal basso.

A seguire i videoclip in concorso, che si alternano con efficacia ai cortometraggi. La prima proiezione riguarda Etere degli Ourmemories . I componenti della band illuminati da un fascio di luce paiono fuoriuscire dal buio, in una lenta alternanza di inquadrature accompagnata dalla calma della voce. Quando il ritmo si avvicina alle sonorità rock il gruppo viene ripreso su un tetto da una telecamera dinamica e non più legata alla ripresa frontale; anche in una saletta dove la band suona la telecamera ruota su se stessa vorticosamente. Parallelamente una ragazza con una maschera antigas si aggira con dei palloncini tra fabbriche abbandonate, senza però regalare alcuna sostanziale innovazione.

Il trio indie-rock dei Bum bum baby san nel videoclip di Al sicuro gioca con la penombra. Prende forma l’ambientazione di una stanza chiusa tramite il montaggio di alcuni dettagli che finiscono per focalizzare l’attenzione sul cantante dal volto tumefatto, legato ad una sedia e picchiato da una ragazza. Sullo sfondo di una melodia lacerante si sovrappongono immagini evanescenti, le stesse sfalsate di pochi attimi, che avvolgono lo sguardo dello spettatore. In un crescendo di tensione il montaggio si fa più serrato durante l’assolo musicale finale, mentre i membri della band appaiono in controluce.

La regia di Marco Menestrina dà vita al primo video ufficiale dei Vetrozero, Il mostro. Quasi fosse dentro una scatola luminosa la rock band suona con sicurezza. Le inquadrature alternano i punti di vista mentre la luce blu sostituisce la rossa. Tra le fosforescenze appaiono delle lumache che si muovono sovrapponendosi tra loro per poi finire sugli strumenti della band. Il ritmo piuttosto incalzante della canzone non ha dunque impedito la messa in scena di un animale conosciuto per la sua lentezza e lo sviluppo di un’idea interessante coadiuvata dal gioco di luci: efficace nella sua semplicità.

Con i White Skull siamo travolti da un’ondata metal. Heavy metal axes, il video di Margi Villa, ci appare grezzo ma diretto. La sua forza è nell’espressività corporea dei componenti della band e dalla teatralità dei loro movimenti che i costanti primi piani e l’illuminazione esasperata esaltano. L’immancabile simbolo della motocicletta che sfreccia in strada arricchisce le riprese in garage di una quasi improvvisata sala prove.

La stanza di Alessandra dei Najvira, rock band del beneventano, ci trasporta in atmosfere spettrali e sinistre. Il video è palesemente narrativo e si apre con l’immagine di una porta chiusa, dietro la quale si nasconde il segreto di una bambina scomparsa. Un racconto al passato che si figura nel colore seppia e che lascia sovrapporre alle immagini della band quelle della bambina che gira su se stessa nella stanza, impregnando di mistero oscure dissolvenze.

Per concludere la serata è stato proiettato un video fuori concorso, Sotto vuoto spinto, dei Porto Flamingo, vincitore al PIVI 2008 come miglior soggetto. Per il terzo singolo del gruppo pratese Valeria Cavagnetto e Teresa Rocco hanno diretto un clip ironico e drammatico allo stesso tempo, seguendo dai notiziari le vicende del pupazzo Fabrizio, foto montato assieme ai personaggi più potenti della terra: con Bush e Bin Laden, il papa e il Dalai Lama, Maria Teresa di Calcutta e Gandhi. Senza tralasciare scorci di filmati storici di parate o guerre, il pupazzo alla fine perde la vita, sottolineando così il vuoto politico che ci circonda. Un video dunque che diverte dando peso al testo e facendoci riflettere.

(Beatrice De Sanctis)

 

Lascia un commento