Quattro passi a Sud e arriva anche il MArteLive Italia- V serata 2009
Scuola di Cinema al MArteLive
CINEMA- In questo quinto incontro, tra i consueti corti della serata, l’evento speciale è stato opera della Scuola di Cinema di Roma. Centro di formazione per le Arti ed i Mestieri del Cinema e della Televisione, la scuola ha lo scopo non solo di promuovere, gestire e animare le attività culturali (in questo caso tutto ciò che compete lo spettacolo), ma anche di organizzare corsi di aggiornamento professionale. Perciò dà anche la possibilità ai suoi studenti di entrare nel mondo lavorativo dello spettacolo, di ritrovarsi preparati all’interno di un mestiere non di certo facile, in quello che è definito un duro settore.
Attori, Registi, Tecnici di Ripresa, di Montaggio e non solo, fanno parte di questo grande progetto: grazie al MArteLive sono stati presentati una serie di lavori degli studenti della Scuola.
Tutto il loro mondo attraverso uno schermo e la fatica che sta dietro ad un’opera, tra l’esterno e l’interno, il cuore pulsante e faticoso di una semplice idea.
Il Mio nome non è importante, primo corto della serata, di Emanuele Pisano, narra di due vite messe a confronto: quella di un uomo confinato su una sedia a rotelle e di una bambina nomade che cerca di guadagnarsi da vivere.
Lei ruba rose in un cimitero, le vende per strada, fruga tra i cassonetti e conta le monete su una panchina; lui si sente rifiutato perfino dai parenti e cerca soddisfazione nei pensieri di morte o in un tentato sguardo gettato fuori dalla finestra.
Spesso anche i piccoli gesti portano a delle conseguenze maestose, siamo solo noi gli artefici del nostro futuro e tramite questo corto, Pisano, ci mostra come sia facile produrre la felicità nell’animo di una persona che ormai non ha più niente.
Ottime musiche per un cortometraggio che colpisce al cuore, nella sua commovente tenerezza.
Faida 2: il ritorno di Giorgio Galieti, in collaborazione con CinemaDaMare, racconta di una pattuglia di finanzieri intenta a fermare un pullman ricolmo di ragazzi (per l’appunto il Pullman di Cinemadamare). Con sospetto, il capo della pattuglia fermerà un uomo, accusandolo di detenere droga altamente illegale.
Simpatico ed umoristico cortometraggio, che quasi fa da prologo all’avvento di CinemaDaMare, fresco e atteso come poche manifestazioni al sud.
Tramite piccoli equivoci arriviamo ad un finale prelibato, fatto di una festiva complicità: un po’ come quando tutto finisce a tarallucci e vino. Perché spesso non tutto è come sembra.
A Bicycle Trip, di Lorenzo Veracini, Nandin Nambiar e Marco Avoletta è un cortometraggio d’animazione, ambientato a Basilea nel 1943.
Il Dottor Albert Hofmann sta lavorando al suo laboratorio, ma il rumore attuato dal pestifero gatto gli farà ingerire, per errore, alcune gocce di LSD: da lì il chimico inizierà a fare un lungo viaggio in bicicletta.
Estremamente simpatica l’opera che ci mostra, in chiave leggera, la scoperta dell’effetto allucinogeno dell’LSD. L’acido così riempie la mente del chimico, facendolo sprofondare nel suo subconscio, nella sua emotività, attraversando una fase poetica quanto onirica.
I colori forti e piacevoli di quest’opera d’animazione conferiscono al corto stesso una forza abbandonata al piacere del sogno, lasciandoci colpire dalle psichedeliche figure che appaiono man a mano che il chimico avanza in bicicletta, fino a precipitare in una dimensione del tutto parallela.
C’è ben poco da fare, perché tra silenzi e musiche piacevoli, il tocco del Centro Sperimentale di Cinematografia- Scuola Nazionale di Cinema, si vede sempre e comunque.
(Alessia Grasso)