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MArteLive 2008. Inizia l’ottava avventura…

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Non si dà inizio all’arte nè di venere nè di marte, ma al MArteLive sì!

Ecco l’arte che esce dagli studi e dai laboratori per far diventare spettacolo o performance anche le pennellate. Espressività differenti con simboli e richiami disparati. Donne e uomini di diversa formazione che devono solo esprimersi, devono perché diventa una necessità basilare e vitale: questi gli artisti in concorso alla prima serata del MArteLive.

Si è coinvolti e rapiti da spiriti differenti facendo scorrere gli occhi sulle pareti della sala pittura all’Alpheus. I colori di Tatiane Araujo Da Silva ci stordiscono come il profumo di un fiore di gardenia, Tatiane è carica ed esplosiva e i suoi colori sono il suo modo per estrinsecarlo. L’opera che dedica al pubblico di MArteLive non poteva che avere titolo: Venere perché la femminilità è il tema fondamentale del suo fare; anche in un giorno dedicato alla forza e alla mascolinità, la giovane artista, di origini brasiliane, ci accarezza con la sua esplicita femminilità.

La sua antitesi è Rocco Cerchiara, il suo quadro è imponente e mistico. Forte, aggravato di inquietudine, minuzioso e violento. Cerchiara lascia lo spettatore basito di fronte a quella che è la potenza maschile dei muscoli delineati e del simbolismo evidente. La sua è un’arte profonda e primigenia che urla il suo vigore con la semplicità del particolare e il dettaglio raffinato.
L’espressività che viene accolta e spiegata diventa coinvolgimento, come ci spiega l’ospite speciale Davide Cocuzza, che invita a fare arte. La gente passa di fronte alla sua Pietà e agisce sull’opera. “Perché non siamo nessuno senza gli altri”, ci dice mentre aspetta un nostro intervento sulla tela. L’esigenza dell’artista è quella di rappresentare se stesso e le problematiche che sente come individuo e come componente di un insieme sociale. L’espressione artistica diventa quindi momento di incontro e di racconto personale e collettivo.

Ogni artista porta il suo background e lo enuncia. Vediamo e ascoltiamo il percorso della cavillora Luana De Carolis che porta con sé il mondo della moda e lo rende liquido con le sue tessere preziose, quasi bizantine. Mentre il giovane Marco Ercoli dispiega una semplice forza che si contrappone alla massa rifiutando la figura per ripiegare sul concetto che è ridotto ai minimi termini.
Più complicata e ridondante è Debora Avola, quasi barocca nella sua espressione e mistica nelle sue rivelazioni. Definisce la sua arte ancestrale, forse è solo sovrabbondante di significati che per questo si interrompono nel dispiegarsi. Carico di significati e significanti è, invece, l’opera lieve e delicata in acquarello di Emanuele Taglieri, al terzo anno consecutivo di partecipazione al concorso, l’artista calabrese può apparire quasi naif mentre la sua è una lettura delicata di tutto ciò che lo circonda.
Il racconto della realtà e della quotidianità è tema basilare per Paolo Battista, artista completo che deve far rivivere ciò che gli altri rifiutano, dando un volume presente e costante alla sua arte che riconosce la prigionia del soggetto. Addirittura, rompe uno specchio, che trova poco prima del suo arrivo all’Alpheus, per ribadire che l’uomo deve ancora dimostrare la sua creatività.
Il genio artistico è anche, forse soprattutto, ironia. Ci allontaniamo dai toni seri e gravi grazie alle “donne con gli occhioni” di Elena Boccoli, con la sua derisione della femminilità. Elena è una fumettista, ma l’epiteto per definirla potrebbe risultare limitante perché le storie che porta sulla tela sono divertenti, ma non solo: sono delicate e rendono immediatamente comprensibile il temperamento femminile.
Le pareti del settore PitturaLive ci hanno coinvolto in toto, ci hanno fatto davvero sentire e vivere l’arte, che era così tangibile da non poter non rispondere al suo richiamo. Quattro giovani artisti, non in concorso, presi dall’estro e dall’ambiente del MArteLIve non hanno potuto esimersi dal riempire una tela: Andrea Cardia, Marco Tarascio, secondo nella passata edizione, Damiano Tullio e Claudio Lia presi dall’estro creativo che si respirava hanno riempito una tela con i colori del nero e del rosso, dimostrando ancora una volta la vera urgenza dell’arte, e lo spirito del MArteLive.

(Rossana Calbi)

 

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