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MArteLive 2008. Inizia l’ottava avventura…

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Corto the best

“Et Voilà” (2006_Fabrizio Provinciali), questione di teletrasporto! Le alterne vicende di un inventore, da copione con la testa fra le nuvole. Inizia così la serata inaugurale dell’edizione 2008 del MArtelive – sezione corto, con una rassegna dei migliori cortometraggi selezionati negli ultimi anni del Festival.
Si continua con gli affari di famiglia di “Charles Delano” (2002_Gianluiugi Tarditi), la storia di un figlio unico perseguitato dalla famiglia (anche nell’aldilà) e condannato a causa delle aspirazioni dei nonni e dei genitori a diventare importante!

Sono sempre le vicende di famiglia a guidare le sorti dei terribili fratelli Ordero, protagonisti dell’omonimo “Caso Ordero” ( 2007_Marzio Mirabella). Una canzone (perennemente cantata dalla madre stonata) sarà il tormentone e la molla scatenante della loro furia assassina.

Ed è la volta del corto vincitore dello scorso anno del MArtelive : “Homo homini lupus” (2006_Matteo Rovere). Realistico, poetico e toccante fino in fondo, il regista Matteo Rovere ci racconta le ultime ore del partigiano Angelo Pietrostefani, catturato e torturato dalle S.S. La scena dell’interrogatorio è un sunto perfetto dell’incredibile tenacia che muove il partigiano, sorretto dalla forza dei ricordi e dall’amore che prova per la sua donna e per i sui compagni.

Su tematiche ben più leggere si muove la trama di “Noemi” (2007_F. Ferro; S. Sibilia), effervescente e comica storia di un giovane disoccupato e indolente che per puro caso un giorno trova nella tasca dei pantaloni un bigliettino con un nome (Noemi) ed un numero di cellulare. Chiama e si ritrova suo malgrado coinvolto in una consegna per la malavita: una valigia con dentro una lista di nomi apparentemente senza senso. Scoprirà troppo tardi che erano le risposte a una delle puntate più ricche di “Chi vuol esser milionario?” di Gerry Scotti…

La proiezione prosegue con il tragicomico racconto della disperata vocazione di “Don Bruno” (2007_Luca Di Giovanni), un sacerdote sempre assorto ed austero nei sui pensieri che improvvisamente si rivela al suo pedante discepolo.

Per chiudere il cerchio ancora con i rapporti parentali, ci sono quelli raccontati da “Meridionali senza filtro” (2006_Michele Bia), la storia di due ottusi fratelli, Fajele e Nicola che affrontano con il padre malato di cuore un viaggio dalla Puglia alla Basilicata. Il motivo? Il matrimonio di Fajele in Basilicata appunto.
Ed ecco la parabola negativa: si parte per un lieto evento ma si arriva ad un funerale. Chi si sposa è il figlio, quello che muore è il padre. Nell’arco di un giorno! Forse ucciso dalle litigate dei figli che proprio in occasione del viaggio daranno libero sfogo al loro odio covato negli anni da un’educazione per bene.

Insomma, una serata all’insegna del “the best” fatta di corti selezionati, che hanno già vinto in qualche modo la loro sfida con giuria e pubblico.
Si è passati da visioni comiche e paradossali come “Don Bruno”, “Noemi” e per certi versi “Charles Delano” a trovate intelligenti, ma al contempo leggere come “Et voilà”. Fino alla rappresentazione di realtà surreali come il “Caso Ordero” e “Meridionali senza filtro”, che potrebbero purtroppo costituire scorci di situazioni reali ed eventualmente possibili.
Infine, il magistrale quanto duro “Homo homini lupus”, basato su vicende realmente accadute, che dimostra la bravura del regista, che ha reso partecipativa la drammaticità della storia non mancando di turbare forse anche eccessivamente il pubblico.
Obiettivo raggiunto quindi dal MArteLive. Vi aspettiamo alla prossima volta e…che il “Corto” sia con voi!

(Gabriella Radano)

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