Jazz cantautoriale alla VI serata MArteLive 2008 con Piji
La fotografia si affaccia sul mare
Le città sul mare da nord a sud ci hanno consegnato scatti dei loro respiri distorti e malinconici. Per non perdersi tra le immagini della sala fotografia che sembrano visionare mondi diversi e paralleli basta ricordarsi che si tratta di foto di donne che vivono il mare. Isabella Esposito è una neofita della fotografia e la sua napoletanità è palese nella corposità della costruzione delle foto. Fotografa sanguigna in Fotografare è come trattenere il respiro le ombre sono regolate con mirabile accuratezza. I colori sono pieni. Quello che interessa agli occhi di questa futura biologa è il ricordo: tutto deve essere fermato e sottolineato. Il concetto di memoria è molto forte per chi ha un rapporto vivo con il mare. Ciò che è vivo e ti appartiene si perderà domani perché avrà facile via di fuga. Per questo la fotografia si riappropria del concetto della memoria in queste foto che descrivono feste antiche e squarci industriali.
Ancora Napoli, ancora il ricordo, ma questa volta intimo, delicato puramente femmineo. In Memorie di Viaggio, Francesca Rao ha un concetto della fotografia talmente puro che sembra assurdo che usi una digitale. La fotografia femminile non nega mai la realtà, non usa mezzi per giocarci, la racconta, la spiega perché serve alle donne trovare un senso anche con l’immagine fotografica. Quelli di Francesca sono attimi durati lunghe ore di attesa, sono costruzioni che devono emozionare per far sopravvivere un’arte lontana. Davvero un talento caldo e partecipe nel viaggio verso il suo passato e verso il nostro.
Dal calore di Napoli corriamo lungo la costa tirrenica per arrivare a Genova, dove Nuvola Ravera presenta la realtà nella sua totale distorsione. Dove si passa per perdere le certezze tutto è senza definizione, sfocato, perso nell’ombra o in uno specchio. Nuvola offusca i suoi scatti, ma non usa supporti esterni, legge ciò che vede diversamente con un filtro che è la nostra stessa mente, forse necessario per sopportare la tangibilità.
Le foto possono presentare un ricordo o crearlo, la delicatezza dello sguardo che “trattiene il respiro” e che suscita la medesima emozione nel consegnarsi all’altro è forse il risultato più antico dell’arte fotografica e quello per cui ancora ci si sente coinvolti da immagini lontane nel tempo e nello spazio.
(Rossana Calbi)
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