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Tag: teatro

Tre donne e… una conchiglia

Tre donne e la conchiglia è uno spettacolo che riunisce due lavori segnalatisi nell’ambito dell’iniziativa FUORIFESTA promossa dal Teatro Arsenale di Milano nell’ottobre scorso, in concomitanza con la Festa del Teatro: obiettivo dell’iniziativa è quello di creare uno spazio dedicato alle giovani compagnie che spesso stentano a trovare delle occasioni per mettersi alla prova di fronte al pubblico, ma anche quello di dar voce a chi semplicemente ha voglia di presentare il proprio lavoro davanti alla platea di un teatro.

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Con chi al Teatro allo Scalo

[TEATRO]

Un giorno “Qualcuno” per dar origine alle meraviglie del mondo disse: “E luce sia!”…E luce fu!
Questa volta invece, qualcuno, per dare il via ad una meraviglia altrettanto terrena, ma con un retrogusto che tocca l’intimità dell’animo umano, ha pronunciato la formula inversa: “E via le luci”, per lasciare lo spazio -l’intero spazio- alla libera, originale, caotica e comica interpretazione di Valerio Malorni, autore e interprete dello spettacolo intitolato Con chi (progetto Video di: Federico Maiorani, Valentina Vannicola ,Valerio Malorni; Aiuto Regia di Valentina Calandriello, Maria Linda Fusella; Fabrizio Pallara e Alessandro Marques).

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Vestita di sangue: corto teatrale

Un locale dall’atmosfera calda e amichevole, chiacchiere, risate, un’ottima cena e un bicchiere di buon vino. A un tratto, calano le luci, l’antico arco che sovrasta il bancone diventa la cornice di un palcoscenico… ed è subito teatro.
Siamo all’enoteca VI(ci)NO, nella caratteristica zona pedonale del Pigneto, a Roma, che organizza eventi culturali periodici di vario genere, come mostre e concerti, nonché la rassegna Teatro da VI(ci)NO per la quale il 24 febbraio scorso è stato presentato il corto teatrale Vestita di sangue, di e con Daria Mariotti e Linda Sessa.

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Filippo Timi a caccia di fama?

Capelli arruffati, scarpe da ginnastica colorate, Filippo Timi è un ragazzone che supera il metro e ottanta, lo sguardo intenso e il sorriso a getto continuo. Nell’ultimo film di Salvatores, Come dio comanda, tratto dall’omonimo libro di Niccolò Ammaniti, Timi interpreta Rino un personaggio del tutto negativo ma a vederlo vis a vis non sembra adattarglisi poi molto.
In occasione della presentazione del suo ultimo libro, Peggio che diventar famoso (Garzanti) gli abbiamo rivolto qualche domanda.

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Lo voleva (giustamente) Strehler

Sono passati più di trent’anni da quando Maurizio Micheli portò in scena, per la prima volta, Mi voleva Strehler: era il 15 novembre del 1978 quando i pochi spettatori del piccolo Teatro Gerolamo (oggi chiuso) assistettero al debutto di questo monologo scritto dal comico con Umberto Simonetta. Da allora lo spettacolo ha collezionato più di mille repliche diventando un vero e proprio cult. Repliche destinate ad aumentare visto che fino al 28 febbraio è programmato al Teatro Franco Parenti di Milano.

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Dolore perfetto

[TEATRO]

 A volte il teatro preferisce “trasmettere” piuttosto che “comunicare” e lo fa attraverso immagini prismatiche, che accolgono ogni interpretazione come lecita, ma nessuna come assoluta. È il caso di Dolore Perfetto, spettacolo affascinante ed onirico che debutta, in prima nazionale, al Teatro India dal 3 all’8 febbraio.
L’opera – scritta nel 1962 da Claudio Remondi – viene realizzata a distanza di molti anni dalla Compagnia Remondi & Caporossi, una delle formazioni protagoniste di quel movimento d’avanguardia che, negli anni ’70, contribuì al radicale rinnovamento dei linguaggi della drammaturgia italiana.

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Sesso? Grazie, tanto per gradire

[TEATRO]

Tratto da Lo Zen e l’arte di scopare di Jacopo Fo, Sesso? Grazie, tanto per gradire è uno spettacolo che deve la sua nascita alla famiglia Fo al gran completo. Portato sul palcoscenico da Franca Rame fin dal 1995, quando venne registrato per la Festa della Donna al Teatro Smeraldo di Milano, ad oggi può vantare più di 3000 repliche in tutto il mondo.
E’ la stessa Rame in alcune interviste a raccontare la genesi dell’opera e la sua messa in scena: «Jacopo nel libro ha parlato dei suoi problemi personali con il sesso. Dario (il premio Nobel Fo ndr) all’ inizio era contrario. ».

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Grisu’, Giuseppe e Maria: una storia italiana

Buio in sala, sipario ancora chiuso, l’occhio di bue illumina un piccolo altare e una anziana paesana che ha deciso di raccontare a Gesu’ come andarono veramente le cose in quel lontano 1956, prima che per lei sia troppo tardi.
Sipario e la scena si apre su una sagrestia di Pozzuoli, dove il parroco don Ciro (Paolo Triestino) si barcamena, nell’Italia povera e appassionata del dopoguerra, tra un disastroso sagrestano (Nicola Pistoia) e la ricerca di soluzioni per i guai e le disavventure dei suoi poveri ed ignoranti parrocchiani.

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Paolo Rossi: ritorno col botto

Paolo Rossi spazia da trent’anni dalle pedane dei club, ove esordì come assistente, ai grandi palcoscenici, dal teatro tradizionale al cabaret, dalla televisione al tendone da circo: dovunque ha proposto il suo personale modo di fare spettacolo che, pur immergendosi nelle tematiche contemporanee, non prescinde dall’insegnamento dei classici antichi e moderni. Non a caso Gino e Michele, che una certa esperienza in fatto di comici ce l’hanno, hanno detto di lui: “Paolo Rossi? Parla quattro lingue. Purtroppo tutte contemporaneamente”.

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Ali in catene: teatro e donne recluse

[TEATRO]

Raramente accade di sentir narrare storie di donne, di donne senza via d’uscita, tra gli angoli silenziosi e le mura spesse di una prigione, dove la vita sembra fermarsi in un limbo dalle tinte rosso inferno, dove la droga la solitudine e l’emarginazione sono al centro di un luogo senza tempo, fuori dalla realtà eppure così crudelmente reale.

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