Syndone_ La Bella È La Bestia
Lo chiamano new-prog. Sarà che i suffissi come new- (o il famigerato incubo della nomenclatura musicale dei primissimi anni Zero, il ben peggiore nu-) instillano in genere una certa qual istintiva diffidenza.
Scritto da Francesco Chini il . Pubblicato in Musica. Nessun commento su Syndone_ La Bella È La Bestia
Lo chiamano new-prog. Sarà che i suffissi come new- (o il famigerato incubo della nomenclatura musicale dei primissimi anni Zero, il ben peggiore nu-) instillano in genere una certa qual istintiva diffidenza.
Scritto da Caterina Altamore il . Pubblicato in Letteratura. Nessun commento su G. Torregrossa, Panza e prisenza
Un romanzo che trasuda “sicilianità”, che ci rende partecipi degli eventi, che ci fa assaporare una Palermo in festa, che ci fa rammaricare per quel modo di vivere che ormai è connaturato a quest’isola e ai suoi abitanti.
Scritto da Rossana Calbi il . Pubblicato in Letteratura. Nessun commento su B. Capatti e O. Monaco, Vi presento Klimt
Pensate ai seni diafani e alle capigliature elaborate delle protagoniste dei quadri di Klimt e poi immaginate un gatto bianco e nero camminarci sopra con fare indolente. Lo vedete accovacciarsi sui capelli rossi di Danae imitando la sua morbidezza e cedendo allo stesso sonno?
Scritto da Alan Di Forte il . Pubblicato in Letteratura. Nessun commento su B. E. Ellis, Meno di zero
In Italia passò quasi inosservato al grande pubblico, era il 1985, il romanzo d’esordio di uno dei più importanti autori contemporanei statunitensi: Bret Easton Ellis. Quel romanzo era Meno di zero (Less Than Zero), e l’autore losangelino lo scrisse come tesi di laurea.
Scritto da il7 il . Pubblicato in Arti performative. Nessun commento su Cosmopolis, regia di D. Cronenberg
Era auspicabile che, in un periodo in cui rischiamo di dover razionare anche l’acqua per la pasta oltre alla benzina nell’automobile, e in cui alla guida del paese c’è un governo estremamente “tecnico” che però pare abbia perso l’appoggio dei “poteri forti”, sopraggiungesse qualcuno o qualcosa a fornirci qualche ragguaglio “teorico” con tanto di “messa in prospettiva” e non senza una certa eleganza nell’argomentazione para-filosofica, collocandosi a metà tra la parabola ad uso dell’uomo della strada e la silloge di spunti di riflessione ellittici.
Scritto da il7 il . Pubblicato in Rubriche. Nessun commento su I polpacci, i distributori di benzina, la sinestesìa
[IL_7 SU…]
Claudio Zilli sembra proprio un ragazzotto irreprensibile: ha un myspace semplice e commovente, senza fronzoli, ha un’immagine pulita da dirimpettaio del pianerottolo e fa del pop-folk italiano senza proprio “portarne la bandiera”, ma perché semplicemente gli riesce bene e lo fa stare tranquillo e rilassato, con lo sguardo placido, i jeans e magari le scarpe slacciate, che come si sa, danno quel senso d’incompiuto che crea fascino e al contempo fa capire che uno non ci crede troppo.
Scritto da Francesco Chini il . Pubblicato in Musica. Nessun commento su Stereokimono_ Intergalactic Art Cafè
Ci sono circostanze in cui ci si sente imperdonabilmente fortunati a scrivere di musica. Non tanto o non solo per i dischi (sì, non rompete: ha ancora senso chiamarli così) o le canzoni, o insomma per il loro contenuto (che alle volte decisamente sovraccarica quantitativamente le orecchie e rischia pericolosamente di farci concordare col buon Cristiano Godano che intervistato dalla nostra Chiara Macchiarulo notava la forbice che la diffusione digitale crea fra l’offerta musicale e la sua domanda): no, non è lì il (solo) motivo di questo senso di fortuna.
Scritto da Francesco Chini il . Pubblicato in Musica. Nessun commento su Insooner_ Caimani
E’ sempre una gioia discreta e cospicua, incontrando certa musica, ritrovare la familiare sensazione di normalità che fa dire “e ci voleva tanto?”. Anche quando poi a pensarci, beh… poco non dev’esserci voluto comunque.
Scritto da Alan Di Forte il . Pubblicato in Letteratura. Nessun commento su N. West, Il giorno della locusta
“Alla scoperta del classico perduto” potremmo intitolare questa recensione, in quanto il salto indietro nel tempo è notevole, ci vorrebbe quasi la Delorean di Ritorno al Futuro, abituata a viaggiare nell’America della prima metà del secolo scorso.
Scritto da Alessia Tondi il . Pubblicato in Arti performative. Nessun commento su Il Pescatore di Sogni, regia di L. Hallström
Il Pescatore di Sogni narra la storia del Dottor Alfred, detto anche Fred (Ewan McGregor), uno scienziato introverso che lavora per il Ministero della Pesca e dell’Agricoltura. Il suo mondo, che comprende un lavoro monotono e un matrimonio stagnante, viene messo sotto sopra quando si trova, suo malgrado, coinvolto nel progetto di uno sceicco yemenita con il pallino per la pesca (Amr Waked) che sogna di introdurre il salmone nello Yemen.