ROMA – “E sai che potrebbe essere la tua ultima ora, aspetti nel buio l’ora della verità… Ma non siamo mai rimasti veramente soli ad aspettare al buio la verità, anche nei momenti più bui c’è sempre stata almeno una persona che si è fatta avanti per proteggerci… Se non lo facciamo noi, chi lo fa?… Ho fatto ciò che andava fatto, tutto il resto avrebbe avuto il sapore della cenere…“
MILANO- A volte ritornano… e in questo caso, per fortuna! Da marzo è di nuovo in teatro Corrado Guzzanti, in compagnia della sorella Caterina e dell’inseparabile Marco Marzocca, con uno spettacolo presentato da Gruppo Ambra e F&P Group.
Energia allo stato puro, è la prima espressione che viene in mente per descrivere il live dei Torpedo. La band romana ritorna sulle scene dopo 4 anni dalla pubblicazione de L’Ingranaggio con un album tutto nuovo, ricco di collaborazioni di prestigio. Terrastation (Wayout), presentato dal vivo al Circolo degli Artisti di Roma, è caratterizzato da una contaminazione di generi, dal reggae al rock fino all’hip pop dei Jungla Beat, che hanno aperto il concerto e inciso la nona traccia dell’album “Baci dall’Underground”. I Torpedo Da “Alto Voltaggio”, “Sempre la Stessa Musica” fino ad arrivare a “Confini” sulla base e con la collaborazione di Lee “Scratch” Perry, “guru” del reggae e primissimo produttore di Bob Marley, mantengono il palco con passione, energia e ritmo in un live che è la prova della maturità raggiunta dalla band.
La commedia Sior Todero brontolon o sia Il vecchio fastidioso, meglio nota come Sior Todero brontolon, fu scritta in lingua veneta da Carlo Goldoni nel 1762. In quello stesso periodo il commediografo veneziano realizzò anche altre opere di ambientazione lagunare, alcune delle quali (I Rusteghi e Le baruffe chiozzotte) sono considerate tra le sue migliori commedie. Il motivo di tale successo è legato soprattutto all’esperienza artistica del Goldoni, oramai matura e capace di rappresentare con misura ed acume lo scontro tra generazioni e caratteri diversi. E proprio una delle commedie riconducibili al suo periodo migliore, torna in scena al Teatro Carcano di Milano.
Jesus Christ Superstar è probabilmente una delle più famose opere rock mai realizzate. Le sue musiche furono composte da Andrew Lloyd Webber (noto anche per Cats, Evita e The Panthom of the Opera) su testi di Tim Rice. Pubblicata come doppio LP nel 1970, fu rappresentata per la prima volta a Broadway il 12 ottobre 1971, dove rimase in scena per ben 18 mesi.
Per chi non è mai stato nel teatro di un mini Casinò, per chi non è mai stato a Barcellona, per chi non ha mai vissuto un concerto dei Subsonica: tutto questo in una sola notte, in una notte di marzo, in uno strano vicolo tra Porno Show e locali che ricordano lo spoglio e malinconico Sud America. Senza preavviso una “scia” di luci colorate e scintillanti ci indicano il luogo esatto del concerto, tra diffidenza per l’ingresso laterale al casinò e incertezza mista a curiosità, dell’architettura interna del locale: l’Apolo, uno dei club più importanti di Barcellona per quanto riguarda la musica live.
Sulla porta leggo Centro per le arti e le culture Mocobo. La mostra dev’essere all’interno. So che il titolo è Passaggi di Tempo e che ha a che fare con Pasolini. Il resto è tutto da scoprire. Alle pareti vedo delle stampe: non sono n’ dipinti, n’ fotografie. Incuriosita mi avvicino cercando di capire. “Conosci la calcografia?“, a parlare è Martina (Donati n.d.r.), la giovane artista romana che espone la sua prima personale. La mia espressione, evidentemente interrogativa, la trasforma in una perfetta guida tra i meandri di quest’arte non troppo comune.
Per non restare ancorati ad una lettura superata della sopportazione, si sono riuniti al Circolo degli Artisti venerdì 6 marzo un buon quantitativo dei rappresentanti di quella elite di massa di cui parlano alcuni sociologi, a loro volta ipnotizzati dal frenetici ritmi di consumo e produzione di libri, dischi e frittatine in padella.
Tre donne e la conchiglia è uno spettacolo che riunisce due lavori segnalatisi nell’ambito dell’iniziativa FUORIFESTA promossa dal Teatro Arsenale di Milano nell’ottobre scorso, in concomitanza con la Festa del Teatro: obiettivo dell’iniziativa è quello di creare uno spazio dedicato alle giovani compagnie che spesso stentano a trovare delle occasioni per mettersi alla prova di fronte al pubblico, ma anche quello di dar voce a chi semplicemente ha voglia di presentare il proprio lavoro davanti alla platea di un teatro.
Un locale dall’atmosfera calda e amichevole, chiacchiere, risate, un’ottima cena e un bicchiere di buon vino. A un tratto, calano le luci, l’antico arco che sovrasta il bancone diventa la cornice di un palcoscenico… ed è subito teatro. Siamo all’enoteca VI(ci)NO, nella caratteristica zona pedonale del Pigneto, a Roma, che organizza eventi culturali periodici di vario genere, come mostre e concerti, nonché la rassegna Teatro da VI(ci)NO per la quale il 24 febbraio scorso è stato presentato il corto teatrale Vestita di sangue, di e con Daria Mariotti e Linda Sessa.
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