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Clelio Mattone

[P2P]

 

Perché si può parlare del futurismo, della velocità e quindi dell’ansia di progresso e della volontà di potenza: ma in ogni anfratto e per ogni viuzza si nasconde lui
Clelio Mattone è un nome di fantasia, ma certo è solo il modello di tante repliche viventi (o replicanti umani) che potete incontrare giorno per giorno al bar, in metro e che, di sicuro, avete avuto come compagno di università.

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Il_7 sulla seduzione

[IL_7 SU…]

Dopo l’inarrestabile ondata di progresso che negli ultimi decenni ha prodotto la levigazione plastificante delle fogne, l’edulcorazione sfavillante dei relitti urbani e la ricementificazione profumata di cortili abbandonati invasi dall’ortica, oggigiorno ci si aspetterebbe un risanamento ecologico anche delle relazioni umane, specie tra individui che ambiscono ad un congiungimento carnale reciproco dopo prolungate e deliziose prese in giro reciproche.

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Dylan Dog: il principe dei seduttori

[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

Di Corto Maltese si ricorda lo sguardo malinconico, profondo come il mare che fa da sfondo alle sue avventure. Un fascino che seduce, ma non un seduttore nel senso stretto del termine…Anche Diabolik fa colpo con i due occhi neri come la notte, o come il manto di una pantera, che sono l’unica parte del corpo che la tutina nera lascia visibili… ma nonostante ammali donne d’alta società per “lavoro” il suo cuore è devoto all’unica che ha saputo domarlo, Eva Kant.

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Seduttivo Conte

[PER QUEL CHE VALE]

 

Il più incredibile, straordinario seduttore in formato canzone è senza dubbio Paolo Conte. Colui che, tra l’altro, ha dato il titolo alla mia rubrica.
Le sue canzoni profumano di sensualità. Sensualità mascolina, intendiamoci, buia e feroce, elegante e impetuosa. E in un certo senso anche la sua figura misteriosa e silente, sorniona, è pura sensualità.
Voglio dire, c’è chi ha bisogno di dimenare il sederino, tipo Justin Timberlake, e a chi basta dire “zazzarazzaz”, beato lui!

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La seduzione delle parole: Charles Baudelaire

[L’ILLETTERATA]

 

 

evakentA onor del vero, questa settimana, la scelta verso C. Baudelaire ed il suo lavoro artistico mi è parsa davvero obbligata, perché credo che, negli ultimi due secoli, mai uomo fu più controverso e più terribilmente attratto dalla seduzione, sia delle donne che delle parole, di lui.

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Malanni di stagione

[LE PROUDERIE]

 

Il virus influenzale mi aveva preso lì. Senza preavviso. Senza presentazioni né convenevoli. Avevo appena passato la richiesta di un ascoltatore durante il mio programma radiofonico su Bellla&Monella. “Parole di Burro”. Ma questa volta Carmen Consoli non c’entrava nulla. Se ora me ne stavo chino sul water della toilette della mia emittente radiofonica, con la testa infilata nella tazza, le ragioni erano altre…

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Edgar Allan Poe ed Herman Melville nel mio Uovo di Pasqua

[L’ILLETTERATA]

 

evakentCari Lettori, a quanto pare il mio uovo di Pasqua, quest’anno mi ha riservato una strana sorpresa. Invece di trovare un libro nel senso canonico del termine, quel che ho trovato sono stati due audiolibri (o meglio audioracconti), offerti gentilmente dalla Full Color Sound (di cui so che già qualche mese fa avete avuto l’opportunità di leggere qualcosa proprio su questo magazine).

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Ma che bontà!

[PER QUEL CHE VALE]

 

Per chi non è credente la Pasqua è soprattutto cioccolata. In casa mia, pur mancando ormai pargoli, non smettono certo di mancare le uova. Bianche, fondenti, al latte, stile Kinder. Si apre l’involucro, si rompe con un colpo secco di karate, si assaggia, si offre, si guarda la sorpresa (generalmente una stronzata, ma in quel momento graditissima), se ne guardano le istruzioni e basta. Tutto qua? È finita la Pasqua?

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Il_7 sulle Uova

[IL_7 SU…]

Esistono gli articoli a tema e le uova a tema, cioè pitturate e così consacrate non a un santo del calendario ma ad una squadra di calcio, ad un cartone animato o un film. Ma siamo noi che ci stiamo facendo “un film” di tutta questa faccenda. Basti pensare a ciò che è contenuto, come gadget, e non solo a Pasqua, nelle confezioni della più rinomata marca di fiocchi di cereali: una sorta di puntaspilli di stoffa imbottito di perline di plastica trasparenti che sembrano appunto uova di lumaca della famiglia Lymnaeidae, insolito caso di uova presenti all’interno della sorpresa, anziché il contrario.

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