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Teatro nei Locali II

babateatr [TEATRO]

Per il secondo appuntamento di Teatro nei Locali, il 30 marzo si sono esibiti sul palcoscenico del MADS cinque nuovi gruppi, in concorso con altrettanti corti per contendersi l’opportunità di partecipare al MArteLive 2009, ormai alle porte.
Ad inaugurare la scena è la Compagnia Teatroinsieme con Ki ama sutra, un testo erotico – diretto da Carlo Cianfarini – che tenta di conquistare l’interesse del pubblico facendo leva su contenuti espliciti ed intenzionalmente scabrosi. Il tentativo, decisamente meno sconvolgente del previsto, si infrange contro i limiti di una recitazione cantilenante attraverso cui gli attori – Stefano Alori ed Anna Lisa Giardina – non riescono a dar vigore agli spunti potenzialmente pruriginosi dello spettacolo. 

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La Strada: versione teatrale

la-strada2[TEATRO]

Dal 17 al 29 marzo la Compagnia Mario Chiocchio ha fatto sosta con il magico carro di Zampanò al Teatro Valle di Roma per portare sul palco lo spettacolo La Strada, la cui versione cinematografica di Federico Fellini era valsa al regista emiliano l’Oscar come Miglior Film Straniero nel lontano 1956. In contemporanea è stata allestita una mostra espositiva per far rivivere al visitatore le magiche atmosfere felliniane attraverso scritti, foto, caricature e sogni del grande maestro del cinema italiano.
La forma scelta per la trasposizione teatrale è quella del dramma musicale, scritto da Tullio Pinelli (già protagonista della sceneggiatura cinematografica) e Bernardino Zapponi. Fedelmente al film, viene riproposto il tema dell’incontro tra il rude Zampanò, e l’indifesa Gelsomina, leggendari personaggi felliniani che qui hanno i volti di Tosca e Massimo Venturiello, quest’ultimo anche regista della rappresentazione.

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Animali Fantareali

unicorno1 [LETTERATURA]

La sera del 1° aprile al Fantareale Slam, il concorso letterario, tenutosi presso l’aula magna di Villa Maria, nel cuore del quartiere Monteverde Vecchio di Roma, tra cani rompiscatole, amantidi religiose e farfalle che rubano la memoria ha vinto l’animale più rappresentativo del fantastico: il liocorno.

Filippo Agostini vince lo slam con il racconto Perché i liocorni si sono estinti (o non si sa dove sono e a far che).

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Lettori di Razza

lettori-di-razza_medium [LETTERATURA]

Il 23 marzo alle ore 21.00 ha avuto luogo, presso il Teatro India, l’ultima serata della manifestazione Lettori di razza, nata da un’idea di Lisa Ginzuburg. A quest’ultimo ed interessante incontro hanno partecipato Dacia Maraini e Igiada Scego. L’una, autrice ben nota nel panorama letterario italiano, l’altra, autrice giovane ed interessante figlia di una letteratura di migrazione, che sebbene in ritardo rispetto ad altri paesi europei, inizia a dare i primi frutti anche qui in Italia.
Le due autrici, dirette da Elio De Capitani, hanno condotto con sostanza e dolcezza una lettura incrociata di testi, nati a rappresentare il ruolo, il volto e la sostanza di un’esperienza amara come quella della migrazione. Un’immigrazione che spesso noi italiani tentiamo di dimenticare e che in realtà, è stata parte fondante del nostro percorso storico e umano. 

 

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In viaggio…tra le righe

evakent[L’ILLETTERATA]

La letteratura di viaggio (e non da viaggio che è tutta un’altra cosa) è sempre stata una porzione del settore che ha interessato principalmente i viaggiatori indefessi, o i sognatori: coloro che non potendo permettersi di mollare tutto e andarsene in giro per il mondo, riescono a costruirsi i loro viaggi, volando con la fantasia, laddove i piedi o il portafoglio non possono arrivare.
Altra cosa le guide turistiche, unico mezzo di sopravvivenza nei luoghi lontani.
Eppure bisognerebbe ascrivere alle categorie sopra menzionate, un altro tipo ancora di letteratura di viaggio: quella dove il viaggio avviene più o meno dichiaratamente tra le righe, dove la cronaca è quella del viaggio personale, dove le esperienze raccontate sono quelle di vita vissuta dall’autore stesso.
Mi sono capitati tra le mani proprio due libri, nell’ultimo periodo, che mi hanno fatto riflettere proprio su questa tipologia alternativa di letteratura di viaggio.

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Per farla breve: Cortoons

diegociorra[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

Uscendo dal Teatro Palladium di Roma a notte inoltrata, dopo essermi goduto le prime ore di proiezione dei corti d’animazione in concorso a Cortoons, in mente facevo considerazioni sugli aspetti positivi di una rassegna del genere, come il fatto che restando in sala tre ore avevo potuto scoprire decine e decine di artisti diversi, con stili distanti tra loro, ed appassionarmi seppur per una manciata di minuti ogni volta, a storie e personaggi sempre diversi.
Quando la mattina dopo sfogliando il giornale, ho più volte letto riferimenti a Twitter, l’ultima social-moda di internet, un microblog in cui si lanciano Ansa su se stessi di massimo 140 caratteri, la mente è di nuovo volata al Festival Internazionale di Cortometraggi d’Animazione a cui avevo partecipato: messaggi corti, animazioni corte. Non poteva essere una coincidenza.

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Spariti II: code di lucertola

Alessia_Grassoi[CINEMACITTA’]

L’ultima volta vi avevamo lasciato con Vota Provenzano”, il primo docu-film dell’evento Spariti, del centro sociale Centocelle Aperte, che narrava il cambiamento del termine “mafia” all’interno del pensiero di massa al giorno d’oggi.
Questa volta tratteremo della seconda serata della rassegna, che ha presentato agli occhi dei partecipanti il documentario di Valentina Giovanardi, Code di Lucertola.
La realtà è terribilmente superiore a ogni storia, a ogni favola, a ogni divinità, a ogni surrealtà”,  così inizia la visione della pellicola che ci presenta la citazione di Antonin Artaud, e che ci fa letteralmente entrare all’interno di un mondo sconosciuto, oscuro quanto orrorifico: l’istituzione del manicomio.

 

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Le lune di Valentina Mori

shiba[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

Quante volte avete detto: ma che carattere lunatico?
Oppure di fronte ad un’opera d’arte  siete stati critici impettiti intravedendo lo squarcio di vita dell’artista.
In entrambi i casi, sia che siate stati facili nel giudicare un aspetto caratteriale piuttosto che attenti osservatori della psicologia artistica, di fronte alle opere di Valentina Mori vi trovereste proprio a vostro agio.
Quattordici dei  lavori di quest’artista sono ospitati nello Spazio Officina 468 fino all’8 aprile 2009 e tutte sono figlie dello spirito lunatico di una sensibilità ferita. La femminilità che traspare nella mostra Di luce & di sabbia. Risacche di vita è tangibile, tanto che il riconoscimento è immediato.

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Speroni, camaleonti, mazzuole e punkinari

il7[IL_7 SU…]

L’arpeggio folk comunicativo e decisamente convincente e l’abitudine ormai consolidata a non “parlare più di te” marchiano come se fosse bestiame il brano “Era Novembre” di Attila (Attilio Gabrielli) chitarrista e cantante tra Roma e Philadelphia. “Girare il mondo o girare l’angolo, che differenza fa se poi si torna qua (…) Ma che differenza c’è se ormai non parlo più di te“. Pensieri che a ritmo andante disciplinano la solitudine di novembre, marciando fatalisticamente sulle rovine di un rapporto consumatosi come gli stivali. Anche la ballata country western “Lasciati stringere” è raccontata dalla voce di Attila in italiano, tanto per dimostrarci che non snobba i nostri pascoli e le nostre donne, per quanti impacci esse possano creare usando gli spaghetti. In questo caso la melodia affidata alla voce è da cantautore italiano, mentre è la chitarra a dividersi tra ac-compagnamento stringato e assonanze western. 

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Al via la prova costume

ileniapolsinelli[DIMODA&DEMODE’]

Ciò che si porta addosso o ciò che si fa, può farci sentire più belle e più sicure. Ma la pensiamo allo stesso modo quando scatta la prova costume?
Siete pronte per questo momento assillo e scopo imprescindibile per qualsiasi donna dell’emisfero? Fonte di sofferenze al limite dell’umano, unico scopo per il quale valga la pena vivere, in senso ironico ovviamente… Insomma questo è uno dei periodi più delicati per ogni donna nei quali lo specchio insieme alla bilancia provocano sensazioni disparate, alternando gioia esaltante a stati di angoscia e frustrazione imbarazzante. E allora scatta l’iscrizione pacchetto semestrale in palestra, diete/digiuni, creme anticellulite e pasticche drenanti, benda sugli occhi davanti allo scaffale dei biscotti, al supermercato, poster di Giséle Bundchen sulla porta del frigo. Tutto ma proprio tutto per non arrivare impreparati sulle spiagge con modelli poco adatti alla nostra silhouette, qualunque essa sia.

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