MILANO- A volte ritornano… e in questo caso, per fortuna! Da marzo è di nuovo in teatro Corrado Guzzanti, in compagnia della sorella Caterina e dell’inseparabile Marco Marzocca, con uno spettacolo presentato da Gruppo Ambra e F&P Group.
MILANO- A volte ritornano… e in questo caso, per fortuna! Da marzo è di nuovo in teatro Corrado Guzzanti, in compagnia della sorella Caterina e dell’inseparabile Marco Marzocca, con uno spettacolo presentato da Gruppo Ambra e F&P Group.
Nella Sala Grande del Teatro dell’Orologio di Roma si sono aggirate – dal 19 marzo al 10 aprile – le ombre inquiete di sei combattenti dispersi nelle maglie della storia, riuniti ne L’ultima notte di Pace per raccontare al pubblico i propri destini. Lo spettacolo – scritto e diretto da Francesca Zanni – è il risultato assolutamente straordinario della collaborazione tra la Compagnia Teatro IT e La Casa dei Racconti che si fregia del patrocinio di Amnesty International Italia per sancire l’altissimo valore culturale e civile del progetto.
Si è aperto un nuovo sipario sulla scena teatrale che ha catturato l’attenzione di numerosi spettatori presenti al Primo Festival del Teatro Visibile: una quattro giorni a “tutto teatro” , svoltosi tra il 26 e il 29 marzo scorso al Teatro della Visitazione.
A pochi mesi dalla scomparsa del grande drammaturgo, poeta e scrittore inglese, la compagnia Mirò vuole rendergli omaggio mettendo in scena a Roma, al Teatro Tordinona dal 24 marzo al 5 aprile, L’amante di Harold Pinter. Amico e da molti considerato l’erede di Samuel Beckett, animato fino ai suoi ultimi giorni da un forte impegno civile e politico, Pinter è stato insignito nel 2005 del Premio Nobel per la Letteratura con una motivazione che riassume perfettamente il suo genio e la base del genere ormai definito ‘Pinteriano’: Nelle sue commedie scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione. E in questa descrizione si rispecchia perfettamente L’amante, una delle sue brevi ma intense tragicommedie, che sembra trattare con apparente leggerezza l’amore e i suoi inganni, ma che lascia intravedere un dramma molto più profondo ed esistenziale.
Per il secondo appuntamento di Teatro nei Locali, il 30 marzo si sono esibiti sul palcoscenico del MADS cinque nuovi gruppi, in concorso con altrettanti corti per contendersi l’opportunità di partecipare al MArteLive 2009, ormai alle porte. Ad inaugurare la scena è la Compagnia Teatroinsieme con Ki ama sutra, un testo erotico – diretto da Carlo Cianfarini – che tenta di conquistare l’interesse del pubblico facendo leva su contenuti espliciti ed intenzionalmente scabrosi. Il tentativo, decisamente meno sconvolgente del previsto, si infrange contro i limiti di una recitazione cantilenante attraverso cui gli attori – Stefano Alori ed Anna Lisa Giardina – non riescono a dar vigore agli spunti potenzialmente pruriginosi dello spettacolo.
Dal 17 al 29 marzo la Compagnia Mario Chiocchio ha fatto sosta con il magico carro di Zampanò al Teatro Valle di Roma per portare sul palco lo spettacolo La Strada, la cui versione cinematografica di Federico Fellini era valsa al regista emiliano l’Oscar come Miglior Film Straniero nel lontano 1956. In contemporanea è stata allestita una mostra espositiva per far rivivere al visitatore le magiche atmosfere felliniane attraverso scritti, foto, caricature e sogni del grande maestro del cinema italiano. La forma scelta per la trasposizione teatrale è quella del dramma musicale, scritto da Tullio Pinelli (già protagonista della sceneggiatura cinematografica) e Bernardino Zapponi. Fedelmente al film, viene riproposto il tema dell’incontro tra il rude Zampanò, e l’indifesa Gelsomina, leggendari personaggi felliniani che qui hanno i volti di Tosca e Massimo Venturiello, quest’ultimo anche regista della rappresentazione.
La commedia Sior Todero brontolon o sia Il vecchio fastidioso, meglio nota come Sior Todero brontolon, fu scritta in lingua veneta da Carlo Goldoni nel 1762. In quello stesso periodo il commediografo veneziano realizzò anche altre opere di ambientazione lagunare, alcune delle quali (I Rusteghi e Le baruffe chiozzotte) sono considerate tra le sue migliori commedie. Il motivo di tale successo è legato soprattutto all’esperienza artistica del Goldoni, oramai matura e capace di rappresentare con misura ed acume lo scontro tra generazioni e caratteri diversi. E proprio una delle commedie riconducibili al suo periodo migliore, torna in scena al Teatro Carcano di Milano.
L’operazione normalmente compiuta dalle giovani formazioni rispetto alla drammaturgia antica consiste nel rielaborarne il linguaggio per renderlo moderno ed attuale. Il percorso effettuato dalla Compagnia Ambrogi-Viti procede, invece, nella direzione opposta proponendo un testo che, pur essendo inedito, presenta una matrice estremamente classica.
Ha avuto inizio il 14 febbraio scorso e si concluderà il 26 marzo, al Teatro Puccini di Firenze la quarta edizione del Festival Nazionale di Corti Teatrali: serata che vedrà come protagonisti i vincitori come miglior attore e, miglior autore di testi inediti, selezionati durante questo percorso, dai voti della giuria e dal loro pubblico. Tra le diverse tappe -Firenze, Bologna e Milano- anche la città capitolina ha avuto il piacere di accogliere e presentare, al Teatro-Biblioteca Quarticciolo, gli attori partecipanti a questa manifestazione.
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