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Tag: editoriale

L’arte di saper ridere è l’intelligenza di cambiare

Siamo nati così, almeno noi: sorridendo, senza prenderci troppo sul serio e sperando che il nostro sogno potesse crescere e diventare realtà. Sarà per questo che poi ci siamo sentiti più forti, ogni giorno più caparbi e determinati. Ridere è fonte di vita, di miglioramente e tanto bello sarebbe se lo imparassero anche tutti i politici del globo terrestre, o tutti coloro che della loro aura di serietà hanno fatto un vestito cucito addosso.

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Un milione al concerto, ma c’eravamo anche noi!

Pare che le cifre quest’anno parlino chiaro: un milione di ragazzi in Piazza San Giovanni a Roma per il mega- concerto del 1 Maggio, organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Un inno al rock italiano e un richiamo da parte della Festa dei Lavoratori che si festeggia in tutto il mondo civile.
Subsonica, Afterhours, Tiromancino, Baustelle, Marlene Kuntz, Piero Pelù, Irene Grandi, Max Gazzè, Caparezza, Tricarico, Ascanio Celestini, Marco Conidi, i vincitori del concorso Primo Maggio Tutto l’Anno, tra cui ricordiamo il mitico Chiazzetta,

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La solita Orchestra?

Che dire sull’ondata che ci ha travolto in settimana? Il concerto dei Gogol Bordello? Anche! Ma il maggior bordello eccolo qua: le nostre care elezioni. Ogni anno ci tocca!
Sondaggi, exit poll e poi risultati e numeri, numeri, numeri… Quest’anno almeno subito si è capito il risultato elettorale e la nottata vissuta sull’onda dell’indecisione è stata piuttosto breve. C’è di nuovo lui, (il Gran Maestro) a settantantrè anni suonati a dirigere l’Orchestra.
Un’Orchestra fatta da musicisti per lo più già ascoltati varie volte. Un’Orchestra che dovrà affrontare molti problemi come ricorda il suo Gran Maestro.

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La solita Orchestra?

Che dire sull’ondata che ci ha travolto in settimana? Il concerto dei Gogol Bordello? Anche! Ma il maggior bordello eccolo qua: le nostre care elezioni. Ogni anno ci tocca!
Sondaggi, exit poll e poi risultati e numeri, numeri, numeri… Quest’anno almeno subito si è capito il risultato elettorale e la nottata vissuta sull’onda dell’indecisione è stata piuttosto breve. C’è di nuovo lui, (il Gran Maestro) a settantantrè anni suonati a dirigere l’Orchestra.
Un’Orchestra fatta da musicisti per lo più già ascoltati varie volte. Un’Orchestra che dovrà affrontare molti problemi come ricorda il suo Gran Maestro.

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Futurismo contemporaneo

Siamo partiti da Marinetti e dal suo Futurismo di inizio secolo scorso e siamo approdati al presente di Rosso Trevi.
Siamo lontani dal voler a tutti i costi esprimere un’opinione positiva e negativa sui gesti estremi e sulle estremizzazioni dei gesti per attirare l’attenzione o per svegliare le coscienze: la nostra non è una valutazione politica o antropologica, ma solo l’apertura dello spazio mentale alle proposte di una mente altrui, perché tutto ciò che nasce nella coscienza e si manifesta agli altri in una espressività più o meno coincidente con i nostri gusti, o anche solo che ci incuriosisce e ci impone delle domande è una manifestazione d’arte in potenza. Da qui gli approfondimenti.

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Futurismo contemporaneo

Siamo partiti da Marinetti e dal suo Futurismo di inizio secolo scorso e siamo approdati al presente di Rosso Trevi.
Siamo lontani dal voler a tutti i costi esprimere un’opinione positiva e negativa sui gesti estremi e sulle estremizzazioni dei gesti per attirare l’attenzione o per svegliare le coscienze: la nostra non è una valutazione politica o antropologica, ma solo l’apertura dello spazio mentale alle proposte di una mente altrui, perché tutto ciò che nasce nella coscienza e si manifesta agli altri in una espressività

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Perchè proprio “la seduzione”?

Potremmo raccontarvi che la scelta del tema di questa settimana, sia da imputare al rapporto stretto tra l’arte e la seduzione dell’arte. Oppure che la seduzione sia strettamente legata all’arte in maniera endemica, perché non può esistere l’una senza l’altra. E invece no! La realtà è un’altra. La nascita del nostro argomento della settimana nasce da altro.

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Perchè proprio la seduzione?

Potremmo raccontarvi che la scelta del tema di questa settimana, sia da imputare al rapporto stretto tra l’arte e la seduzione dell’arte. Oppure che la seduzione sia strettamente legata all’arte in maniera endemica, perché non può esistere l’una senza l’altra. E invece no! La realtà è un’altra. La nascita del nostro argomento della settimana nasce da altro.

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Ma cosa vorremmo trovare noi nell’Uovo di Pasqua?

Ce lo siamo chiesti. E ci siamo risposti: libertà.
Libertà per una cultura quanto mai decadente che affiora ad ogni piè sospinto dalle grandi major, che non ci offrono mai una vera alternativa al mercato culturale vigente.
Libertà di esprimere una passione, una forma artistica, un ideale, senza vedere il tutto vanificato senza rimedio dalla necessità di dover vivere, ora e subito, senza mezzi e senza possibilità.
Libertà di parola di fronte ai meccanismi ben oleati che ci impongono una strada battuta, ma di qualità, a volte, discutibile.

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Ma cosa vorremmo trovare noi nell’Uovo di Pasqua?

Ce lo siamo chiesti. E ci siamo risposti: libertà.
Libertà per una cultura quanto mai decadente che affiora ad ogni piè sospinto dalle grandi major, che non ci offrono mai una vera alternativa al mercato culturale vigente.
Libertà di esprimere una passione, una forma artistica, un ideale, senza vedere il tutto vanificato senza rimedio dalla necessità di dover vivere, ora e subito, senza mezzi e senza possibilità.
Libertà di parola di fronte ai meccanismi ben oleati che ci impongono una strada battuta, ma di qualità, a volte, discutibile.

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