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Affini come l’acqua e il vino

[TEATRO]

1ROMA- “Precisamente,” rispose il capitano, Quelle sostanze che, incontrandosi, subito si compenetrano e si influenzano reciprocamente, le chiamiamo affini.” “Mi permetta di confessare,” fece Carlotta, “che quando lei chiama affini queste singolari sostanze, a me esse non tanto paiono legate da un’affinità di sangue, ma da un’affinità che riguarda lo spirito, l’anima”.

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Myra/on, Silvia e Natascia: ce n’è per tutti i gusti!

[ARTI VISIVE]

tavola1natascia silviaROMA- ♥! Entra un moscone viola nel mio studio e ronza una spirale eccentrica attorno allo schienale della mia poltrona Luigi XV, mi volto, ed una lama di luce dalla parete abbacina la mia visione ordinaria e mi propone, al posto dell’armadio, un tazebao bianconero che si sgretola in milioni di cubetti e perle riflettenti mondi, mentre al suo interno, in vestiti di carta multicolori e plissettati, si muovono con sognante lentezza figure di circensi nobili e damine carnascialesche.

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Parabole fra i Sanpietrini VI: Hate Mail

[TEATRO]

Hatemail 3ROMA- Hate Mail è l’ottavo appuntamento della rassegna Parabole fra i sanpietrini al Forte Fanfulla di Roma, uno spettacolo della Compagnia dei Demoni di Torino andato in scena il 26, 27 e 28 aprile. Si tratta di un ennesimo trionfo della rassegna, la quale terminerà con gli ultimi spettacoli a fine maggio.

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Le Serve

[TEATRO]

le-serve--400x320MILANO- Al Teatro Out off di Milano è in scena l’atto unico Le Serve tratto da un testo di Jean Genet. La storia sembra semplice: Claire e Solange sono due sorelle, cameriere al servizio di una ricca signora. Ogni qualvolta lei esce di casa, una delle due fa Madame e si mette i suoi vestiti e gioielli mentre l’altra la serve e viene umiliata e bistrattata sino a che non le salta al collo e la strozza.

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Per versi italiani: viaggio nella poesia italiana

[TEATRO]

perversi italiani di vincenzo zingaro all arcobaleno di romaROMA- Quando studiavo Lettere all’università, la mia professoressa di letteratura italiana e futura relatrice ci ripeteva che della poesia non conta tanto il senso quanto il suono. E a dirlo era una poetessa. Una che mi ha insegnato a leggere ad alta voce, perché solo il ritmo dà vera voce al verso.

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