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Autore: Edyth Cristofaro

Speroni, camaleonti, mazzuole e punkinari

il7[IL_7 SU…]

L’arpeggio folk comunicativo e decisamente convincente e l’abitudine ormai consolidata a non “parlare più di te” marchiano come se fosse bestiame il brano “Era Novembre” di Attila (Attilio Gabrielli) chitarrista e cantante tra Roma e Philadelphia. “Girare il mondo o girare l’angolo, che differenza fa se poi si torna qua (…) Ma che differenza c’è se ormai non parlo più di te“. Pensieri che a ritmo andante disciplinano la solitudine di novembre, marciando fatalisticamente sulle rovine di un rapporto consumatosi come gli stivali. Anche la ballata country western “Lasciati stringere” è raccontata dalla voce di Attila in italiano, tanto per dimostrarci che non snobba i nostri pascoli e le nostre donne, per quanti impacci esse possano creare usando gli spaghetti. In questo caso la melodia affidata alla voce è da cantautore italiano, mentre è la chitarra a dividersi tra ac-compagnamento stringato e assonanze western. 

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Al via la prova costume

ileniapolsinelli[DIMODA&DEMODE’]

Ciò che si porta addosso o ciò che si fa, può farci sentire più belle e più sicure. Ma la pensiamo allo stesso modo quando scatta la prova costume?
Siete pronte per questo momento assillo e scopo imprescindibile per qualsiasi donna dell’emisfero? Fonte di sofferenze al limite dell’umano, unico scopo per il quale valga la pena vivere, in senso ironico ovviamente… Insomma questo è uno dei periodi più delicati per ogni donna nei quali lo specchio insieme alla bilancia provocano sensazioni disparate, alternando gioia esaltante a stati di angoscia e frustrazione imbarazzante. E allora scatta l’iscrizione pacchetto semestrale in palestra, diete/digiuni, creme anticellulite e pasticche drenanti, benda sugli occhi davanti allo scaffale dei biscotti, al supermercato, poster di Giséle Bundchen sulla porta del frigo. Tutto ma proprio tutto per non arrivare impreparati sulle spiagge con modelli poco adatti alla nostra silhouette, qualunque essa sia.

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In mezzo scorre il Po…

viaggi[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

Stavolta siamo sul delta del Po, in una zona che sta tra Ferrara e la costa adriatica. Dove c’è un grande fiume la vita continua a scorrere secondo i ritmi della natura. Certo, la densità di popolazione e l’antropizzazione anche qui hanno da tempo intaccato questo meccanismo, eppure, a passeggiare lungo gli argini del Po, visitando i piccoli paesi che si annidano tra le anse e i canali, si avverte ancora vivido il legame con gli elementi della natura, acqua e terra in primis.
Il paesaggio è di una piattezza che ti fa dubitare che la Terra sia rotonda. L’acqua è ovunque. Non a caso siamo in una delle terre più ricche e generose del nostro Paese, sia per produttività che per la straordinaria presenza di biodiversità.

 

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Torpedo Live

Energia allo stato puro, è la prima espressione che viene in mente per descrivere il live dei Torpedo. La band romana ritorna sulle scene dopo 4 anni dalla pubblicazione de L’Ingranaggio con un album tutto nuovo, ricco di collaborazioni di prestigio. Terrastation (Wayout), presentato dal vivo al Circolo degli Artisti di Roma, è caratterizzato da una contaminazione di generi, dal reggae al rock fino all’hip pop dei Jungla Beat, che hanno aperto il concerto e inciso la nona traccia dell’album “Baci dall’Underground”.
I Torpedo Da “Alto Voltaggio”, “Sempre la Stessa Musica” fino ad arrivare a “Confini” sulla base e con la collaborazione di Lee “Scratch” Perry, “guru” del reggae e primissimo produttore di Bob Marley, mantengono il palco con passione,  energia e ritmo in un live che è la prova della maturità raggiunta dalla band.

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Sior Todero, un inguaribile brontolon

La commedia Sior Todero brontolon o sia Il vecchio fastidioso, meglio nota come Sior Todero brontolon, fu scritta in lingua veneta da Carlo Goldoni nel 1762. In quello stesso periodo il commediografo veneziano realizzò anche altre opere di ambientazione lagunare, alcune delle quali (I Rusteghi e Le baruffe chiozzotte) sono considerate tra le sue migliori commedie. Il motivo di tale successo è legato soprattutto all’esperienza artistica del Goldoni, oramai matura e capace di rappresentare con misura ed acume lo scontro tra generazioni e caratteri diversi. E proprio una delle commedie riconducibili al suo periodo migliore, torna in scena al Teatro Carcano di Milano. 

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Fiorella Mannoia: io posso dire la mia…

Fiorella Mannoia è una delle più grandi interpreti italiane.  Ha vinto 5 volte la Targa Tenco come Miglior Interprete e ha lavorato al fianco di grandi cantautori come De Gregori, Battiato, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Pino Daniele, Vasco Rossi, Luciano Ligabue e tanti altri. Il suo debutto nel mondo della canzone risale nientemeno che al 1968 a Castrocaro con una canzone di Adriano Celentano, ma è solo con gli anni ’80 che finalmente arriva al successo del grande pubblico con canzoni come “Pescatore” (in duetto con Pierangelo Bertoli), “Caffè nero bollente” (Festival di Sanremo 1981), “Come si cambia” (Festival di Sanremo 1984), “Sorvolando Eilat” (Festivalbar 1986) e, soprattutto, “Quello che le donne non dicono” (1987 di E. Ruggeri) e “Le notti di maggio” (1988 di I. Fossati) che le valgono il Premio della Critica a Sanremo.

 

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MArteMagazine Rock’n’Roll

Amiamo il Rock in ogni sua forma e manifestazione. Amiamo la gente che lo ascolta. Amiamo il nostro lavoro tra gente che nonostante tutto e tutti continua a combattere per il suo sogno. E abbiamo coraggio. Da vendere.
La prima festa di autofinanziamento del MArteMagazine, periodico totalmente indipendente, nonostante i pochi mezzi e il poco tempo, ha avuto un successo molto più che discreto: c’eravate anche voi lo scorso venerdì 3 aprile al Big Bang di Roma (via di Monte Testaccio 22)?
Se c’eravate avete potuto respirare l’aria elettrizzante e le note musicali dei gruppi che ci hanno supportato ed accompagnato: Progetto T, Verso Est, The Lemmings, Angelo Elle, Marco Guazzone, Lucio Terzo, Chiazzetta, Moebius Brain e Limboskata.

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Il fenomeno “Twilight”

[L’ILLETTERATA]

evakentForte della pubblicità mediatica che ha avuto nel periodo antecedente lo scorso Natale il film, diretto da Catherine Hardwicke e sceneggiato da Melissa Rosenberg, e degli entusiasti commenti giovanili (tra i 13 e i 18 anni) ascoltati perlopiù nello spogliatoio femminile di un centro per l’avviamento allo sport, sono andata contro i sani principi che fino ad oggi, da amante della letteratura verace, mi hanno sempre impedito di andarmi ad impastoiare con i fenomeni di marketing letterario.

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FestArte: non vedo, non sento, non parlo

shiba[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

Ambarabà CicìCocò tre scimmiette sul comò così iniziava la filastrocca, ricordate?
Lo scorso 12 marzo 2009 quelle scimmiette non erano sul comò ma scorazzavano nelle stanze del Rialto Santambrogio a Roma, e facevano arte. A modo loro ovviamente. Sono tre bestioline furbe e di certo poco tranquille. Impossibile tenerle ferme, impossibile prevederne i movimenti e gli scherzi.

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Ascanio Celestini – Radio Clandestina: memoria delle fosse ardeatine

 

radioclandestina_2DVD TEATRO- “Tutti sembra che la conoscono a memoria, ma quando la vanno a raccontare, ‘sta storia, a raccontartela tutta ci mettono un minuto, ma se uno la dovrebbe raccontare tutta per filo e per segno ce vorebbe ‘na settimana, altro che un minuto” (Ascanio Celestini_Radio Clandestina)

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