VII serata MArteLive 2008: il nuovo Morgan

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Un filo sottile

C’è un filo sottile che lega le storie degli scrittori saliti sul palco del reading del penultimo appuntamento del MArteLive 2008. Un appuntamento ricco di emozioni e sensazioni per il pubblico che ha dapprima applaudito le tenere carezze da teen-ager di Marco Zarfati timidissimo nel presentare il suo Io ci sto, un libro sull’amicizia e le speranze post-adolescenziali con la rotonda di Ostia come sfondo.

Un tornado di sensazioni leggere che crea il presupposto per i versi di Massimiliano Gusmaroli, che con le sue Poesie ci trascina nei meandri dei quartieri popolari romani per parlarci di storie quotidiane, di ragazze ancora adolescenti per poi chiedersi “Dove siamo noi? Siamo nell’assente che è qui”.

E poi la profondità della serata riprende con Riflessioni di Antonella Giannone, le cui emozioni sottolineano come nel silenzio di una mente caotica e schizofrenica vi siano i riflessi di un amore che non è mai esistito.

Confusione e stupore continuano ad assillare la mente dell’essere umano quando ormai tutto è perduto e troppo lontano perché Agostina Bevilacqua con Dies Irae ci trasporta nell’anno duemilaventidue, dove più si correva più sembrava che non si riuscisse ad arrivare, dove il sole non ne poteva più di girare a vuoto e la luna ormai depressa mostrava solo il suo lato oscuro. Chissà dove avrebbe voluto portarci l’autore?

Il filo sottile allora passa di mano in mano come il testimone di una staffetta e le domande trovano una risposta in Il sogno di Mattia di Giorgio Vincenti, dove stazioni, sguardi, vertigini, paure, follie colorano un’esistenza tragicamente annullata da quel salto nel buio che poteva e non è stato. Un epilogo triste per la serata, ma capace di farci riflettere su ciò che la mente umana è in grado di percepire e di riprodurre nel silenzio e nella confusione della vita di ogni giorno.

(Eva Di Tullio)

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