Noi del MArteMagazine sappiamo tutto di loro e continuiamo a sostenerli e a seguire la loro escalation verso il successo. Dopo la vittoria agli Hyundai Music Awards del 2011 e l’uscita del cd Spazi targato Universal reincontriamo i Violapolvere in una intervista tra il serio e il faceto.
Possono non esserci molte cose più difficili che essere una bandonesta. In che senso, dite? Pensateci: avere un’immagine ( e – che non è la stessa cosa! – un immaginario) senza diventare degli sparapose da competizione; prendersi tutta la fatica di scrivere per creare un contatto con l’esterno senza mai tradire il principio di urgenza, verità e qui-e-ora, epperò ambire a vivere di questo come di un lavoro senza mai porsi come messia calati dal cielo per svolgere missioni per conto di Dio; avere uno stile, ma non essersi mai potuti (né voluti, né vivaddio dovuti) agganciare a questo o quell’estemporaneo fiumiciattolo modaiolo per avere altre orecchie all’ascolto.
MILANO- Solo un anno fa ne avevamo parlato la prima volta. Solo un anno fa li avevamo seguiti fino a Marina di Carrara per il Premio Lunezia edizione 2010 (ricordiamo che si sono classificati secondi nella sezione gruppi) ed avevamo scoperto le loro potenzialità. Solo un anno fa accadeva tutto questo, e in quest’anno li abbiamo seguiti da vicino nei loro live e nell’avventura del nuovo disco, Distanze, uscito lo scorso marzo.
ROMA- Basta un pizzico di curiosità, l’occhio puntato sulla colonnina degli inviti ad eventi su Facebook e un po’ di memoria, e non ci vuol molto a ricostruire la pista che porta a certificare l’oramai avvenuta nascita di un vero e proprio nuovo microcosmo cantautorale intimista di scuola romana.
Prima intervista ai Violapolvere nella “tana”, come la chiamano loro; l’antro musicale dove nascono e crescono le creazioni musicali di quattro ragazzi che ci credono e fanno musica per rilasciare a dosi calibrate note d’autore in versione rock-pop.
Un percorso ad ostacoli che è la vita vera, si offre alle orecchie di chi ha voglia di ascoltare, anche solo per capire le differenze che la maturità porta in dote. Il secondo lavoro in studio dei Violapolvere è un momento intenso di cambiamenti. Di chiusure che diventano nuovi inizi.
ROMA- Giovedì 3 febbraio, tempo niente male per essere ancora inverno, sì l’influenza ormai ha bussato alle porte, cominciamo a contare i caduti (compreso il nostro fotografo), ma non perdiamo di certo l’occasione per sperimentare NoTtE RoCk al The Place, storico locale romano di via Alberico II, che per l’occasione si veste di un doppio appuntamento per una serata unica, con due gruppi emergenti tra i più promettenti della scena rock d’autore italiana: i Cockoo e i Violapolvere.
ROMA- Piacevole sorpresa sabato 11 dicembre scoprire che ad apertura del concerto di Pier Cortese al Dimmi di Sì di San Lorenzo abbiamo trovato una nostra vecchia conoscenza, i Violapolvere.
ROMA- AULLA- MARINA DI CARRARA e ritorno- Giovedì 22 luglio, ore 9 di mattina. Con fiducia aspetto che arrivi la macchina che mi porterà al Premio Lunezia 2010, ospite “imbucata” di un contesto davvero fuori dagli schemi tradizionali di viaggio: la Violapolvere Car.
In “Walk in the Sun” dei Just What we Need una chitarra atmosferica delinea un paesaggio frollo intrecciato ad una desolazione che aspetta di vedere una qualche forma di reazione, e questa arriva sotto forma di una vecchia pellicola graffiata dove i componenti del gruppo giocano con biglie magiche in un deserto concavo e sfocato. La voce interpreta con partecipazione una situa-zione oscillante a mezz’aria ed illuminata solo da un Sole che vomita miraggi.