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Tag: Rubriche

Bronx (New York): il mondo in un quartiere

[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiOk, è tempo di crisi e la borsa di New York è nell’occhio del ciclone. Però, siamo sotto Natale (argh!) e una delle mete prenatalizie preferite, da visitare approfittando di qualche ponte di inizio dicembre e del dollaro ancora piuttosto sotto tono, è proprio New York.Nel bene e nel male, la Grande Mela è uno degli ombelichi del mondo. Una fonte di tendenze, un luogo di intrecci e scambi. E’ un posto dove si può vagare senza meta, semplicemente per guardarsi intorno e vedere il mondo girare, per scoprire cosa succederà domani in altri posti lontani, per trovare la fonte di un’eco che tra qualche mese riecheggerà in Europa o in Asia.

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Una storia minima tutta blu

[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaC’era una volta, tanto tempo fa, quando ancora il secolo si indicava con il numero 1, un signore molto fantasioso che non sapendo come impiegare il tempo, un giorno decise di fare le performances (in questo caso, miei cari, il termine straniero non esprime la puzza sotto il naso di chi si occupa di arte e ama citare qua e là qualche parolina d’oltralpe per impreziosire la frase). Il signore di cui vi sto raccontando è francese di Francia, ma forse anche un po’ italiano, visto che in fondo era nato a Nizza (mi perdonerete se fingo di dimenticare i Trattati dell’Ottocento sanciti dai Savoia che la donarono alla Francia, però un tocco di vanità e di poco buon senso ci vuole nelle piccole storie).

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Cruel Nippon e Mr Galafate

[IL_7 SU…]

il7L’ispirazione dei Cruel Nippon ovviamente non nasce dai Napoleone Bonaparte di cui sono piene le carceri di S. Elena, ma dai dragoni urlatori degli anni ’60, quando il festival di Castrocaro ancora non accoglieva artisti provenienti da sotto la Kamchatka, che in seguito invasero anche i subcontinenti del Risiko. Invece, i più incontinenti cultori dell’arte occidentale scoprirono solo dieci anni fa il modo in cui il punkabbestia si ritorceva contro e dentro le carni di un Tetsuo contribuendo all’iperfetazione di tutta una genìa di samurai confezionatori di noti stecchini.

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Alla conquista del Graal

[L’ILLETTERATA]

evakentE’ più di qualche tempo che ci penso e quando la scorsa settimana mi sono imbattuta di nuovo nello splendido poema cavalleresco di Chrétien de Troyes, un poeta bardo attivo nelle corti di Champagne e Fiandra tra il 1160 ed il 1190, mi sono ricordata come è nato il mio interesse per la storia della famosa “Quete du Graal” (la conquista del Graal).
Recentemente pare che questo argomento sia tornato in auge, soprattutto in seguito al forte successo commerciale del famoso libro di Dan Brown Il codice Da Vinci, edito dalla Mondadori, che attraversa la diatriba religiosa sulla ricerca del Graal, il ruolo della famosa Maria Maddalena e dello stesso Gesù Cristo, nonché dell’ordine dei Templari, in maniera davvero poco storica e molto poco ortodossa, sebbene lanci dei suggerimenti interpretativi davvero interessanti.

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Svizzera, Lago Lemano

[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiSul Lago Lemano, tra Montreux e le colline del Lavaux, musica e buon vino sono di casa.

We all came out to Montreux on the Lake Geneva shoreline
To make records with a mobile – We didn’t have much time
Frank Zappa & the Mothers were at the best place around
But some stupid with a flare gun burned the place to the ground
Smoke on the water, fire in the sky
”.

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Frammenti di Picasso al Vittoriano

[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

shibaIl mese scorso si è inaugurata un’importante mostra al Complesso del Vittoriano dedicata al pittore che più rappresenta il secolo passato: Pablo Picasso.
Fino all’8 febbraio 2009, la raccolta Picasso 1917 – 1973: l’arlecchino dell’arte presenta il viaggio in Italia dell’artista che ha fatto del suo percorso artistico un continuo di corsi e ricorsi. In realtà il periodo in cui la città di Roma ospitò l’artista fu breve, appena poche settimane, per permettere l’allestimento del balletto Parade, definito da Gertrude Stein, amica di Picasso, il balletto cubista.

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Trituramenti lunari

[IL_7 SU…]

il7Lunar (www.myspace.com/lunaralfo) si ubriaca alla cieca con i suoi ripensamenti più assidui e ne esce intenso come il capriccio acustico d’un cantautore lunare. Cantastorie obliquo di una generazione intera di lumaconi folk come Nick Drake, mentre Ian Anderson, lontano, dice di saperne poco ma di essere contento lo stesso. “The 10th of June” sbrocca fuori dal guscio ed espone con relativa calma una grinta chitarristica inaspettata per un paio di elfi meditabondi. “Immobile” insinua una inquietanza crimsoniana in sintonia con i lamenti: presagi foschi scovati nel terreno brullo. Sarà saggezza o alchimia che spinge talvolta ad una rigidezza così espressiva che ricorda il Robert Fripp di The League of Crafty Guitarists?

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Oscura Signora a chi?

[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraEssendo Novembre il mese dei morti, perché non dedicare qualche riga ad un tabù della nostra cultura? Potrebbe essere un modo per scoprire che il fumetto, lungi dall’assecondare l’immaginario collettivo che la vuole rappresentata in veste lacera e falce in pugno, non ha mai considerato la morte un argomento da evitare, anzi ci ha regalato alcune imperdibili variazioni sul tema. Svolgete i gesti scaramantici d’uopo e continuate pure la lettura, dunque…

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Mosaicizzazione di coaguli musicali

[IL_7 SU…]

il7Jack Water (www.myspace.com/jackwater), laureato al DAMS e insegnante di Storia del Blues, si dichiara stanco – “Tired” – di attendere parole d’amore da chi non sa dare, ma, buon per noi, il calore del suo blues sa offrire una rappresentazione comprensiva di quelle attese, sfibranti ma coi pensieri in movimento, e con le ruote – e non solo quelle – che girano, lungo autostrade in cui sferraglia una chitarra rotonda, che per fortuna sempre va e apre gli spazi esterni o interiori ai nostri viaggi più liberatori, e dona splendore alle malinconie più pure.

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Johnny Freak

[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraE’ scivolato via dal calendario un altro Halloween, tra chi non approva l’ennesima “americanata” importata nelle nostre tradizioni, e chi invece considera l’orrorifica notte del 31 ottobre anche più divertente del Carnevale nostrano.
Personalmente di Halloween detesto il campanello di casa che suona a tutti i minuti, con orde strepitanti di ragazzini del quartiere a caccia del loro “dolcetto-scherzetto”, che interrompono le mie letture serali. Ammetto però che, per farmi coinvolgere almeno in parte dal mood della festa, scelgo sempre di rileggere alcune delle mie storie preferite di Dylan Dog, accompagnate da un sottofondo musicale adeguato. Su tutte, le canzoni dei Johnny Freak, band di Cassino le cui liriche si prestano perfettamente come colonna sonora per le tavole in bianco e nero del personaggio di Tiziano Sclavi…

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