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Tag: martemagazine

Il velo di Marjane

[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

evakentEscludendo le autrici di manga, è molto raro leggere fumetti scritti e disegnati da donne. Immaginate poi le probabilità che il primo fumetto mai realizzato in un paese come l’Iran siano proprio di un’artista! Eppure Persepolis è un’opera che ha suscitato da subito interesse e grandi consensi, più fuori dalla patria ad essere onesti.

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Stefano Scarfone al Teatro 7 di Roma

Il fatto è che sono arrivata in ritardo perché non riuscivo a trovare il Teatro 7. Quindi, quando finalmente sono riuscita a mettermi seduta ero tutta trafelata e niente affatto nella giusta disposizione d’animo per ascoltare.
E’ passato qualche minuto. Sarà stato l’effetto della piccola sala gremita di gente attenta, o piuttosto dell’aria che si respirava in quella sala,

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Piccole collusioni che ti cambiano la vita…

Celeste Brancato ci racconta se stessa e il suo ultimo spettacolo Rotta di Collusione
Piccola, elementare, nazionalpopolare come Alice, il personaggio protagonista del monologo Rotta di Collusione? Niente di tutto questo è Celeste Brancato: siciliana doc, passionale, lunatica e decisa che in questa intervista racconta se stessa, il successo del suo ultimo spettacolo e il rapporto tra l’essere attore e la scrittura. Ogni commento in più sarebbe superfluo… lasciamo la parola a Celeste Brancato.

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Dark: the other side of the moon…

Parafrasiamo pure (più o meno) una famosa canzone dei Pink Floyd e lasciamoci andare alla cultura dark: tutto nero e niente arrosto, un fumè ingrigito dal tempo, un modo di vivere e pensare la vita e le sue correnti (fredde) di pensiero o solo l’altra parte della Luna, quella che è al buio perché non è illuminata dal Sole?
Ci scusiamo per non voler, intenzionalmente, intervenire nella disquisizione medica sulla capacità della cultura dark di segnare profondamente o meno lo stato depressivo di una persona. 

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Dark: the other side of the moon…

 

Parafrasiamo pure (più o meno) una famosa canzone dei Pink Floyd e lasciamoci andare alla cultura dark: tutto nero e niente arrosto, un fumè ingrigito dal tempo, un modo di vivere e pensare la vita e le sue correnti (fredde) di pensiero o solo l’altra parte della Luna, quella che è al buio perché non è illuminata dal Sole?
Ci scusiamo per non voler, intenzionalmente, intervenire nella disquisizione medica sulla capacità della cultura dark di segnare profondamente o meno lo stato depressivo di una persona, perché secondo noi, sarebbe come dire che la Chiesa Cattolica ha il diritto di intervenire

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Canzone d’Amore contro Canzone d’Autore

[LE PROUDERIE]

Quando ascolto le canzoni d’autore mi viene il voltastomaco. Mi viene il voltastomaco senza neppure ascoltarle, tanto so già che non mi piaceranno. Mi disgusta il solo fatto che siano “d’autore”. Che abbiano la pretesa di essere “artistiche”…
Un tempo erano i film pornografici ad essere definiti “artistici” o “francesi”. Oggi no. Oggi lo sono le canzoni d’autore. La cui oscenità, beninteso, non è comunque mai inferiore. Non mi piace chi ha la pretesa di insegnarti a vivere.

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Il genere Gotico, la vocazione letteraria del dark e Joanne Harris

[L’ILLETTERATA]

 

evakentIl movimento gotico o goth è una sottocultura contemporanea presente in molti paesi. È nata nel Regno Unito tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 nella scena gothic rock, un ramo del genere post-punk. Il movimento gotico è sopravvissuto molto più a lungo rispetto alle altre sottoculture dello stesso periodo e continua tuttora ad esistere. Le sue inclinazioni ed il suo linguaggio figurativo indicano influenze da parte della letteratura gotica e del cinema horror, con una prospettiva dark, cioè scura e cupa.

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Affrettatevi, ma con passo felpato

[ARTI VISIVE]

Affrettatevi, ma con passo felpato; il prossimo 2 marzo chiude al Palazzo delle Esposizioni la mostra del fotografo americano Gregory Crewdson. In questa completa retrospettiva del lavoro dell’artista newyorkese si possono ammirare immagini appartenenti alle diverse serie in cui si suddivide la sua produzione… Da quella denominata “Early Work”, che data dal 1986 al 1988 e raccoglie le prove giovanili di un Crewdson ancora studente, agli straordinari scatti della serie “Beneath the Roses” (2003 – 2005).

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‘a Munnezza

‘A Munnezza! Di questo parliamo in questa settimana. Come mai una rivista d’arte che parla di argomenti tanto scabrosi. Non è solo uno dei temi forti di attualità più stringente ma riguarda, purtroppo, la vita quotidiana delle persone.
Come consuetudine, però, non è certo attraverso la cronaca quotidiana che affronteremo questo tema.
Cercheremo di scoprire se e come i valorizzatori o “termovalorizzatori artistici” siano impegnati a riciclare ‘a munnezza. Non mancano gli esempi, come riporta l’articolo di Federica Cardia, nella storia che hanno visto l’arte smontata, riproposta e riciclata proprio come succede nel campo reale.

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‘a Munnezza

‘A Munnezza! Di questo parliamo in questa settimana. Come mai una rivista d’arte che parla di argomenti tanto scabrosi. Non è solo uno dei temi forti di attualità più stringente ma riguarda, purtroppo, la vita quotidiana delle persone.
Come consuetudine, però, non è certo attraverso la cronaca quotidiana che affronteremo questo tema.
Cercheremo di scoprire se e come i valorizzatori o “termovalorizzatori artistici” siano impegnati a riciclare ‘a munnezza. Non mancano gli esempi, come riporta l’articolo di Federica Cardia, nella storia che hanno visto l’arte smontata, riproposta e riciclata proprio come succede nel campo reale.

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