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Piccole collusioni che ti cambiano la vita…

Celeste Brancato ci racconta se stessa e il suo ultimo spettacolo Rotta di Collusione
Piccola, elementare, nazionalpopolare come Alice, il personaggio protagonista del monologo Rotta di Collusione? Niente di tutto questo è Celeste Brancato: siciliana doc, passionale, lunatica e decisa che in questa intervista racconta se stessa, il successo del suo ultimo spettacolo e il rapporto tra l’essere attore e la scrittura. Ogni commento in più sarebbe superfluo… lasciamo la parola a Celeste Brancato. Facciamo un gioco… raccontaci chi è Celeste Brancato
bè… se lo sapessi non farei l’attrice!
comunque Celeste Brancato è una passionale siciliana, lunatica ma decisa, tormentata ma ottimista contro ogni evidenza.
Un giorno è partita da Messina, con la valigia da emigrante, quella di cartone chiusa con le corde da marinaio, ed ora è qui.

Rotta di collusione, un nome che è tutto un programma.. Com’è venuta fuori l’idea, quale è la storia del tuo lavoro?
Rotta di collusione, il titolo, è un doppio gioco di parole, ovviamente. L’intero spettacolo, e l’idea del titolo, è nato quando la “piccola collusione”, quella del mio ambiente di lavoro, ha trascinato anche me, con dei pessimi risultati… La collusione bisogna saperla persino gestire, la propria e quella altrui, la piccola e la grande. Io non ci sono riuscita, e l’ultima sconfitta ha acceso una miccia dentro di me. Ero ARRABBIATA come non mai: qualcuno aveva preso ciò che era mio, e mi spettava (secondo me, naturalmente… ) perchè era colluso più e meglio di me. E così, l’ “ira funesta” mi ha guidata . Parola per parola.

Che significato ha per un attore scrivere i testi dei propri spettacoli, seguire l’intera creazione di un progetto teatrale fino alla fase interpretativa?
E’ un meraviglioso incubo!!! Da una parte sei libero di gestire in toto ciò che vuoi comunicare, e questo significa che il messaggio (che sia uno stato d’animo o un concetto o un’idea o un’emozione) è puro da qualsiasi contaminazione. Siete tu e lo spettatore. L’altra faccia della medaglia è che tutta la responsabilità cade sulle tue spalle, quindi è un lavoro di continui aggiustamenti, rifiniture, limature… io ho provato prima di ogni replica, e tuttora non sono soddisfatta! Cerco la musica migliore per quel dato momento, la parola più sferzante o più morbida, una luce più giusta, un movimento più eloquente …
Aggiungerei anche che come autrice, parto dalla mia personalissima esperienza di attrice, quindi molte cose le scrivo sapendo già come io stessa le interpreterò. Questo mi aiuta, ma rende sicuramente i miei testi meno “universali”.

Il tuo spettacolo Rotta di Collusione dopo il debutto natalizio a Teatro Il Cantiere ha avuto una grande risposta collezionando anche diversi sold out. Che sensazione hai provato?
Era quello che desideravo quando ho deciso di mettere su questo spettacolo… Viste le premesse, il motivo stesso per cui era nato (una terribile sconfitta…) volevo con tutte le mie forze un evidente risultato positivo. Ma non potevo esserne certa… Ora so che lo spettacolo può funzionare, piace, quindi pretendo da me stessa ancora di più…

Cosa ti piacerebbe fare da grande?
E’ un futuro troppo lontano… deciderò con calma!

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