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Tag: martemagazine

Focaccia blues, regia di Nico Cirasola

Locandina_Focaccia_BluesCINEMA- La storia del film Focaccia blues parte da una vicenda realmente accaduta. È il 2001 quando nella città di Altamura, nel barese, una nuova torre s’innalza accanto allo storico campanile municipale: si tratta dell’insegna di Mc Donald’s, nuova attrazione alimentare del paese. Per un paio d’anni, le due colonne restano affrontate ai lati opposti del corso principale della città, fino a quando, nel 2003, non succede l’inverosimile: la filiale della potente industria americana è costretta a chiudere i battenti, sconfitta dalla concorrenza di una minuscola panetteria. L’attività aperta da Luca Di Gesù ha infatti causato, nel giro di pochi anni, il fallimento di questa sede periferica del colosso imprenditoriale d’oltreoceano, puntando sui prodotti genuini tipici della tradizione pugliese e sui prezzi contenuti. Questa storia sorprendente e unica al mondo (tanto da aver girato per tutto il globo sulle pagine dei giornali, giungendo perfino nella patria del gigante sconfitto, l’ America) è oggi raccontata in un film realizzato dal regista Nico Cirasola e prodotto dalla Bunkerlab. Il lungometraggio, che apparirà al Cinema Aquila di Roma a partire dal 17 Aprile 2009, è in fase di presentazione attraverso serate organizzate in diversi locali dell’Urbe, nelle quali si ha la possibilità di ascoltare direttamente la voce e le idee del regista (per informazioni, www.focacciablues.it). 

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Per farla breve: Cortoons

diegociorra[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

Uscendo dal Teatro Palladium di Roma a notte inoltrata, dopo essermi goduto le prime ore di proiezione dei corti d’animazione in concorso a Cortoons, in mente facevo considerazioni sugli aspetti positivi di una rassegna del genere, come il fatto che restando in sala tre ore avevo potuto scoprire decine e decine di artisti diversi, con stili distanti tra loro, ed appassionarmi seppur per una manciata di minuti ogni volta, a storie e personaggi sempre diversi.
Quando la mattina dopo sfogliando il giornale, ho più volte letto riferimenti a Twitter, l’ultima social-moda di internet, un microblog in cui si lanciano Ansa su se stessi di massimo 140 caratteri, la mente è di nuovo volata al Festival Internazionale di Cortometraggi d’Animazione a cui avevo partecipato: messaggi corti, animazioni corte. Non poteva essere una coincidenza.

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Le lune di Valentina Mori

shiba[GRAFFI(A)TI AD ARTE]

Quante volte avete detto: ma che carattere lunatico?
Oppure di fronte ad un’opera d’arte  siete stati critici impettiti intravedendo lo squarcio di vita dell’artista.
In entrambi i casi, sia che siate stati facili nel giudicare un aspetto caratteriale piuttosto che attenti osservatori della psicologia artistica, di fronte alle opere di Valentina Mori vi trovereste proprio a vostro agio.
Quattordici dei  lavori di quest’artista sono ospitati nello Spazio Officina 468 fino all’8 aprile 2009 e tutte sono figlie dello spirito lunatico di una sensibilità ferita. La femminilità che traspare nella mostra Di luce & di sabbia. Risacche di vita è tangibile, tanto che il riconoscimento è immediato.

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Speroni, camaleonti, mazzuole e punkinari

il7[IL_7 SU…]

L’arpeggio folk comunicativo e decisamente convincente e l’abitudine ormai consolidata a non “parlare più di te” marchiano come se fosse bestiame il brano “Era Novembre” di Attila (Attilio Gabrielli) chitarrista e cantante tra Roma e Philadelphia. “Girare il mondo o girare l’angolo, che differenza fa se poi si torna qua (…) Ma che differenza c’è se ormai non parlo più di te“. Pensieri che a ritmo andante disciplinano la solitudine di novembre, marciando fatalisticamente sulle rovine di un rapporto consumatosi come gli stivali. Anche la ballata country western “Lasciati stringere” è raccontata dalla voce di Attila in italiano, tanto per dimostrarci che non snobba i nostri pascoli e le nostre donne, per quanti impacci esse possano creare usando gli spaghetti. In questo caso la melodia affidata alla voce è da cantautore italiano, mentre è la chitarra a dividersi tra ac-compagnamento stringato e assonanze western. 

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Al via la prova costume

ileniapolsinelli[DIMODA&DEMODE’]

Ciò che si porta addosso o ciò che si fa, può farci sentire più belle e più sicure. Ma la pensiamo allo stesso modo quando scatta la prova costume?
Siete pronte per questo momento assillo e scopo imprescindibile per qualsiasi donna dell’emisfero? Fonte di sofferenze al limite dell’umano, unico scopo per il quale valga la pena vivere, in senso ironico ovviamente… Insomma questo è uno dei periodi più delicati per ogni donna nei quali lo specchio insieme alla bilancia provocano sensazioni disparate, alternando gioia esaltante a stati di angoscia e frustrazione imbarazzante. E allora scatta l’iscrizione pacchetto semestrale in palestra, diete/digiuni, creme anticellulite e pasticche drenanti, benda sugli occhi davanti allo scaffale dei biscotti, al supermercato, poster di Giséle Bundchen sulla porta del frigo. Tutto ma proprio tutto per non arrivare impreparati sulle spiagge con modelli poco adatti alla nostra silhouette, qualunque essa sia.

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In mezzo scorre il Po…

viaggi[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

Stavolta siamo sul delta del Po, in una zona che sta tra Ferrara e la costa adriatica. Dove c’è un grande fiume la vita continua a scorrere secondo i ritmi della natura. Certo, la densità di popolazione e l’antropizzazione anche qui hanno da tempo intaccato questo meccanismo, eppure, a passeggiare lungo gli argini del Po, visitando i piccoli paesi che si annidano tra le anse e i canali, si avverte ancora vivido il legame con gli elementi della natura, acqua e terra in primis.
Il paesaggio è di una piattezza che ti fa dubitare che la Terra sia rotonda. L’acqua è ovunque. Non a caso siamo in una delle terre più ricche e generose del nostro Paese, sia per produttività che per la straordinaria presenza di biodiversità.

 

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Torpedo Live

Energia allo stato puro, è la prima espressione che viene in mente per descrivere il live dei Torpedo. La band romana ritorna sulle scene dopo 4 anni dalla pubblicazione de L’Ingranaggio con un album tutto nuovo, ricco di collaborazioni di prestigio. Terrastation (Wayout), presentato dal vivo al Circolo degli Artisti di Roma, è caratterizzato da una contaminazione di generi, dal reggae al rock fino all’hip pop dei Jungla Beat, che hanno aperto il concerto e inciso la nona traccia dell’album “Baci dall’Underground”.
I Torpedo Da “Alto Voltaggio”, “Sempre la Stessa Musica” fino ad arrivare a “Confini” sulla base e con la collaborazione di Lee “Scratch” Perry, “guru” del reggae e primissimo produttore di Bob Marley, mantengono il palco con passione,  energia e ritmo in un live che è la prova della maturità raggiunta dalla band.

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Sior Todero, un inguaribile brontolon

La commedia Sior Todero brontolon o sia Il vecchio fastidioso, meglio nota come Sior Todero brontolon, fu scritta in lingua veneta da Carlo Goldoni nel 1762. In quello stesso periodo il commediografo veneziano realizzò anche altre opere di ambientazione lagunare, alcune delle quali (I Rusteghi e Le baruffe chiozzotte) sono considerate tra le sue migliori commedie. Il motivo di tale successo è legato soprattutto all’esperienza artistica del Goldoni, oramai matura e capace di rappresentare con misura ed acume lo scontro tra generazioni e caratteri diversi. E proprio una delle commedie riconducibili al suo periodo migliore, torna in scena al Teatro Carcano di Milano. 

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Fiorella Mannoia: io posso dire la mia…

Fiorella Mannoia è una delle più grandi interpreti italiane.  Ha vinto 5 volte la Targa Tenco come Miglior Interprete e ha lavorato al fianco di grandi cantautori come De Gregori, Battiato, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri, Pino Daniele, Vasco Rossi, Luciano Ligabue e tanti altri. Il suo debutto nel mondo della canzone risale nientemeno che al 1968 a Castrocaro con una canzone di Adriano Celentano, ma è solo con gli anni ’80 che finalmente arriva al successo del grande pubblico con canzoni come “Pescatore” (in duetto con Pierangelo Bertoli), “Caffè nero bollente” (Festival di Sanremo 1981), “Come si cambia” (Festival di Sanremo 1984), “Sorvolando Eilat” (Festivalbar 1986) e, soprattutto, “Quello che le donne non dicono” (1987 di E. Ruggeri) e “Le notti di maggio” (1988 di I. Fossati) che le valgono il Premio della Critica a Sanremo.

 

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MArteMagazine Rock’n’Roll

Amiamo il Rock in ogni sua forma e manifestazione. Amiamo la gente che lo ascolta. Amiamo il nostro lavoro tra gente che nonostante tutto e tutti continua a combattere per il suo sogno. E abbiamo coraggio. Da vendere.
La prima festa di autofinanziamento del MArteMagazine, periodico totalmente indipendente, nonostante i pochi mezzi e il poco tempo, ha avuto un successo molto più che discreto: c’eravate anche voi lo scorso venerdì 3 aprile al Big Bang di Roma (via di Monte Testaccio 22)?
Se c’eravate avete potuto respirare l’aria elettrizzante e le note musicali dei gruppi che ci hanno supportato ed accompagnato: Progetto T, Verso Est, The Lemmings, Angelo Elle, Marco Guazzone, Lucio Terzo, Chiazzetta, Moebius Brain e Limboskata.

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