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Tag: IntervistaPrincipale

The return of Medusa’s Spite

I Medusa’s Spite tornano a calcare la scena con il loro nuovo album Morning Doors (The Glass Path), secondo capitolo del precedente lavoro, il concept album Morning Doors.
I due fratelli nonchè fondatori della band, Paolo e Stefano, ci raccontano un po’ della loro storia e delle loro evoluzioni fino a giungere a “Soon”, primo singolo estratto dall’ultimo lavoro.

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Filippo Timi a caccia di fama?

Capelli arruffati, scarpe da ginnastica colorate, Filippo Timi è un ragazzone che supera il metro e ottanta, lo sguardo intenso e il sorriso a getto continuo. Nell’ultimo film di Salvatores, Come dio comanda, tratto dall’omonimo libro di Niccolò Ammaniti, Timi interpreta Rino un personaggio del tutto negativo ma a vederlo vis a vis non sembra adattarglisi poi molto.
In occasione della presentazione del suo ultimo libro, Peggio che diventar famoso (Garzanti) gli abbiamo rivolto qualche domanda.

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Emidio Clementi a Massimo Volume

Il 31 gennaio i Massimo Volume sono tornati per la seconda volta a Roma, nello stesso locale, il Circolo Degli Artisti alle porte del Pigneto. Sono tornati per una data nello stesso posto a poco più di un mese di distanza dalla prima volta in cui ci avevano messo piede. Roba importante. Segnale inequivocabile di un’attenzione ritrovata, di un affetto e di un rispetto importanti che la scena sta riservando al rientro nel giro delle parole di Emidio Clementi.

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Max Vellucci: la differenza tra un mago e…

Se tutti i maghi fossero fans di David Fincher, e la prima regola della magia fosse: non parlare mai della magia, sarebbe un bel guaio riuscire ad intervistarne uno; fortunatamente, come scopriremo insieme, la legge fondamentale in materia è un’altra, e così possiamo approfittare della disponibilità di Max Vellucci, illusionista, mentalista e fondatore della Compagnia delle Ombre, per toglierci qualche curiosità in materia…

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FUNWEEK: comunicazione e mobile technology Made in Italy

Per tutti gli affezionatissimi dello schermo, che rischiano il sabato sera di mettere da parte la propria vita sociale (non virtuale), risucchiati dal vortice di conoscenze (amici dell’asilo, primi amori divenuti ormai irrimediabilmente obesi), ma soprattutto fatti altrui (il vouyerismo dilagante inizia ad essere inquietante), è arrivata la vostra salvezza: Funweek! Il primo Java-Magazine d’informazione culturale ed eventi, interamente gratuito, scaricabile su cellulare.

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Cristopharo: tra sogni e ambizioni

Non è un regista come tanti e sa perfettamente il fatto suo: Domiziano Cristopharo ha iniziato da giovane ad interessarsi al mondo del cinema.
Sceneggiatore, uomo di teatro e ancora prima realizzatore di effetti speciali, Domiziano si è costruito per bene la strada nel mondo dell’arte e ora, tra scandali e polemiche, è pronto a fare esplodere la sua pellicola dai toni macabri e cupi House of Flesh Mannequins.

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Si esce vivi dagli anni ’80: Federico Fiumani

Negli ultimi tempi c’è troppa voglia di fare letteratura nei testi delle canzoni, e questo si traduce in pesantezza. Io prediligo la semplicità, l’immediatezza. Truffaut diceva che le canzoni più sono cretine più sono vere. Io auspico un ritorno alla superficialità, perchè la profondità spesso conduce alla noia. In fondo ad una canzone si devono chiedere quei tre, quattro minuti di svago… esordisce così¬ il portabandiere della New Wave italiana. Il cantante, scrittore e chitarrista Federico Fiumani, alla soglia dei cinquant’anni, racconta gli anni ’80, le problematiche legate al mercato discografico e l’attuale panorama musicale italiano, con un probabile disco in uscita nel 2009.

In che senso lo spettacolo di Roma è stato “Confidenziale”?
E’ un concerto in cui sono più in confidenza con il pubblico, sono io da solo, semplicemente voce e chitarra, nel corso del quale canto le canzoni così come sono nate. E’ un tipo di spettacolo che è nato nel ’94 ed ha fatto parte delle mie esibizioni finora. Probabilmente quello di Roma è stato l’ultimo di un buon periodo che ha segnato positivamente la mia vita.

Quindi per il prossimo anno si prospettano novità?
Vorrei semplicemente continuare a suonare con i Diaframma, formazione rock a me più congeniale. Un album nuovo mi piacerebbe farlo, tenendo conto delle ispirazioni che vanno e vengono e anche della situazione discografica che al momento è tutt’altro che rosea. Speriamo che ancora per un po’ di tempo si possano fare dei dischi.

Da un po’ di tempo molti festival sono organizzati da grandi multinazionali. L’invadenza della pubblicità  nel territorio dell’arte può pregiudicare o influenzare il risultato finale?
Non credo perchè da sempre si fa ricorso alla pubblicità. I festival hanno dei costi e molto spesso si lavora all’oscuro senza nessuna sicurezza sulla riuscita o meno degli eventi. Gli sponsor non sono il male peggiore della musica. E’ difficile stabilire una diagnosi e quindi una relativa terapia. Di sicuro i cambiamenti epocali nell’ambito tecnologico hanno reso i negozi di dischi dei luoghi funerei, il disco ha perso la sua funzione. Non so se tutto questo sia un bene o un male, io appartengo ad un generazione precedente e per questo sono preoccupato. La musica liquida, digitale, mi lascia abbastanza indifferente. Di sicuro adesso è molto più difficile orientarsi. Prima una cultura musicale te la facevi leggendo i giornali, ascoltando determinati album che paradossalmente erano pochi rispetto alla tua passione. Ora c’è troppo. Io la definirei come una grande nebbia, un muro.

Assieme ai Litfiba siete considerati i pionieri della dark wave italiana. Quali sono le differenze con gli anni ’80?
Moltissime. Noi stessi siamo cambiati. Soprattutto attualmente sembra che tutto sia già stato fatto. I dischi così come le feste Dark e Wave sembrano oggetti di antiquariato. All’epoca le cose succedevano per la prima volta, quindi c’era tutto un altro spirito, emozioni diverse, vi era la consapevolezza di fare qualcosa di nuovo e di importante che coinvolgeva tutte le nostre vite. Sono molto contento di averne fatto parte.

Quanto è difficile sopravvivere senza una mayor?
Per quel che ci riguarda non è stato molto difficile, basta aver voglia, perchè con la passione e con una buona dose di fortuna alla fine qualcosa di bello succede. Certi periodi degli anni novanta sono stati abbastanza duri a causa della reputazione che ci portavamo dagli anni 80: eravamo i paladini di una musica che era percepita come vecchia. Paradossalmente decenni successivi c’è stata una grossa riscoperta della musica anni ’80 e quindi anche della nostra opera. Direi che adesso sono diventato un classico e va bene così, speriamo che duri il più possibile. 

Due chiacchiere tra le nuvole

Prosegue al Teatro Sette di Roma la Rassegna Giovani “Ettore Petroliniâ” 2008. Dal 5 al 7 ottobre il palcoscenico ha assunto le chimeriche sembianze di un panorama olimpico con lo spettacolo “La Commedia…Divina”, scritto, diretto ed interpretato da Michela Cangi insieme a Barbara Russo, Fabrizio Ripesi, “Legna”, Ilaria Giambini, Alessandra Maccotta, Francesco Stella e Dario Latini: in una parola la Compagnia Tetrahedrum.
Tra nuvole di cotone e veli eterei abbiamo incontrato per voi Michela Cangi…

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I Nipoti di Bernardone: Piumino e Putipù

Abbiamo già avuto il piacere di conoscerli questi simpatici “nasi rossi” –Vincenzo De Rosa e Pasquale Imperiale– apparentemente scapigliati, ma fondamentalmente in sintonia con il loro ”essere sulla scena”.
Li abbiamo visti esibirsi e divenire i vincitori uscenti al concorso MArteLive 2008. Non sono affatto dei perfetti sconosciuti quindi, ma per chi non riuscisse ad identificarli…segni particolari: facce da clown! Ovvio no?!

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Due parole con Sarah Biacchi

Incontro Sarah a Parma, la sua città, in un bel bar all’aperto vicino al Duomo. Ci sediamo e, bevendo e mangiando cornetti proprio come piace a me, parliamo per due ore buone.
Sarah Biacchi si è diplomata in canto lirico nel 2003 presso il conservatorio di Parma dopo aver ottenuto, nel 2002, il diploma quale Attrice di Prosa presso la Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone. Si è anche laureata in Lettere Moderne all’Università di Parma, Dipartimento dello Spettacolo.

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