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I Nipoti di Bernardone: Piumino e Putipù

Abbiamo già avuto il piacere di conoscerli questi simpatici “nasi rossi” –Vincenzo De Rosa e Pasquale Imperiale– apparentemente scapigliati, ma fondamentalmente in sintonia con il loro ”essere sulla scena”.
Li abbiamo visti esibirsi e divenire i vincitori uscenti al concorso MArteLive 2008. Non sono affatto dei perfetti sconosciuti quindi, ma per chi non riuscisse ad identificarli…segni particolari: facce da clown! Ovvio no?!


Il punto focale dei loro volti sono proprio i “nasi rossi” su cui i nostri occhi si sono poggiati per primi. Ma un attimo dopo si è ampliato il nostro ventaglio visivo, per seguire i loro giochi acrobatici e fantasiosi culminando in una prorompente e incontenibile risata per la loro ironia, oltre che per le loro facce.
Ci hanno lasciato a bocca aperta, sorprendentemente meravigliati come fossimo ancora bambini al loro primo circo.
Approfittiamo per conoscerli più da vicino…

Chi è Zio Bernardone? La scelta del vostro nome è legata ad un motivo particolare?
Zio Bernardone indica solo la nostra e-mail…
In realtà Bernardone è il padre di Francesco d’Assisi, il quale prima di diventare Francesco, prima di ricevere l’illuminazione si chiamava Giovanni –appunto- Giovanni figlio di Bernardone. In questo periodo della sua vita, Francesco quando era Giovanni si comportava come l’uomo medio di oggi, attratto dai beni materiali, dalle ricchezze e dai privilegi, che portava con sè grazie al fatto di essere nato in una famiglia benestante. Pensando a ciò ha preso forma il progetto “I nipoti di Bernardone”, collocandoci nella fase prefrancescana, quindi non figli di Francesco, ma di Giovanni figlio di Bernardone.

E perché Piumino e Putipù?
Piumino e Putipù nascono nei primi spettacoli, quando ancora non vi era una poetica precisa, ma solo una necessità di scena.
Piumino: può essere una cosa leggera volatile, o una giacca che ripara dal freddo, o come simbolo di purificazione, il piumino toglie la polvere dalla coscienza offuscata.
Putipù: è uno strumento musicale campano tradizionale, buffo, grosso e grezzo, dal suono basso, quasi comico per la sua forma e per come viene suonato, un punto di riferimento ritmico.

Ho saputo che avete incontrato l’Arte della Giocoleria in giro per l’Europa…
Infatti. L’incontro con la giocoleria è stato fortuito.Prima di essa il nostro interesse era rivolto alla musica e alle arti marziali.

Quanto esercizio c’è voluto per imparare ad usare gli attrezzi e per diventare abili equilibristi acrobati?
Non so quantizzarlo, perchè è un rapporto tra volontà e qualità e non tra volontà e quantità. Noi abbiamo cominciato tra i 19 e 20 anni. Ora ne abbiamo rispettivamente 31e 32 e tuttavia continuiamo a formarci con sbalzi di volontà, qualità e quantità.

Voi siete le componenti costanti di una formazione variabile, in quali circostanze cambiate formazione: è casuale o c’è una decisione presa a tavolino?
Oltre al duo classico Piumino e Putipù, i Nipoti di Bernardone si avvalgono della partecipazione di musicisti e acrobati, in particolare di Luca Di Giovanni (polistrumentista).

Come è organizzato il vostro lavoro? Andate dove capita o seguite un itinerario preciso?
In genere decidiamo noi in base alle offerte che ci arrivano.

Le vostre performance divertono voi quanto il vostro pubblico o la consuetudine vi ha reso immuni al “divertentismo”?
Per noi divertirci durante lo spettacolo è una prerogativa indispensabile alla buona riuscita della performance, quindi…

Cosa cercate di trasmettere al vostro pubblico?
…Vorremmo fargli staccare la spina!

Vi siete mai rivisti all’opera e con quale effetto su di voi?
Si ci siamo rivisti e l’effetto é stato diverso, a volte ci siamo divertiti e altre volte meno. Ci rivediamo soprattutto per correggere o far fluire meglio i passaggi.

Siete clown anche nella vita o solo sulla scena?
Solo in scena.

Progetti particolari?
Avere uno spazio più adatto per allenamenti e performance.

La prossima esibizione: dove ci date appuntamento?
A breve non abbiamo esibizioni. Questi per noi sono mesi dove si fa formazione. Abbiamo uno spettacolo teatrale, che ha poco a che vedere con la giocoleria o il clown nel senso più stretto.
Lo spettacolo “Martiri” sulla vita del regista cinematografico russo Andrej Tarkowskij, con la regia di Salvatore Cantalupo, andrà in scena il 28 novembre a Pescara. Vi aspettiamo…

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