ROMA- L’Aquila. 6 Aprile 2009. Ore 3.32. La potenza delle viscere della terra fa tremare tutta la provincia abruzzese. Roma. 28 Maggio. I protagonisti della scena hip hop romana e non solo si riuniscono in un evento senza precedenti per una serata a sostegno della popolazione abruzzese. Ancora una volta è la musica il canale più diretto per diffondere un messaggio di solidarietà e speranza.
Ci sono serate particolari, serate che pensi di passare tra pochi intimi, come la serata di giovedì 14 maggio. Un concerto così particolare, con ospiti così particolari ad un costo poco popolare prospettava una serata tra quattro gatti; la sorpresa è arrivata subito fuori dal Circolo degli Artisti. (Foto di Sara Palliccia)
ROMA- Lo scorso 30 aprile al Circolo c’è stata l’incursione di quattro banditi nel locale armati di colonne sonore. Enrico Gabrielli, poliedrico strumentista ricercato per detenzione di armi come il Tiger o lo Stylophone. Massimo Martellotta,chitarrista già ricercato per le sue fughe, evasioni dal contesto e organizzazione del rumore.
Ancora una volta ci si ritrova al Circolo degli Artisti, pronti ad ascoltare musica, e questa volta a presentarla sarà un particolare e intenso uomo: Umberto Giardini, in arte Moltheni, una strana anomalia che ormai da 10 anni viaggia tra le vibrazioni della musica italiana. L’attesa prima della sua esibizione verrà colmata dai Maledia, che con una chitarra acustica, una elettrica ed una voce racconteranno con poche canzoni la loro musica accompagnati da luci blu, nella quiete apparente, luci rosse per “Favole inutili”, brano che parla di un amore tra due donne e luci verdi per il loro finale.
La Marcosbanda, l’unica band che può chiamare i pomodori con nomi illustri quali: Van Gogh, Gauguin e Matisse, mercoledì 1 aprile, sul palco del Circolo degli Artisti, ha divertito e dato prova della propria poliedricità spaziando dal blues al jazz, dalla samba agli stornelli in romanesco. Non molto tempo fa li avevo visti su un palco importante come quello dell’ Auditorium Parco della Musica e, pur notando la loro bravura, non ne ero rimasta particolarmente colpita forse perché il gruppo era teso e la platea composta.
Energia allo stato puro, è la prima espressione che viene in mente per descrivere il live dei Torpedo. La band romana ritorna sulle scene dopo 4 anni dalla pubblicazione de L’Ingranaggio con un album tutto nuovo, ricco di collaborazioni di prestigio. Terrastation (Wayout), presentato dal vivo al Circolo degli Artisti di Roma, è caratterizzato da una contaminazione di generi, dal reggae al rock fino all’hip pop dei Jungla Beat, che hanno aperto il concerto e inciso la nona traccia dell’album “Baci dall’Underground”. I Torpedo Da “Alto Voltaggio”, “Sempre la Stessa Musica” fino ad arrivare a “Confini” sulla base e con la collaborazione di Lee “Scratch” Perry, “guru” del reggae e primissimo produttore di Bob Marley, mantengono il palco con passione, energia e ritmo in un live che è la prova della maturità raggiunta dalla band.
Il sudore e le scarpe battute in terra che alzano polvere. Gli stivaletti piegati all’altezza degli stinchi, la serietà di chi suona con poco e rende tanto. Le ginocchia piegate. Sono alcuni dei frammenti che ben poche persone potranno ricordare del concerto dei Bachi da Pietra, mercoledì 4 marzo al Circolo degli Artisti: la meraviglia delle viscere sbattute dentro ad un microfono e sopra una chitarra o delle pelli.
Il sudore e le scarpe battute in terra che alzano polvere. Gli stivaletti piegati all’altezza degli stinchi, la serietà di chi suona con poco e rende tanto. Le ginocchia piegate. Sono alcuni dei frammenti che ben poche persone potranno ricordare del concerto dei Bachi da Pietra, mercoledì 4 marzo al Circolo degli Artisti: la meraviglia delle viscere sbattute dentro ad un microfono e sopra una chitarra o delle pelli.
Per non restare ancorati ad una lettura superata della sopportazione, si sono riuniti al Circolo degli Artisti venerdì 6 marzo un buon quantitativo dei rappresentanti di quella elite di massa di cui parlano alcuni sociologi, a loro volta ipnotizzati dal frenetici ritmi di consumo e produzione di libri, dischi e frittatine in padella.
Il set, tanto per iniziare, non è dei soliti. Nella fredda serata di fine gennaio sul palco del Circolo Degli Artisti, m’è capitato davvero rare volte di non intravedere un amplificatore per chitarra: forse qualche concerto di musica elettronica, forse qualche piano-solo che non c’è mai stato. La band di questa sera, non ne fa uso.
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