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Anomalie, il festival del Nuovo Circo torna a Roma

 

Torna per il 16° anno Anomalie, un evento che illumina le periferie con equilibrismi, danze aeree, clownerie, giocoleria, ma anche teatro sperimentale, opere multimediali ed improvvisazioni musicali. Oltre sessanta artisti, tre spettacoli al giorno per undici giorni renderanno il parco delle Canapiglie un’anomala piazza dedicata allo spettacolo, alla cultura ed alla formazione. Lo scopo è quello di reinterpretare la periferia metropolitana attraverso l’innovazione e lo scambio intergenerazionale a dimostrazione di come il messaggio delle arti possa migliorarne la qualità della vita dei territori ed aumentare il benessere individuale, in una commistione fra un grande evento ed una festa di quartiere.

Il pomeriggio è dedicato ai workshop di nuovo circo per i più piccoli (4 – 14 anni) a cura di Hangar delle Arti e il laboratorio dedicato alla canzone popolare romanesca di Alessandra Magrini, che permetterà l’esibizione di tutto il pubblico. Entrambi porteranno alla creazione di un’opera corale e originale creata e adattata per il luogo ospite. Lezioni spettacolo e performance al tramonto anticipano gli spettacoli serali delle ore 21, tutto destinato ad un pubblico eterogeneo, da 0 a 99 anni.  Ideato e promosso dal Kollatino Underground in collaborazione con 238 Hangar delle Arti, Artinconnessione Nuova e la Scuola Popolare di Musica del Testaccio, per la direzione artistica di Alberto Longo (nuovo circo), Chiara Crupi (teatro) e Mauro Verrone (musica).  

Alberto Longo, direttore dell’Hangar delle arti, ha affidato l’apertura del festival a Nicola Danesi De Luca in Cocò Clown e Grazia Palermo in Cerchi in testa con uno spettacolo tecnico di circo, giocoleria e danza.

In programma due spettacoli al giorno, fra i quali spiccano la presenza di  Costanza Bernotti e Shay Wapniaz in One eye jack che ci condurranno in una dimensione metafisica, un mix esaltante di trapezio, acrobatica  ed equilibrismo. A strabiliare il pubblico la performance di giocoleria di Daniela Cardellini, lo spettacolo di nuovo circo di Humberto Jimenez Rios. In programma anche  clownerie, giocolerie e equilibrismi: Donatella Morabito in Bon Bon Rouge, Maurizio Bellardini in Fantasticherie cose copiate, Sofia Massari in Messinpentola, Lorenzo Ritondale in Peace & Juggling, Andrea Scarimbolo in Giallo Celeste Fuxia Show, Lucignolo Paolo Mele in Spyral 2.0 – Herakleitos, Cesar Julio Ortega in Relatos Fantasticos, Luisanna Vespa in Corda Molle, la Compagnia Typestac in Belle et Poubelle, oltre agli spettacoli organizzati dalla Scuola Romana di Circo e il concerto dei ragazzi del centro diurno Argolab Il Mosaico. Anche quest’anno il teatro è protagonista nella sua espressione più popolare e nella piena integrazione con il pubblico. ScenikAttiva, composta da Alessandra Magrini e Antonio Carboni, proporrà il workshop di Teatro e Canzone Romanesca che si concluderà con lo spettacolo finale Scanzonata per la Pace. La kermesse si conclude con Goldrake, il Gran Galà di Circo, a cura del collettivo Hangar delle Arti composto da 16 artisti provenienti da tutto il mondo, per la regia di Alberto Longo. Dopo il successo ricevuto, anche quest’anno tornano le opere multimediali del format Visioni a cura del collettivo artistico Margine Operativo coordinato da Alessandra Ferraro e Pako Graziani.

Con “furore” torna il Tendance Festival 2022

Dal 23 maggio al 5 giugno 2022 torna con “furore” il Tendance Festival con un ricco programma di spettacoli di danza contemporanea tra Latina, Sezze e Priverno con Virgilio Sieni a Giuseppe Muscarello, da Roberto Castello a Giselda Ranieri, da Michele DI Stefano a Sara Sguotti, da Daniele Albanese a Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi

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Francesco Zizola e Antonio Biasiucci alla Galleria del Cembalo con due mostre fotografiche

Dal 27 aprile 2022, nell’affascinante cornice della Galleria del Cembalo due mostre fotografiche accolgono i visitatori: Mare Omnis di Francesco Zizola e Epifanie/03 – LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci.

Sembrano costellazioni celesti lontane anni luce e invece sono tonnare sarde quelle di Mare Omnis. Punti bianchi che sembrano stelle sono le boe e i fili argentati delle cime galleggianti sembrano unirle.  Sono lì’ quelle reti da pesca inserite nel grande mare Mediterraneo fotografate dall’alto dall’occhio di un drone.

Mare Omnis di Francesco Zizola, visitabile fino al 30 giugno 2022, presenta una raccolta di 22 fotografie di grande formato in cui sono rappresentate le tonnare, reti che i tonnarotti – coloro che si occupano della mattanza – installano per catturare i tonni nella loro migrazione verso la costa.

La mostra Mare Omnis documenta in maniera antropologica la vita vissuta in mare attraverso forme di pesca ancora manuali, locali, sostenibili, secondo tradizioni centenarie, indagando il rapporto dell’uomo con la natura e della sua influenza sul mare declinato attraverso un linguaggio visivo articolato e complesso. Costruire i propri strumenti di lavoro, gettare le reti in mare, trascorrere giorni e mesi in attesa della pesca, essere soggetti alle leggi della natura, compongono quel patrimonio di sapere legato alla prossimità con il mare e ad una vita in rapporto con esso che oggi è sostituito da metodi di pesca intensivi e industriali. Le immagini presentate ci restituiscono – attraverso un quadro visivo potentissimo – il sentimento di una relazione simbiotica che ricuce quella separazione tra uomo e natura adottata dalla società contemporanee: acqua che diventa paesaggio astratto, pesci colti nelle fitte reti immerse nel mare.

Le immagini sono state tutte realizzate nel mare del Sulcis, nella Sardegna sud occidentale, presso la Tonnara di Portoscuso, che in quelle acque opera da secoli. La scelta della stampa in bianco e nero è fatta per stimolare l’immaginazione di chi guarda verso uno spaesamento percettivo; il fotografo mette in atto un deliberato inganno semantico per deviare i sensi utilizzando la memoria istintiva. Così, le grandi reti della tonnara finiscono ad assomigliare a cose diverse; alcuni ci leggono dei dream catcher etnici, altri dei graffiti arcaici, altri ancora delle costellazioni nella notte.

La serie si chiama Constellation perché alcune di queste fotografie sono espressamente organizzate per rimandare ad una visione notturna delle costellazioni, mentre in altre immagini già dalla prima inquadratura Zizola ha intravisto nelle forme di luce un quadro di Paul Klee, l’Angelus Novus. “Trovo oggi più interessante usare la fotografia per invitare la nostra percezione e la nostra mente su un piano immaginifico e simbolico, capace di procedere per metafore narrative. E la narrazione per me è quella che riguarda il senso del nostro essere e del nostro agire” dice Francesco Zizola.
Come ricorda Barthes: “Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei.” Cosa guardiamo veramente quando vediamo un’immagine? Cosa riconoscono i nostri occhi davanti ad esse? Sono le domande che ci poniamo osservando le fotografie di Mare Omnis. L’ambiguità è totale e Zizola sceglie di ragionare sul paradigma del fotografico sapendo che le immagini hanno il meraviglioso compito di creare percorsi di significato dando origine a processi di consapevolezza nello spettatore. “C’è una verità estatica, poetica. È misteriosa e inafferrabile, e può essere raggiunta solo attraverso l’immaginazione e la stilizzazione. La fotografia ha il compito di aprire nuove possibili comprensioni della complessità della realtà” commenta Francesco Zizola.

Ad affiancare Mare Omnis, dopo il successo dell’edizione 2017, il LAB/per un laboratorio irregolare a cura di Antonio Biasiucci torna negli affascinanti spazi della Galleria del Cembalo con la mostra Epifanie/03, la terza edizione del progetto, visitabile fino al 14 maggio 2022. LAB/per un laboratorio irregolare nasce nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un percorso, di circa due anni completamente gratuito, rivolto a giovani artisti a cui trasmettere un metodo costante di approfondimento e critica del proprio lavoro. Anche nel difficile periodo della pandemia, il fotografo Antonio Biasiucci ha seguito gli allievi, in un costante confronto, guidando ognuno di loro nella produzione di un progetto di ricerca personale per assimilare un processo, un criterio, per arrivare a conquistare un proprio sentire, una propria autentica visione delle cose della vita. La mostra Epifanie/03 proporrà circa 80 opere fotografiche realizzate da Paolo Covino, Alessandro Gattuso, Valeria Laureano, Laura Nemes-Jeles, Claire Power, Ilaria Sagaria, Giuseppe Vitale e Tommaso Vitiello. Gli autori della terza edizione del LAB hanno raccontato la propria “epifania” (dal greco επιφάνεια, manifestazione, apparizione), realizzando portfolio fortemente diversi tra loro sia per forme che per contenuti. Otto narrazioni, sguardi autonomi, progetti eterogenei guidati da un unico metodo.
“Oggi restituisco quello che mi è stato dato, perché non ha senso che sia io solo a salvarmi. – spiega Antonio Biasiucci – Metto a disposizione le mie conoscenze, affinché sia dato spazio, tempo e possibilità ad altri di fare fotografia attraverso un laboratorio ispirato ad Antonio Neiwiller, regista napoletano scomparso venticinque anni fa, che io considero mio maestro. Il Laboratorio produce immagini essenziali, nelle quali l’autore può trovare una parte di sé:  sono immagini che si aprono all’altro. Dura circa due anni ed è composto ogni volta da un gruppo eterogeneo di 8 giovani autori dove il confronto, lo scambio, l’empatia verso l’altro sono una premessa fondamentale affinché ognuno possa trovare un proprio linguaggio. Hanno condiviso, mostrando fotografie di volta in volta, le loro esperienze di vita. Ognuno è stato reso partecipe, assistendo al processo artistico dell’altro.”

https://www.facebook.com/galleriadelcembalo

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Torna CONFORMAZIONI festival di danza e linguaggi contemporanei

Spettacoli site specific nei paesaggi urbani, performance che ibridano diversi generi artistici, opere aperte e in divenire che dissolvono i confini tra performers e spettatori. Con un programma che unisce in un unico cartellone il meglio della danza contemporanea con gli altri linguaggi artistici, intesi nell’accezione più ampia possibile, ritorna a Palermo dal 25 aprile al 1 maggio, Conformazioni, festival di danza e linguaggi contemporanei.

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LAZIO STREET ART: Luoghi e beni dei comuni all’insegna dell’arte e della creatività.

È online il nuovo avviso pubblico ‘Lazio Street art 2022’ con il quale si finanziano interventi artistici, come murales, mosaici e installazioni, che riqualifichino e valorizzino in chiave culturale e sociale gli spazi pubblici e privati delle nostre città, in particolare delle aree urbane più marginali e periferiche”.

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Con Dominio Pubblico gli artisti Under 25 prendono il volo

Dominio Pubblico

“Tu, solamente sollevati”: sembra il verso di un qualche poeta, di quelli che piace citare un po’ a caso sui social network. Invece si tratta del nuovo assonante claim di Dominio Pubblico_la città agli Under 25, il festival multidisciplinare che da sei anni ormai fa parte integrante della vita culturale della Capitale e che tornerà ad animare gli spazi del Teatro India per due weekend consecutivi dal 14 al 23 giugno. In accoppiata con l’hashtag #sollevatidp19 e alla struggente grafica disegnata dalla street artist Alessandra Carloni, che raffigura un gruppo di mongolfiere in volo sopra la città, la metafora scelta dalla giovanissima direzione artistica under 25 per questa nuova edizione è quanto mai lampante. Citando le parole del direttore artistico Tiziano Panici: “Elevarsi è una condizione naturale per l’uomo propria non solo dello spirito e del pensiero.(…) Questo desiderio, soprattutto da giovani, ci spinge a sollevarci e a puntare verso il cielo per riuscire a trovare la propria strada, cercare di vedere le cose con più distacco e maggiore nitidezza, qualità propria delle grandi altezze”. Sollevarsi dunque, planando sopra il pantano di un paese sempre più inviso all’arte e alla cultura, elevandosi oltre le difficoltà che a volte sembrano insormontabili, soprattutto per quei giovani che fanno fatica a vedere con chiarezza il loro futuro.

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On The Breadline

Elena Bellantoni

 Si chiama On The Breadline, è vincitore della IV edizione di Italian Council (2018) (bando promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il fine di promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo), ed è un progetto artistico itinerante di Elena Bellantoni che si sviluppa in un anno e percorre la “strada del pane” di 4 paesi: Italia, Grecia, Serbia e Turchia.

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