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Fuori Centro: obiettivo puntate sulle periferie

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[FOTOGRAFIA]

Mostra_Fuori_Centr4jpgROMA- Dal 25 maggio al 24 giugno 2011 l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma ospita nei suoi spazi la mostra dal titolo Fuori centro, un percorso fotografico che raccoglie 80 immagini, che ritraggono alcune delle periferie di città e metropoli mondiali: da Milano a Gaza City, da Roma a Mosca passando per Dakar, New York, Catania, Dacca, Ginevra, Napoli e Monterrey in Messico.


La mostra, ideata e curata da FOCSIV e rientra nell’ambito del progetto Micro Macro, si avvale della partecipazione di 11 fotografi, (Arianna Arcara, Jessica Dimmock, Alejandro Cartagena, Marina Cavazza, Simona Ghizzoni, Alexander Gronsky, Alessandro Imbriaco, Pietro Masturzo, George Osodi, Valerio Spada, Munem Wasif), i quali hanno realizzato nello stesso giorno tutte le fotografie esposte in questa occasione, raccontando uno spaccato di vita quotidiana, immergendosi nelle zone periferiche delle città visitate e dunque venendo a contatto con persone e situazioni soggette a cambiamenti e molto spesso a discriminazioni di diversa natura.
Le città si stanno ingrandendo, gli spazi si ampliano e si modificano e questo perché cresce la tendenza ad abbandonare i villaggi e paesi adiacenti alle città per cercare una prospettiva di vita migliore; per questa ragione crescono le dimensioni delle città che diventano metropoli e si vengono a modificare le loro caratteristiche sociali.
Esiste un luogo comune che tende ad accomunare tutte le periferie del mondo, quando spesso si tende a sottolineare che gli spazi e le persone che qui vi abitano sono le stesse in ogni parte del mondo. Ebbene, la mostra di cui vi parliamo riesce ad annullare qualsiasi tentativo di demistificare l’importanza e soprattutto le diverse caratteristiche socio-culturali delle periferie del mondo, ponendosi con uno sguardo diverso, sicuramente meno eccentrico e più disponibile verso una visione più ampia, di chi vive ai bordi dei centri cittadini e delle loro storie: povertà, minoranze etiche, famiglie numerose e bambini che giocano in parchi quasi abbandonati a se stessi, sono i simboli di tanti spazi che spesso tendono ad avere un unico colore e un’unica immagine nella mente della società occidentale, che da secoli si esprime attraverso etichette, come se gli esseri umani fossero libri da catalogare in un grande scaffale.

Invece le periferie sono un serbatoio di esperienze multiple che formano l’altra parte del continente che osserviamo Mostra_Fuori_Centr3sempre da lontano. Esse sono un caleidoscopio di vite che si intrecciano. E la mostra Fuori Centro ne è la prova visiva. Fotografare le aree periferiche di Roma, per esempio, vuol dire raccontare, attraverso le immagini, i colori e le storie che si celano oltre le strade che formano il Grande Raccordo anulare di notte, dove ben marcato appare il contrasto tra le luci soffuse dei lampioni che poco illuminano la strada e i visi delle persone che giornalmente attraversano i confini tra il centro e la periferia.
Fotografare la periferia vuol dire anche porsi anche di fronte alla ghettizzazione subita dalle donne lesbiche di New York, oppure raccontare una giornata tra le fabbriche di mattoni in Bangladesh, o cogliere un momento della piccola comunità di giocatrici e giocatori di boxe a Ginevra, camminare tra i guardiani delle case disabitate di Monterrey in Messico. E poi raccontare la vita a Gaza City, ponte sospeso tra due culture ed emblema di lotte per l’affermazione dei diritti umani.
Fuori Centro è una mostra itinerante e avrete modo di visitarla in altre regioni italiane: Umbria, Toscana, Sicilia, Campania, Marche e Abruzzo, Lazio, Basilicata, Calabria, Sardegna, Puglia e Molise. Un’occasione da non perdere.

Eva Di Tullio

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