EXIT- Emergenze per identità teatrali
ChopiNostalgie: la vita e la morte tra musica, danza e parole
Le compagnie teatrali LABit e Dartè sono salite sul palco del teatro SalaUno di Roma per la rassegna EXIT – emergenze per identità teatrali, presentando lo spettacolo chopiNostalgie andato in scena il 10 e l’11 aprile, una rappresentazione tratta dalla lettura dei diari e delle lettere dell’artista.
Ispirandosi alla vita del compositore polacco Fryderyk Franciszek Chopin, gli attori Andrea Vaccarella, Simona Forlani, Elisabetta Di Fonzo, Manuela Formicola, Giorgia Manno e Marta Valeri, hanno voluto rendere omaggio alla sua passione, all’ardore e alla travolgente musica che egli è riuscito a comporre seppur nella sua breve esistenza.
Attraverso il ricordo della figura di Tytus, amico del musicista e interprete della storia, vengono ricostruite alcune tappe fondamentali della vita di Chopin, un vero e proprio omaggio teatrale che si avvale di parole, musica e danza, forme artistiche che creano sul palco una perfetta sincronia di immagini da gustare con tutti i sensi di cui siamo dotati.
L’esistenza del compositore, così come ci ricorda la trama dello spettacolo, è stata contrassegnata dai suoi vari spostamenti, quelli dalla quiete della campagna polacca ai successi nei teatri di Vienna, passando per il soggiorno in Germania e il suo arrivo a Parigi, la città che lo consacra uno dei maggiori interpreti della musica romantica e raggiungendo fama e successo in tutti gli spettacoli in cui si esibisce, ma anche nei salotti dove viene invitato a partecipare anche solo come ospite. La capitale francese è anche il luogo dove chiude la sua carriera, è la città dove egli va incontro alla fine dei suoi giorni, nel 1849, a causa della tubercolosi che lo tormenta sin da bambino. Ma Parigi rappresenta per Chopin soprattutto l’incontro con la donna che amò più di ogni altra e che alimentò la sua creatività, la scrittrice George Sand, la quale con il suo spirito anticonformista si innamora del compositore e rimane con lui anche durante il periodo di debolezza fisica, quello contrassegnato dai sintomi più cupi della malattia dell’artista che lo spingono a cercare riposo a Maiorca. Insieme vivono una storia d’amore intensa, travolgente e turbolenta come raccontano le cronache. E come sappiamo la vita di Chopin è contrassegnata da dolori e lutti, come la morte della sua amata sorella Emilia portata in scena con fervore artistico.
Lo spettacolo viene inondato dall’intensità delle composizioni dell’artista che riecheggiano sul palco, come i suoi famosi notturni e preludi, i quali accompagnano la danza delle ballerine che interpretano fantasticamente ogni accordo, seguite dalla grazia dei loro movimenti che sottolineano la disperazione di alcuni momenti così come il ludo in altri, divertendo il pubblico che assiste.
C’è complicità tra le due compagnie che si esibiscono, gli attori sono mossi dalla passione con cui si racconta la vita di questo grande genio della musica, che rivive in ogni momento della rappresentazione. Ci si inebria della sua musica travolgente e passionale come la sua vita d’altronde, sempre protesa verso la bellezza dell’arte, in ogni sua manifestazione che su questo palco trova se stessa.
Eva Di Tullio
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