EXIT- Emergenze per identità teatrali
Politicamente bastardo
Il 7 aprile, presso il Teatro sala Uno di Roma, è andato in scena Politicamente bastardo. Lo spettacolo, con la regia di Manuel Fiorentini, affronta il tema sempre attuale del rapporto fra realtà e finzione nei mezzi di comunicazione: puntando in particolare l’attenzione sulla tv come tagliacarne mediatico dagli effetti perversi ed inaspettati….così come gli stessi protagonisti dovranno ben presto accorgersi!
La storia è quella di Aureliano, produttore di fiction senza scrupoli e di Donatella autrice di sceneggiature ambiziosa, ma decisamente inadatta a far parte del gioco al massacro che è l’ambiente televisivo. Forte di una creatività illimitata, concepisce un copione in cui collocarsi, e convince il produttore a metterlo in atto. Nasce quindi Donà, malata terminale affetta da un morbo rarissimo, ignorata dalle istituzioni e dai media – ma non per molto – con forti tendenze omicide nei riguardi del Presidente del Consiglio, che considera unico responsabile dell’oblio in cui è confinata.
La scena, arricchita da interessanti inserti video funzionali alla storia, vede i protagonisti Fosca Banchetti, Marco Zordan, Paolo Ricchi e Antonia Fama, muoversi in questo giro di vite guidato solo dal successo anelato e dal non sense.
La rappresentazione pur dando spunto di riflessione anche agli spettatori più distratti risulta fin troppo prolissa e pecca, in alcuni momenti, di una recitazione fin troppo accademica, che poco spazio lascia alle vere emozioni.
Uno spettacolo che vuole riflettere sulla tv, ma che sembra, ahinoi, subire la stessa autoreferenzialità che denuncia.
Angelo Passero
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