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La Blogosfera e il Signore delle Mosche

diegociorra
 [STREAP-TEASE: FUMETTI  MESSI A NUDO]

diegociorraE’ estate e fa caldo. Sapete, proprio uno di quei pomeriggi afosi in cui non soffia neppure un alito di vento sufficiente a spostare un aeroplanino di carta; in questi momenti, uno dei

passatempi tipici è la caccia alle mosche, unici organismi viventi che sembrano avere le energie per muoversi con una simile calura.

E’ stato proprio mentre mi cimentavo in questo passatempo davanti al pc, che contemporaneamente sono caduto in un’altra “caccia alle mosche”, stavolta disegnate e online.
Spulciando tra i numerosi e-comics della rete, tra i quali avevamo già segnalato Gli imbucati, ho scoperto le divertentissime e caustiche strip Fly di Marco D’Ambrosio, più conosciuto tra chi ha dimestichezza di blog con il suo alias, Makkox!
Nato a Gaeta, 41 anni, dirige un’ agenzia di comunicazione ad Ausonia, e da poco ha trovato un nuovo modo per esprimere la propria creatività. Ecco cosa ci ha raccontato.

Nelle note biografiche lasciate in giro per la rete leggo che disegni sin da bambino. Eppure ti sei manifestato solo poco tempo fa…
Vero, praticamente disegno sin da bambino (come tanti).
Ho una zia che insegna al Belle arti di Napoli, e questa è stata una gran fortuna, perchè ho qualcuno che mi ha indirizzato da subito,capisci?

Ok, una famiglia di artisti. Una strada già segnata, eppure…
Eppure vado avanti a disegnare, ma tengo tutto per me, la maggior parte dei miei lavori finiscono nel cassetto.
Fino al febbraio, marzo di quest’ anno, quando mi dico “Massì!Proviamoci!”, e inizio a metter la mia roba su un blog

Avendo iniziato a 40 anni, ci sarà stata un mucchio di materiale da pubblicare!
40 anni passati a disegnare mi danno una bella inerzia, di materiale ce ne è!
…Ma decido di non postare cose fatte in passato: la mia idea è di creare fumetto esclusivamente per il web, quindi impaginato per il monitor, per lo scrollino.

Immagino che tu sia un buon esperto di tecnologia…
Uso la tavoletta grafica. Su carta non esiste nulla di quello che finisce nei blog! Ah, poi sono video-computer dipendente, è vero!

(e infatti questa intervista si svolge su msn, visto che Marco è sempre al pc, dice, n.d.r.)
Il blog che hai aperto si chiama Canemucca” (
http://www.canemucca.com/ visitatelo assolutamente!) e nella blogosfera è piuttosto famoso! Come ce lo presenteresti?
Le tematiche dei miei fumetti a scroll, sono piuttosto… come dire… graffianti, irriverenti.
Il disegno è old style, richiama tutte le strisce che ho amato sin da ragazzino, da B.C. di Jhonny Hart a Will Eisner.
Dopo Canemucca, soddisfare il mio istinto di striper classico, ho aperto un altro blog con lo pseudonimo di Chris Osmoz , e ho pubblicato “Fly” (http://chrisosmozfly.blogspot.com , per i curiosi, anche se è “nel bozzolo” da Ottobre).
Da questi due blog nascono una serie di collaborazioni con altri bloggers, e la mia passione diventa un bel work in progress, fatto di continui feedback con altri artisti, di stimoli reciproci, ma anche critiche e attacchi verbali. In genere nasce sempre dall’incontro con estimatori, esperti (o pseudotali), o magari solo grandi appassionati del settore. Ma lavori a più mani, no. Sarà colpa mia, ma mi sento una specie di Ligabue (il pittore…) : sono uno che ha uno stile integrato tra testi e disegni, se si spezza smette di funzionare. Dunque è difficile che mi apra ad altri per veri e propri progetti comuni.
Però mi piace considerare i miei blog come degli spazi sperimentali, un gran laboratorio, alla stregua del Bauhaus, hai presente?

Domanda che non posso evitare di farti: visto l’ ottimo riscontro dei tuoi lavori in rete, hai mai pensato di esportare le tue strisce nel mercato cartaceo?
La blogosfera (almeno quella del fumetto) deve esser visto come uno spazio sperimentale, e non come un’occasione commerciale. Quella, se è destino, arriva da sola.
Quindi per precisa scelta, ti dico un bel NO deciso.
Credo nella possibilità di arricchire la grammatica del fumetto, rendendolo totalmente aderente al web,
non solo trasposto dalla carta. Per me il web non è una semplice vetrina.
Il web per il fumetto è un’opportunità come la ebbero i primi sperimentatori dell’animazione cinematografica. Abbiamo l’occasione di rielaborare una grammatica, un lessico, un format: è una cosa che capita una volta ogni 50 anni!

Quindi non sei uno di quelli che paventa la morte del settore a causa degli e-comics, i fumetti digitali…
No,no. Quale morte?! Il medium può adattarsi a questa forma di espressione digitale.

E cosa ti piace di più del fumetto on line?
Le piccole cose che lo rendono diverso da quello su carta, in primis la fruizione:
non ci sono più le pagine, lo scroll crea una pagina infinita, addio alla tavola come unità di misura del fumetto.
(sul web le chiamano appunto “striscione alla Makkox”, per darvi l’idea di come sia già diventato un modello con cui confrontarsi)

E oltre alle strip, hai mai realizzato fumetti veri e propri?
Li ho fatti, e sono tutti nel cassetto. Ormai è roba vecchia, escludo di farne qualcosa. Di cosa parlano? Della gente che ho intorno, la scuola, la banca, la famiglia e i loro piccoli, ridicoli, inferni. Sempre filtrati con uno sguardo ironico, pungente. Mi ispiro alla vita quotidiana, La cosa che adoro (dire) è che le storie sono ovunque!
Uno dei miei sogni sarebbe quello di scrivere serie televisive.

Appassionato di serial?
Si, di quelli ben scritti, The Shield, i Sopranos, Battlestar Galactica, e qualcuna più vecchia come Fawlty Towers.

Di te, nelle community online, dicono che sei “presuntuoso e ferocissimo, ma in fondo sincero, poetico, spiazzante, spesso e volentieri fastidioso, insopportabile, ti ci ritrovi?
Aggiungerei dotato tecnicamente, ma frustrato e bisognoso di gratificazione e narcisista, come tutti gli artisti.

Sai che a Cassino c’è una scuola del fumetto,vero? Se ti proponessero di tenere una lezione, accetteresti?
Dipende da cosa dovrei dire. Probabilmente parlerei della necessità di imparare a disegnare guardando la realtà, non altri disegni. Occorre essere il primo filtro della realtà, non ribollire la minestra di altri.

Date un’occhiata alle pagine di Makkox, arrivato al 6° posto tra i blog di fumetti più visitati del web. Capirete subito che lui è uno che non ama proporre le ricette altrui, ma servire piatti nuovi, e se le troverete indigeste tanto meglio, è proprio quello che vuole!

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