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Torino World Design Capital 2008

Ce n’è sempre una, in questi giorni di delirio post elettorale! L’ultima nella Capitale, in cui l’opera artistica promossa da qualcuno, finisce per essere un obbrobrio per qualcun altro.
Al di là del giudizio estetico oggettivo, la prima cosa che ci viene da domandarci è se, veramente, buttare giù o no quattro muri, costatici cari proprio a noi elettori qualche anno fa, sia una priorità “seria”.
Sarà che l’estetica delle cose ha il suo valore e lo hanno scoperto bene a Torino nei giorni scorsi nel bailamme di proteste contro Israele, quando bruciare bandiere pareva tanto glamour, mentre poi faceva solo fumo!
Sarà…noi crediamo fermamente che non è la provenienza, né tantomeno l’orientamento politico di chi fa arte ad avere valore, ma lo sforzo teso a trasmettere emozioni e a generare dal niente un oggetto che volenti o nolenti rimarrà nel tempo un’espressione di sé.

Lo sanno i giovani che partecipano al mega-concorso MArteLive, che anche questa settimana abbiamo seguito con attenzione nel nostro speciale; lo sanno gli architetti di fama internazionale che hanno incoronato Torino World design Capital 2008; lo sa anche il nostro nuovo beneamato sindaco della Capitale ed il suo schieramento politico che, nonostante a suo tempo avesse votato contro la costruzione dell’Auditorium Parco della Musica, si deve rassegnare al fatto che l’opera di Renzo Piano in pochi anni è diventata il fulcro delle attività artistiche più interessanti della Capitale, che producono profitto e lavoro. Che non guasta mai.

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