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Strangers in Paradise

diegociorra
[STREAP- TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

 

diegociorraA volte è difficile catalogare un libro o un film in un genere univoco. Questo vale anche per determinate opere a fumetti, che per i temi trattati, o la particolare sensibilità con cui raccontano le loro storie, non sono definibili semplicemente. Uno dei casi più esemplari di fumetti di questo tipo è Strangers in Paradise.
Parliamo di un comic indipendente americano, che ha saputo ritagliarsi un onorevole spazio nel bosco delle pubblicazioni Usa, conquistando da subito soprattutto il favore delle lettrici femminili. Riassumere efficacemente la formula vincente di SiP non è, come dicevamo, facile: il creatore della serie Terry Moore ha saputo dar vita ad una struggente commedia romantica, capace di colorarsi delle tinte noir del thriller o di quelle luccicanti del fantasy.

Protagoniste della storia sono due amiche che vivono insieme, ma anche tutti coloro che intersecheranno la loro esistenza quotidianamente, amandole, ostacolandole, provando perfino ad ucciderle! Francine è una moretta in cerca del lavoro e dell’amore, resa insicura da qualche chilo di troppo che appesantisce la sua morbida siluette, ma allegra e piena di vita. Katchoo è la bionda amica del cuore dai tempi della scuola, la spalla su cui Francine si appoggia nelle difficoltà, ma aspirerebbe ad un posto più grande nel cuore dell’amica. Katchoo è determinata e irascibile, ma le sue maniere di maschiaccio velano la sensibilità di artista che osa liberare solo sulla tela. Francine è in crisi con il fidanzato farfallone e non sospetta dei sentimenti di Katchoo, che a sua volta nasconde alla coinquilina torbidi episodi del suo passato. Ed è solo l’inizio. Moore imbastisce una trama che parte in sordina, per poi affondare prepotentemente coinvolgendo il lettore in inganni, rivelazioni, complotti ai danni della Casa Bianca, triangoli e quadrilateri amorosi, bruschi salti nel futuro e necessarie rincorse al passato alla scoperta di quello che è successo davvero.

Nessun timore: ogni effetto di straniamento è perfettamente voluto e pesato, lo scrittore non perde mai il filo della situazione, pur concedendosi sfiziosi divertissment narrativi che movimentano la lettura. Il tratto pulito, ricco di dettagli e buffe trovate grafiche, diventa più deciso e particolareggiato storia dopo storia eppure sempre al servizio delle emozioni che vuole trasmettere. Moore, che è un artista poliedrico, gioca con tutta la materia a sua disposizione, dalle canzoni folk che trasmesse per radio accompagnano gli eventi per intere pagine alle poesie che aprono i singoli capitoli mentre le vignette si scompongono nelle pagine fitte di un romanzo. Ogni numero è diverso dai precedenti, ma tutti insieme concorrono al più semplice dei risultati: raccontarci una sincera, profonda storia d’amore e amicizia, normale e speciale allo stesso tempo. Per ricordarci che “non è facile trovare un rifugio fuori, né calore dentro di sé. E senza amore, noi non siamo che stranieri in Paradiso”.

La straordinaria verve che colora ogni dialogo di SiP non è passata inosservata: lo testimoniano il premio Eisner come miglior fumetto nel 1996 e il Premio Glaad come miglior libro nel 2001. In Italia la Free books ha iniziato a proporre l’opera in volumetti bimestrali, in una confezione economica ma estremamente godibile, facilmente reperibili nelle edicole e nelle fumetterie.

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