‘a Munnezza
‘A Munnezza! Di questo parliamo in questa settimana. Come mai una rivista d’arte che parla di argomenti tanto scabrosi. Non è solo uno dei temi forti di attualità più stringente ma riguarda, purtroppo, la vita quotidiana delle persone.
Come consuetudine, però, non è certo attraverso la cronaca quotidiana che affronteremo questo tema.
Cercheremo di scoprire se e come i valorizzatori o “termovalorizzatori artistici” siano impegnati a riciclare ‘a munnezza. Non mancano gli esempi, come riporta l’articolo di Federica Cardia, nella storia che hanno visto l’arte smontata, riproposta e riciclata proprio come succede nel campo reale.
Ed è di questi giorni una mostra che siamo andati a vedere a Salerno: una mostra che serve a far sentire forte il grido di dolore di una delle terre più belle e apprezzate anche all’estero ma deturpate dall’uomo e da istituzioni poco illuminate.
In ultimo vogliamo lanciare una proposta. Facciamo una raccolta d’arte differenziata? Funziona così: tutto ciò che artisticamente vecchio e inutile lo buttiamo nei termovalorizzatori artistici. Poi ci penserà l’omino assunto dalla Clemente politica di turno che penserà a differenziare. Si andranno a creare sembianze irripetibili: immaginate di trovare Bob Marley col caschetto biondo di Nino D’angelo che canta ‘O Sole Mio sullo sfondo del Golfo di Napoli… Effetti degli effluvi di immondizia? No, semplicemente raccolta d’arte differenziata!
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