Quelli tra arte e realta’
[MUSICA]
L’artista è colui il quale rende il genere umano un qualcosa di ascetico: crea il senso della vita trasformando la semplicità in significato. Un tempo l’arte era fine a se stessa, il motto era: “l’arte per l’arte” e la vita prendeva spunto da essa per ottenere il senso dell’esistenza. La teatralità è ciò che trasforma una normale persona in divo, ponendo al di sopra della massa l’interprete di un’allucinazione. Alcuni diranno ispirazione. Ma visto che viviamo in un mondo immaginario e immaginifico, il ruolo che ricopre l’arte diventa sempre più importante.
Vi sono diversi modi di interpretare l’estro poetico/artistico. Qualcuno si avvale dell’immagine e dell’impatto che ha verso il pubblico, altri ancora utilizzano la più importante e difficile interpretazione linguistica miscelata con la poesia e la musicalità delle parole. Prendiamo ad esempio le interpretazioni di Ginevra Di Marco. Durante le sue esibizioni dal vivo il pubblico assorbe in modo subliminale le emozioni che scaturiscono dalle sonorità. La formazione sul palco è di tipo minimalista, ma l’impatto è davvero di spessore. Stazioni lunari prende terra a Puerto libre è un disco/spettacolo tra musica etnica, popolare e cantautorato, molto efficace e coinvolgente. L’utilizzo di lingue diverse dall’italiano, i dialetti della toscana e del sud italia, hanno il sapore delle feste di paese, delle danze e della musica cantata dalla gente. La fredda e asettica lingua italiana viene sostituita dalle più calde e antiche radici linguistiche che ben si addice ad una teatralità ben strutturata. “Il dialetto è un grande valore aggiunto. La teatralità in musica credo che si possa ottenere se la si sente e se la propria natura porta ad essere teatrali. L’uso del dialetto consente di preservare le radici di un popolo che nessuna modernizzazione può distruggere. Allo stesso modo non si può scegliere una cosa che fa parte della natura delle persone, in questo caso è meglio parlare di quotidianità dell’espressione. I dialetti sono musicali di per se: sono un qualcosa di meraviglioso. Sono lingue affascinanti, pure e schiette.” In questo modo Ginevra di Marco definisce la sua teatralità musicale. Con la voce, misterioso strumento di comunicazione, le radici rivivono con tutta la loro forza. L’amore, la fatica, la gioia accomunano l’immaginario alla realtà, rendendo la vita un’opera d’arte.