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Il Tavolo della Musica

[MUSICA]

Al MEI 2007 forse una delle iniziative più importanti è stata proprio l’incontro con l’Onorevole Folena ed i rappresentanti di tutte quelle associazioni che da mesi cercano di promuovere fattivamente la genesi di una Legge fatta ad hoc per il settore musicale. Infatti, l’ultima e forse unica legge per il settore è datata nientemeno che 1967.

L’impegno del Presidente per la Commissione Cultura della Camera è assolutamente indiscutibile, lo testimonia anche la sua presenza in veste istituzionale al MEI, come indiscutibili sono i punti salienti della richiesta del Coordinamento dei Lavoratori del mondo musicale. L’iter seguito per raggiungere una certa visibilità presso le Istituzioni preposte, nella richiesta di una legge che tutelasse gli esponenti del mondo musicale delle Indies ed in generale della musica è stato davvero lungo, ma ha trovato finalmente dei referenti realmente interessati, dei referenti che ritengono indispensabile equiparare ogni tipo di promozione musicale al più ampio ambito che è quello della produzione culturale. Secondo l’On. Folena bisognerà cercare di arrivare a formulare una legge quadro generica per il settore cultura per arrivare ad una vera e propria legge riformatrice del settore musicale o, addirittura, a delle leggi regionali che favoriscano il diritto allo studio, alla pratica, all’accesso agli strumenti ed agli spazi per tutti, musicisti ed aspiranti tali, ma anche ad una riforma in campo di diritti d’autore, visto il potere dilagante di Internet e dei nuovi mezzi di comunicazione, che hanno mandato in crisi il mercato discografico mondiale, ed in materia di tutela sociale di tutti gli addetti ai lavori. A fine Ottobre la prima manifestazione pubblica dei musicisti è stata una sorta di breaking con lo stato di cose che impera da sempre. C’è bisogno di accessibilità nel mondo musicale, sia esso quello della musica colta che quello della musica indipendente, c’è bisogno di sburocratizzare le pratiche per lavorare meglio, c’è bisogno di attenzione da parte del mondo istituzionale ma anche da parte degli utenti che ne usufruiscono, c’è bisogno di promuovere anche la cultura come parte integrante del Welfare dello Stato e c’è bisogno di accedere ufficialmente a livello europeo per arrivare a poter utilizzare i fondi stanziati, che ammontano a circa 408 milioni di euro. Il MEI è un impegno forte delle produzioni indipendenti italiane ad andare avanti con costanza e determinazione, ora l’apertura a livello istituzionale è diventata formale, staremo a vedere il mondo politico italiano se deciderà davvero di prendersi cura delle sorti della cultura del nostro Bel Paese.

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