NEW YORK- Dieci anni fa abbiamo visto nascere uno dei luoghi che ha cambiato le rotte dell’arte moderna e contemporanea. Dalle spoglie di una dismessa centrale elettrica, infatti sorse ciò che oggi è divenuto uno dei crocevia artistici contemporanei: la Tate Modern.
Sul fiume Hudson nell’Oceano Atlantico, sorge New York, da sempre centro propulsore mondiale di cultura, arte e tecnologia. Oltre 47 milioni di turisti ogni anno, americani e non, rimangono incantati dall’atmosfera che unisce realtà e finzione, passato e futuro, modernità e tradizione.
NEW YORK- E’ arrivato correndo. Letteralmente di corsa. Aveva l’aria spaesata di chi ci capita per caso su un palco davanti a un pianoforte; così come fece a Londra alla Union Chapel e a Madrid, all’Istituto di Cultura Italiano. Poco importa che questa volta fosse New York e lo stage fosse quello del Carnegie Hall, il tempio della musica classica, in una delle sale più prestigiose del mondo.
ROMA- E’ ormai da diversi decenni che New York rappresenta la capitale dell’arte come lo era Parigi per gli Impressionisti che posero fine al classico nella pittura. Così, i nuovi talenti di New York puntano alla comunicazione d’effetto servendosi di supporti artistici non del tutto recenti, come il collage e la fotografia, al fine di rappresentare la fluidità della metropoli americana.
NEW YORK- Per chi non lo sapesse, a Manhattan, New York, esistono interi quartieri in cui l’inglese è bandito e si parla solo spagnolo. I sudamericani sono davvero tantissimi. Latita anche l’hip hop, dai negozi e dalle macchine si sentono solo note di salsa e qualche volta sui marciapiedi si balla la samba.
NEW YORK- A fina maggio New York ha salutato l’arrivo di uno dei più dotati musicisti italiani, Mauro Pagani. Co-fondatore della Premiata Forneria Marconi, poi collaboratore di Fabrizio de Andrè, infine autore e interprete in proprio, Pagani è stato protagonista di due importanti serate.
Ok, è tempo di crisi e la borsa di New York è nell’occhio del ciclone. Però, siamo sotto Natale (argh!) e una delle mete prenatalizie preferite, da visitare approfittando di qualche ponte di inizio dicembre e del dollaro ancora piuttosto sotto tono, è proprio New York.Nel bene e nel male, la Grande Mela è uno degli ombelichi del mondo. Una fonte di tendenze, un luogo di intrecci e scambi. E’ un posto dove si può vagare senza meta, semplicemente per guardarsi intorno e vedere il mondo girare, per scoprire cosa succederà domani in altri posti lontani, per trovare la fonte di un’eco che tra qualche mese riecheggerà in Europa o in Asia.