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Tag: martemagazine

Perchè proprio la seduzione?

Potremmo raccontarvi che la scelta del tema di questa settimana, sia da imputare al rapporto stretto tra l’arte e la seduzione dell’arte. Oppure che la seduzione sia strettamente legata all’arte in maniera endemica, perché non può esistere l’una senza l’altra. E invece no! La realtà è un’altra. La nascita del nostro argomento della settimana nasce da altro.

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Pane_ Testamento

CD MUSICA- Da quando in Italia è finito il mercato nero e le ristrettezze del periodo bellico, non era mai successo che col pane ci facessero pure i dischi, ecco perché il vinile è finito in soffitta.
La gente riesce con un po’ di sforzo a non rimpiangere più quel plasticume forse proprio perché i repubblicani, forti della nuova Costituzione, dai tempi del boom non ci hanno fatto mancare il pane ed i giochi circensi, laddove per circensi si intendono quei caroselli che si consumano in parlamento quando crolla anticipatamente una legislatura e che ci fanno pensare: “E’ proprio vero, Tutta la dolcezza ai vermi!”.

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Il_7 sulla seduzione

[IL_7 SU…]

Dopo l’inarrestabile ondata di progresso che negli ultimi decenni ha prodotto la levigazione plastificante delle fogne, l’edulcorazione sfavillante dei relitti urbani e la ricementificazione profumata di cortili abbandonati invasi dall’ortica, oggigiorno ci si aspetterebbe un risanamento ecologico anche delle relazioni umane, specie tra individui che ambiscono ad un congiungimento carnale reciproco dopo prolungate e deliziose prese in giro reciproche.

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Il gioco della sensualità catturato dall’Arte

[ARTI VISIVE]
La sensualità è da sempre fonte di ispirazione per le arti e la cultura di popoli ed uomini: differenti epoche per differenti concezioni del termine.
Sensualità è musica, è la voce liquida di Jobim, espressione della onirica bossa nova brasiliana di Garota de Ipanema e Águas de março, è il tocco di jazz di Miles Davis, è la profondità di Amy Winhouse, è la distorsione altalenante di Babe I’m gonna leave you dei Led Zeppelin.

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Dylan Dog: il principe dei seduttori

[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

Di Corto Maltese si ricorda lo sguardo malinconico, profondo come il mare che fa da sfondo alle sue avventure. Un fascino che seduce, ma non un seduttore nel senso stretto del termine…Anche Diabolik fa colpo con i due occhi neri come la notte, o come il manto di una pantera, che sono l’unica parte del corpo che la tutina nera lascia visibili… ma nonostante ammali donne d’alta società per “lavoro” il suo cuore è devoto all’unica che ha saputo domarlo, Eva Kant.

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Seduttivo Conte

[PER QUEL CHE VALE]

 

Il più incredibile, straordinario seduttore in formato canzone è senza dubbio Paolo Conte. Colui che, tra l’altro, ha dato il titolo alla mia rubrica.
Le sue canzoni profumano di sensualità. Sensualità mascolina, intendiamoci, buia e feroce, elegante e impetuosa. E in un certo senso anche la sua figura misteriosa e silente, sorniona, è pura sensualità.
Voglio dire, c’è chi ha bisogno di dimenare il sederino, tipo Justin Timberlake, e a chi basta dire “zazzarazzaz”, beato lui!

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La seduzione delle parole: Charles Baudelaire

[L’ILLETTERATA]

 

 

evakentA onor del vero, questa settimana, la scelta verso C. Baudelaire ed il suo lavoro artistico mi è parsa davvero obbligata, perché credo che, negli ultimi due secoli, mai uomo fu più controverso e più terribilmente attratto dalla seduzione, sia delle donne che delle parole, di lui.

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Malanni di stagione

[LE PROUDERIE]

 

Il virus influenzale mi aveva preso lì. Senza preavviso. Senza presentazioni né convenevoli. Avevo appena passato la richiesta di un ascoltatore durante il mio programma radiofonico su Bellla&Monella. “Parole di Burro”. Ma questa volta Carmen Consoli non c’entrava nulla. Se ora me ne stavo chino sul water della toilette della mia emittente radiofonica, con la testa infilata nella tazza, le ragioni erano altre…

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La seduzione secondo uno “zio siciliano”

Stavolta volevo restare in tema. Anche perché la seduzione è appassionante e ce ne sarebbero di cose da dire…
Per offrire un contributo originale, dato che gli altri articoli trattano l’argomento ampiamente e in maniera certo migliore di quello che state per leggere, ho pensato, approfittando

anche degli spostamenti pasquali, di intervistare un mio vecchio zio “siculo-siciliano” per chiedere a lui qualcosa sul tema “seduzione”.
È un uomo di mondo, ha attraversato due secoli e le ha viste veramente tutte, magari a noi giovani in balia della modernità, una mano ce la può dare…

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Arte e città: un gioco di seduzione

[ARTI VISIVE]

Chi l’abbia guardata una volta nei profondi occhi trepidi e misteriosi, resta per tutta la vita succubo dell’incantatrice”. Non sono parole che Oskar Wiener rivolge alle grazie di un essere femminile, ma ad una dimensione spaziale che nel suo caso è Praga. Universalmente la città è luogo spesso utilizzato dagli artisti come lente con cui osservare la propria anima e quella del mondo circostante, grazie anche all’aiuto del tempo, che consente all’uomo di stabilire un rapporto con l’ambiente che lo circonda e dunque di subire il fascino di quel gioco chiamato seduzione.

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